Blog dedicato ai pendolari e ai viaggiatori delle linee ferroviarie Tarvisio Boscoverde-Udine-Cervignano-Trieste Centrale e Gemona del Friuli-Sacile (Ferrovia Pedemontana del Friuli).

giovedì 7 settembre 2017

Oggi entra in vigore la legge sulle ferrovie turistiche: saprà il FVG cogliere questa grande opportunità?

Dopo il periodo di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, entra in vigore la Legge n. 128/2017 che istituisce le ferrovie turistiche attraverso il reimpiego di linee in disuso o in corso di dismissione situate in aree di particolare pregio culturale, naturalistico o archeologico.
Una legge nata in Sicilia, presentata dalla deputata agrigentina Maria Iacono e fortemente sostenuta da Fondazione Fs, già attiva sul tema grazie al progetto nazionale “Binari senza tempo” e dalle tante Associazioni che da anni si battono per il ripristino delle linee ferroviarie storiche.
Una legge che permetterà di rivalutare il Territorio, ed offrire nuove opportunità d’investire nei paesi interessati dalle linee turistiche, inaugurando attività culturali, ricettive e di promozione turistica.
L’Italia possiede migliaia di chilometri di ferrovie poco utilizzate o addirittura dismesse, che oggi possono essere valorizzate e diventare formidabili volani per un turismo lento e sostenibile, in cui il viaggio stesso diventa vacanza e permette di riappropriarsi di una dimensione di tempo e di serenità che sono optional non previsti nelle vacanze cosiddette di massa.
La legge approvata i primi di agosto ha finalmente definito una cornice normativa organica e razionale per la fattispecie «ferrovia turistica», sino ad oggi non contemplata nel sistema normativo italiano, mettendo così a sistema – attraverso la predisposizione di regole standard e mirate rispetto alla particolarità del viaggio, dei mezzi e delle infrastrutture utilizzate – una particolare e diffusa modalità di accesso e visita turistica dei territori di particolare valenza naturalistica, archeologica e culturale.
Una proposta di viaggio che intercetta un segmento di domanda (nazionale ed internazionale) in crescita e che si organizza attraverso la valorizzazione delle linee ferroviarie secondarie costruite e attivate fra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento, molte delle quali vere e proprie opere di ingegneria ferroviaria. 
La ferrovia turistica diventa così motivazione di viaggio per molte destinazioni turistiche minori, che altrimenti sarebbero sconosciute ed inaccessibili, trasformandoli in veri e propri attrattori turistici naturalistici e culturali, intorno ai quali i territori stanno già costruendo, anche attraverso importanti investimenti finanziari e progettuali , organizzati sistemi di sviluppo turistico integrato.
E’ una legge straordinariamente importante che investe sul concetto di Bellezza e di Benessere, e che crea un quadro di riferimento concreto al settore del turismo ferroviario, la cui importanza e le cui potenzialità si sono dimostrate sempre più rilevanti, soprattutto per i territori rurali, in cui alla bellezza e straordinarietà dei luoghi non corrisponde un adeguato sviluppo in termini di offerta turistica. L’utilizzo delle tratte ferroviarie in disuso per finalità di promozione turistica, artistica, culturale di aree del Paese che presentano un particolare pregio naturalistico o archeologico realizza una straordinaria opportunità perche consente di valorizzare sia le infrastrutture ferroviarie sia il patrimonio architettonico e artistico proprio di tali linee (stazioni, magazzini, caselli, porti, gallerie), dando così impulso ad un settore economico che si è già mostrato vitalissimo.
Il turismo ferroviario, facendo tesoro delle esperienze fin qui maturate in Italia e all’estero, viene, individuato come un modo nuovo per riscoprire il piacere del viaggio, della scoperta della lentezza quale valore per apprezzare appieno e godere fino in fondo le bellezze culturali e paesaggistiche del nostro meraviglioso territorio.
I risultati sono tutti positivi e il trend è in forte crescita: lo scorso anno grazie al progetto di Fondazione Fs, oltre 60mila turisti hanno viaggiato sui treni storici organizzati lungo le linee di “Binari senza tempo", ben 15mila lungo la sola Sulmona-Carpinone-Isernia, più nota come "Transiberiana d’Italia". Un successo che ha permesso al Movimento non solo di riaprire nuove linee, come la Avellino-Rocchetta S. Antonio, dove oltre 3500 persone hanno viaggiato in un unico fine settimana ma di consolidare e ampliare l’offerta eistente, registrando il tutto esaurito sui treni storici in Sicilia, la quale si distingue senza dubbio come precursore di questa nuova forma di turismo grazie alle iniziative dei “Binari della Cultura”.
Sono questi i numeri che danno la cifra reale del potenziale del tursimo ferroviario che gratifica tutti quelli che con determinazione stanno lavorando per il raggiungimento di questo obiettivo ambizioso che hanno immaginato con questa importante Legge.
In quest’ottica dovrà porsi anche il FVG e la sua splendida ferrovia Pedemontana del Friuli, prossima alla riapertura e all’avvio del servizio turistico da parte di Fondazione FS, diventando l’ottava meraviglia di “Binari senza tempo”.
La Sacile-Gemona sarà la prima linea d’Italia ad essere riaperta ed utilizzata in maniera promiscua, sia per il servizio di trasporto passeggeri, che per il servizio turistico, un’opportunità di sviluppo per il nostro Territorio che non possiamo perdere, spetta ora alle Istituzioni attivarsi in maniera decisa per non perdere il treno.
Fino ad oggi il grande interesse sulla nostra ferrovia è scaturito quasi interamente dalle attività e dalle iniziative delle Associazioni che però ora non possono più continuare a sostituirsi alle Istituzioni, le quali sono deputate a rappresentare il Territorio e porre in essere le azioni necessarie per il suo sviluppo economico.
Vedremo se i friulani, noti per la loro laboriosità, saranno in grado di non sfigurare dinanzi alle altre realtà italiane che sembrano in questo momento più avanti e meglio organizzate.

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