Blog dedicato ai pendolari e ai viaggiatori delle linee ferroviarie Tarvisio Boscoverde-Udine-Cervignano-Trieste Centrale e Gemona del Friuli-Sacile (Ferrovia Pedemontana del Friuli).

giovedì 28 settembre 2017

Gemona-Sacile: basta polemiche sui giornali, si risolvano i problemi nelle sedi deputate


POLEMICHE SACILE: sulla diatriba dei passaggi a livello di Sacile, non intendiamo polemizzare con il Sindaco, Roberto Ceraolo, ma continuare a collaborare per garantire il rilancio della ferrovia, visto che l’Amministrazione Sacilese non ha mai mancato il proprio appoggio al progetto della ferrovia.
E’ evidente l’esistenza di criticità tecniche la cui soluzione necessita un’intesa tra RFI, Regione e Comune; problematiche difficilmente risolvibili prima di dicembre, ma che devono essere oggetto di una seria trattazione tra gli Enti interessati, in quanto è necessario che la questione passi dai titoli dei giornali ad un apposito Tavolo Tecnico.
SCELTE SBAGLIATE: la scelta della Regione, legata forse per questioni elettorali, di anticipare i tempi della riapertura della linea a dicembre, sta costringendo RFI ad un miracolo per realizzare i lavori necessari alla riapertura della ferrovia, che sarà aperta a tecnologia esistente, senza gli adeguamenti infrastrutturali necessari a risolvere quelle criticità che oggi tengono banco.
RFI sta realizzando infatti gli interventi minimali sull’armamento e ripristinare il sistema di segnalamento esistente, sufficiente per far ripartire il primo treno.
A Budoja sono stati completati i lavori di rinnovamento dell’armamento, i quali ora stanno proseguendo verso Aviano, mentre il materiale (traversine e binari) sono già stati trasportati a Montereale Valcellina ed a Maniago.
Non solo, il fatto che la Regione abbia previsto 22 corse al giorno, anziché avviare un servizio come da noi proposto di 12 corse, dà l’idea che si lavora al rovescio!
Lo abbiamo sempre detto e vogliamo ribadirlo che non pretendiamo il treno a tutti i costi, ma vogliamo una ferrovia a misura di Territorio.
E’ evidente che 22 corse al giorno sono troppe in questo momento per la Pedemontana, la quale non è tecnologicamente pronta a sostenerle e non ha neppure l’utenza, visto che un servizio del genere non è presente neppure su direttrici più popolose e trafficate come la Tarvisio-Udine-Cervignano-Trieste.
Non capiamo come l’Assessore regionale Santoro pensi di rilanciare il servizio ferroviario se a due mesi dal ritorno del treno non si conoscono ancora né orari, né tariffe e nessuna campagna informativa è stata avviata sul Territorio.
Queste scelte sbagliate oltre che buttare la croce su RFI, costretta a lavorare in fretta e furia, e sui Comuni, rischiano di far fallire sul nascere il progetto di rilancio della ferrovia e vanificare tutti gli sforzi fatti.
Sembra che il passato non abbia insegnato nulla, visto che si stanno facendo i medesimi errori.
Prima di offrire un’offerta così ricca, la Regione dovrebbe risolvere le criticità legate all’infrastruttura, dal PL della ss13 a Sacile dove è necessario prevedere un sottopasso o quanto meno installare un sistema di boe/pedali che limitino il tempo di chiusura, alle stazioni, dove il treno tornerà tra edifici in stato di abbandono. Si pensi al caso di Maniago, che è tutto tranne un biglietto da visita per il progetto turistico.
PROGETTO DI TERRITORIO: ci domandiamo poi a che punto sia poi il "progetto di Territorio" di Montagna Leader, Ente delegato dalla Regione a sviluppare il progetto turistico legato al treno.
Se infatti a livello nazionale la Pedemontana viene presa ad esempio perché sarà la prima linea d'Italia ad essere utilizzata sia per il servizio di trasporto pubblico locale che per quello turistico, riconosciuta dalla legge 128/2017 tra le ferrovie di interesse turistico, a livello locale le Istituzioni non riescono ad avviare un progetto minimale che possa sfruttare il ritorno del treno, valorizzando le potenzialità turistiche, gran parte delle quali sono inespresse, creando un indotto economico come sta succedendo altrove.
Basti pensare che nel 2017 lungo le sette linee nazionali di “Binari senza tempo”, gestite dalla Fondazione FS, si è registrato un vero boom, con oltre 70mila turisti, oltre 4000 solo due settiane fa lungo la linea Sulmona-Capinone.
Il tempo stringe e i nodi stanno arrivando al pettine e con loro le responsabilità della Regione e degli Amministratori Locali che non hanno saputo arrivare preparati a questo importante appuntamento.

1 commento:

snait ha detto...

Questa linea è rimasta "sospesa" per tanto, troppo tempo: adesso si spera ci sia un'accelerata, entro la prima decade di dicembre bisogna effettuare consistenti lavori di demolizione e ricostruzione di binari, ma anche interventi di manutenzione straordinaria dei manufatti esistenti: speriamo bene!