Blog dedicato ai pendolari e ai viaggiatori delle linee ferroviarie Tarvisio Boscoverde-Udine-Cervignano-Trieste Centrale e Gemona del Friuli-Sacile (Ferrovia Pedemontana del Friuli).

martedì 4 settembre 2012

Pomeriggio di passione lungo la Udine-Tarvisio. Basta parole per la Gemona-Sacile serve un progetto!

Pubblichiamo di seguito la mail di protesta inviata in data odierna all’Assessore regionale  alla mobilità Riccardo Riccardi e alla Direzione Regionale Trenitalia FVG.

“Buongiorno,
comunichiamo che lunedì 3 settembre si sono registrate ben 5 soppressioni lungo la linea Udine-Tarvisio: dopo le 17.05 tutti i collegamenti ferroviari in partenza da Carnia verso Udine sono stati soppressi, isolando di fatto l’Alto Friuli dal resto della Regione. Le soppressioni a noi note sono quelle di seguito indicate:
-  R. 5986 Udine-Carnia delle ore 17.05: l’annuncio della cancellazione è stato comunicato ufficialmente all’Utenza con oltre 20 min. di ritardo. Nessun servizio sostitutivo bus.  
-  R. 5988 Udine-Carnia delle ore 18.15.
-  R. 6034 Cervignano - Udine-Carnia delle ore 19.28: il treno è stato sostituito con autobus, il quale è partito dalla stazione di Cervignano con oltre 1 ora di ritardo. Un utente ci ha segnalato che il bus è giunto a Gemona alle ore 22.00, ben 1 ore 30 min. di ritardo. Informazioni assolutamente carenti.
-  R. 6033 Carnia-Udine delle ore 17.56: una signora ci ha riferito che a Gemona nessuna informazione è stata comunicata all’Utenza, la quale è stata lasciata in balia degli eventi … fortunatamente un autista di bus, verso le 18.30 ha informato gli sfortunati di turno che la sua corriera era il bus sostitutivo; purtroppo però il bus viaggiava in direzione opposta, ovvero verso Carnia. Al ritorno la corriera però avrebbe prelevato i passeggeri rimasti a piedi e li avrebbe portati a Udine. Risultato arrivo a Udine verso le 20, quasi 2 ore per percorrere solo 30 km!
-  R. 6035 Carnia-Udine delle ore 19.16.
Non consociamo le cause di questa debacle, tuttavia è inaccettabile che dalle 17.05 (ora della prima soppressione) alle 20.00 il Gestore non sia stato in grado di organizzarsi per offrire all’utenza un servizio sostitutivo che possa ritenersi decoroso. I due episodi raccontati dai passeggeri del R. 6033 e dal R. 6034 si commentano da soli. Per alcuni pendolari di lungo corso questi episodi non sono nulla di particolare, “ordinaria follia”, a cui i passeggeri sono abituati da tempo.
L'inizio settembrino non è certo quelli da dimenticare, purtroppo si sono riprese le vecchie abitudini. Peccato, perché il trend del servizio era decisamente positivo, basta però una giornataccia come quella di ieri per far venir meno tutta la fiducia accordata in questi mesi.
I treni vecchi possono guastarsi, questo è assolutamente tollerabile, tuttavia da mesi ribadiamo il medesimo concetto: l’organizzazione in questi casi dovrebbe essere tale da garantire all’utente un’adeguata informazione e soprattutto un servizio sostitutivo decoroso.
Restiamo in attesa di conoscere le cause di questi disservizi, nonché auspichiamo che presto la Regione FVG, Trenitalia e RFI convochino nuovamente il Tavolo di Lavoro dei Pendolari per poter discutere alcune problematiche che da tempo aspettano una definizione: riapertura dei servizi wc a Gemona e Carnia, utilizzo della penali contrattuali inflitte a Trenitalia nel 2011, entrata in servizio dei nuovi treni Vivalto e non ultima la situazione della linea Gemona-Sacile.
In attesa di un Vs. pronto riscontro, porgiamo i nostri migliori saluti.”
Comitato Pendolari Alto Friuli

Proprio in ordine alla ventilata chiusura della Gemona-Sacile, che da alcuni giorni sta tenendo banco, convogliano l’attenzione dei mass media, vogliamo ribadire il nostro totale distacco da ogni dichiarazione e/o proposta avanzata da alcuni esponenti politici, non ultima quella della consigliere comunale Viviana Londero di Osoppo, la quale ha auspicato un rilancio della linea similare a quello della Lienz- San Candido con il coinvolgimento dei comuni interessati dalla ferrata e dei Comitati dei Pendolari.
La Londero, già consigliere regionale e Sindaco di Osoppo sembra aver scoperto solo ora il problema della Gemona-Sacile, facendosi portavoce di chissà quale progetto di rilancio della linea.
Non vogliamo che la questione della Gemona-Sacile venga strumentalizzata, visto il particolare momento politico, prossimo ormai alle elezioni: ci chiediamo se la Londero o gli altri politici che sono intervenuti abbiano mai viaggiato lungo la Gemona-Sacile, o se siano al corrente della domanda di mobilità attuale o dei costi di gestione della tratta?
Se si vuole salvare veramente questa linea non servono boutade o inutili battaglie di campanile, servono invece seri progetti mirati alle esigenze di sviluppo del territorio, in grado di essere gestiti e soprattutto economicamente sostenibili.
La richiesta di mantenere il servizio deve pertanto trovare un riscontro diretto nell’utenza; è indubbio che l’utenza della linea sia bassa, anche a fronte di orari non consoni alle esigenze delle persone. Pertanto come primo passo da farsi, serve riorganizzare gli orari e le corse, attraverso un coordinamento e un’integrazione tra trasporto ferroviario e quello via gomma, in maniera da favorire l’intermodalità ferro-gomma. Se non si rendono compatibili gli orari delle corse con le attività delle imprese e del lavoro, così come quelle scolastiche è ovvio che il servizio non decollerà mai.
A nostro parere è necessario un progetto a largo respiro, in grado di valorizzazione l’economia della Pedemontana in generale, che sfrutti le potenzialità offerte dalla ferrata; l’organizzazione di un treno storico ad hoc o l’implementazione del treno + bici, non è certamente sufficiente a salvare la linea dalla chiusura. E’ necessario invece studiare quale sia l’effettiva e potenziale domanda di mobilità del territorio, rendendo il servizio competitivo e soprattutto in agevole coincidenza con le linee Udine-Tarvisio-Villach (atteso che a Gemona c’è l’hub del Micotra) e Udine-Sacile-Venezia.
Se le Fs non intendono poi puntare sulla linea sarebbe opportuno che la Regione FVG verificasse se sussistono i presupposti per affidare il servizio ad altro gestore: magari a quella F.U.C. che tanto bene sta gestendo il servizio Micotra lungo la Udine-Villach.
Il tutto deve però passare da una specifica riorganizzazione del servizio, che non necessità di strumentali interventi da parte dei politici di turno. Alla Gemona-Sacile servono idee e soprattutto progetti seri realizzabili, basta parole che lascino il tempo che trovano.

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