Sabato 30 settembre 2017, alle ore 17.00, presso la sala conferenze E. Calligaro - Palazzo Conti Polcenigo-Fanna di Cavasso Nuovo (PN) si svolgerà la Tavola Rotonda "La ferrovia che ritorna: dalla Transiberiana alla Pedemontana-storia, emigrazione e turismo".
Dopo i saluti del Presidente dell'Associazione Culturalmente, Mario Gasparini, organizzatore dell'evento e del Sindaco, Emanuele Zanon, a confrontarsi saranno Giuseppe Ragogna, giornalista e Vice Direttore del Messaggero Veneto, Romano Vecchiet, scrittore e storico ferroviario e Andrea Palese, amministratore e promotore del progetto "Binari senza tempo". Modererà Alessandro Puhali storico ferroviario.
La Tavola Rotonda chiuderà gli eventi collaterali della Mostra “I friulani della Transiberiana”, che sarà visitabile fino a domenica 1 ottobre.
I relatori spazieranno dalla storia alle vicissitudini parallele delle due ferrovie, la Transiberiana, alla cui costruzione contribuirono tanti emigranti friulani, e la nostra Pedemontana, un tempo ferrovia d'emigrazione, oggi ferrovia turistica, recentemente riconosciuta a livello nazionale dalla Legge n. 128/2017 che ha istituito le ferrovie turistiche.
Il treno esprime infatti un simbolo importante nella memoria comune, un patrimonio da considerare non soltanto per il suo ruolo di mezzo di trasporto, ma anche per la sua funzione sociale di luogo del viaggio.
Nell'esperienza individuale e collettiva, viaggiare rappresenta una prospettiva di scoperta, di esplorazione, di cambiamento, ma anche di abbandono e di distacco: il treno e la stazione, rappresentano nell’immaginario questi sentimenti e queste percezioni.
La Pedemontana, costruita negli anni '30 per esigenze militari, contribuì a portare rilevanti cambiamenti, allargando gli orizzonti cittadini, rendendo possibile contatti e scambi commerciali tra i nostri Paesi. Poi, gradualmente, il treno venne utilizzato per lavoro e per il turismo dei ceti agiati, i quali potevano godere della villeggiatura o delle cosiddette gite “fuori porta”, che con l’arrivo della ferrovia ottennero un notevole incremento.
Ma la Pedemontana rappresentò soprattutto la via dell'emigrazione per migliaia di persone della Pedemontana che utilizzarono la littorina, come veniva chiamata, per emigrare all'estero sperando dopo il viaggio di migliorare le proprie condizioni di vita.
I treni sono stati importanti non solo per trasportare le nostre genti all'estero, ma anche per il loro periodico rientro in Italia: a Ferragosto e a Natale, ma ancora di più durante le frequenti consultazioni elettorali politiche o amministrative, gli emigranti tornavano ai loro Paesi di origine, a trovare parenti e amici.
La storia della Pedemontana è fortemente caratterizzata dalla condizioni sociali ed economiche del suo Territorio: dopo esser stata la via dell'emigrazione per migliaia di friulani, nel post sisma è diventata una linea strategica per portare gli aiuti ai Comuni terremotati, per poi nuovamente cadere nell'oblio ed essere quasi dimenticata e perfino essere chiusa vista quale ramo secco.
Oggi la Pedemontana, dopo l'orgogliosa reazione del Territorio che ha permesso la sua riapertura, punta decisamente sul turismo ferroviario, grazie al progetto nazionale “Binari senza tempo” di Fondazione FS.
Una sfida con la quale si vogliono valorizzare le tante bellezze dei nostri Paesi, ma soprattutto sviluppare quel mercato turistico che in Pedemontana presenta tante potenzialità ancora inespresse.
Un treno che ritorna, questa volta non più carico d'emigranti, ma di turisti, alla scoperta delle bellezze dei nostri bei Paesi e dei Borghi storici.
Dopo i saluti del Presidente dell'Associazione Culturalmente, Mario Gasparini, organizzatore dell'evento e del Sindaco, Emanuele Zanon, a confrontarsi saranno Giuseppe Ragogna, giornalista e Vice Direttore del Messaggero Veneto, Romano Vecchiet, scrittore e storico ferroviario e Andrea Palese, amministratore e promotore del progetto "Binari senza tempo". Modererà Alessandro Puhali storico ferroviario.
La Tavola Rotonda chiuderà gli eventi collaterali della Mostra “I friulani della Transiberiana”, che sarà visitabile fino a domenica 1 ottobre.
I relatori spazieranno dalla storia alle vicissitudini parallele delle due ferrovie, la Transiberiana, alla cui costruzione contribuirono tanti emigranti friulani, e la nostra Pedemontana, un tempo ferrovia d'emigrazione, oggi ferrovia turistica, recentemente riconosciuta a livello nazionale dalla Legge n. 128/2017 che ha istituito le ferrovie turistiche.
Il treno esprime infatti un simbolo importante nella memoria comune, un patrimonio da considerare non soltanto per il suo ruolo di mezzo di trasporto, ma anche per la sua funzione sociale di luogo del viaggio.
Nell'esperienza individuale e collettiva, viaggiare rappresenta una prospettiva di scoperta, di esplorazione, di cambiamento, ma anche di abbandono e di distacco: il treno e la stazione, rappresentano nell’immaginario questi sentimenti e queste percezioni.
La Pedemontana, costruita negli anni '30 per esigenze militari, contribuì a portare rilevanti cambiamenti, allargando gli orizzonti cittadini, rendendo possibile contatti e scambi commerciali tra i nostri Paesi. Poi, gradualmente, il treno venne utilizzato per lavoro e per il turismo dei ceti agiati, i quali potevano godere della villeggiatura o delle cosiddette gite “fuori porta”, che con l’arrivo della ferrovia ottennero un notevole incremento.
Ma la Pedemontana rappresentò soprattutto la via dell'emigrazione per migliaia di persone della Pedemontana che utilizzarono la littorina, come veniva chiamata, per emigrare all'estero sperando dopo il viaggio di migliorare le proprie condizioni di vita.
I treni sono stati importanti non solo per trasportare le nostre genti all'estero, ma anche per il loro periodico rientro in Italia: a Ferragosto e a Natale, ma ancora di più durante le frequenti consultazioni elettorali politiche o amministrative, gli emigranti tornavano ai loro Paesi di origine, a trovare parenti e amici.
La storia della Pedemontana è fortemente caratterizzata dalla condizioni sociali ed economiche del suo Territorio: dopo esser stata la via dell'emigrazione per migliaia di friulani, nel post sisma è diventata una linea strategica per portare gli aiuti ai Comuni terremotati, per poi nuovamente cadere nell'oblio ed essere quasi dimenticata e perfino essere chiusa vista quale ramo secco.
Oggi la Pedemontana, dopo l'orgogliosa reazione del Territorio che ha permesso la sua riapertura, punta decisamente sul turismo ferroviario, grazie al progetto nazionale “Binari senza tempo” di Fondazione FS.
Una sfida con la quale si vogliono valorizzare le tante bellezze dei nostri Paesi, ma soprattutto sviluppare quel mercato turistico che in Pedemontana presenta tante potenzialità ancora inespresse.
Un treno che ritorna, questa volta non più carico d'emigranti, ma di turisti, alla scoperta delle bellezze dei nostri bei Paesi e dei Borghi storici.
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