La riapertura della linea Gemona-Sacile può considerarsi una "riconquista storica" per il nostro Territorio che si è battuto con determinazione per riappropriarsi di questo importante servizio pubblico, che a dicembre rivedrà viaggiare il suo Minuetto lungo la tratta Sacile-Maniago.
In primavera sarà il momento del debutto del tanto atteso treno turistico lungo l'intera linea da Sacile a Gemona; il servizio sarà curato dalla Fondazione FS che includerà la ferrovia Pedemontana nel progetto nazionale "Binari senza tempo", diventando l'ottava meraviglia di questo ambizioso progetto di recupero.
Da sempre abbiamo sostenuto con convinzione la riapertura della ferrovia in base ai bisogni concreti del Territorio, mediante un servizio completamente differente rispetto a quello ante 2012, che sia in grado di offrire un'offerta vantaggiosa, con coincidenze a Sacile da e per Venezia e da e per Udine e Pordenone, nonché mediante una vera intermodalità con gli orari dei bus. Al contrario si rischia di ricadere nei medesimi errori del passato, facendo fallire l'intero progetto.
NUOVO ORARIO: prioritario è ora strutturare il nuovo orario, funzionale alle esigenze dei portatori d'interesse, con particolare riferimento agli studenti dei Poli di Sacile e Maniago. Infatti è necessario riconquistare rapidamente l'utenza "tradizionale", andando successivamente ad ampliare il bacino anche ad altri target differenti da quello degli studenti/pendolari, sfruttando i progetti turistici degli Enti locali.
PROPOSTE: avevamo richiesto che la stesura degli orari fossero condivisi col Territorio e a tal fine avevamo lanciato a luglio un sondaggio informativo on line (con oltre 500 partecipanti) nonché inviato a Regione e Trenitalia una nostra proposta d’orario.
Ad oggi, a due mesi dalla presentazione di Maniago, quando la Presidente Serracchiani e l’Assessore regionale Santoro hanno annunciato che saranno 22 i collegamenti giornalieri lungo la tratta Sacile/Maniago, nulla si sa sul come verrà strutturato il servizio.
Come al solito si è “venduta la pelle dell’orso prima di ucciderlo” e a meno di tre mesi dal ritorno del treno non si conoscono né gli orari, né le tariffe speciali promesse dall’Assessore Santoro. Senza pensare che nessun tipo di campagna informativa è stata promossa per informare i Cittadini.
Se la Regione pensa di riattivare il servizio in questa maniera, arrivando come al solito all’ultimo momento, sarà responsabile di un fallimento certo, visto che i treni viaggeranno desolatamente vuoti.
E’ vergognosa la mancanza di programmazione dell’Ufficio regionale alla Mobilità che ancora una volta non riesce a strutturare con lungimiranza il servizio ferroviario; anche se questa non è certo una novità, visto che i funzionari regionali si sono già distinti in passato nella stesura del fallimentare orario cadenzato che ha creato solo disagi ai pendolari friulani.
Prendiamo atto che la Regione continua a calare dall’alto le decisioni senza confrontarsi con nessuno, stante che il Tavolo di Lavoro dei Pendolari, tradizionalmente deputato al confronto in materia ferroviaria non viene più convocato da oltre un anno.
Sarebbe un peccato partire con “un buco nell’acqua”, viste le potenzialità della nostra ferrovia, ad oggi inespresse.
La Stazione di San Liberale a Sacile, ad esempio è posta nelle vicinanze di vari Istituti Superiori e potrebbe diventare il centro di riferimento della mobilità studentesca. Idem per il polo scolastico maniaghese, il quale col ritorno del treno potrebbe trovare giovamento. Il liceo scientifico sportivo Torricelli in particolare potrebbe attrarre nuovi iscritti da tutta la provincia e magari ottenere in futuro dal Ministero quella seconda sezione a fronte dell'aumento delle classi.
Di certo il ritorno del treno garantirà agli studenti una riduzione dei tempi di percorrenza, i quali verranno praticamente dimezzati rispetto a quelli attuali dei bus. Peccato che lunedì alla ripresa delle lezioni nessuna famiglia sarà ancora in grado di programmare gli spostamenti dei ragazzi stante questo imbarazzante immobilismo.
In primavera sarà il momento del debutto del tanto atteso treno turistico lungo l'intera linea da Sacile a Gemona; il servizio sarà curato dalla Fondazione FS che includerà la ferrovia Pedemontana nel progetto nazionale "Binari senza tempo", diventando l'ottava meraviglia di questo ambizioso progetto di recupero.
Da sempre abbiamo sostenuto con convinzione la riapertura della ferrovia in base ai bisogni concreti del Territorio, mediante un servizio completamente differente rispetto a quello ante 2012, che sia in grado di offrire un'offerta vantaggiosa, con coincidenze a Sacile da e per Venezia e da e per Udine e Pordenone, nonché mediante una vera intermodalità con gli orari dei bus. Al contrario si rischia di ricadere nei medesimi errori del passato, facendo fallire l'intero progetto.
NUOVO ORARIO: prioritario è ora strutturare il nuovo orario, funzionale alle esigenze dei portatori d'interesse, con particolare riferimento agli studenti dei Poli di Sacile e Maniago. Infatti è necessario riconquistare rapidamente l'utenza "tradizionale", andando successivamente ad ampliare il bacino anche ad altri target differenti da quello degli studenti/pendolari, sfruttando i progetti turistici degli Enti locali.
PROPOSTE: avevamo richiesto che la stesura degli orari fossero condivisi col Territorio e a tal fine avevamo lanciato a luglio un sondaggio informativo on line (con oltre 500 partecipanti) nonché inviato a Regione e Trenitalia una nostra proposta d’orario.
Ad oggi, a due mesi dalla presentazione di Maniago, quando la Presidente Serracchiani e l’Assessore regionale Santoro hanno annunciato che saranno 22 i collegamenti giornalieri lungo la tratta Sacile/Maniago, nulla si sa sul come verrà strutturato il servizio.
Come al solito si è “venduta la pelle dell’orso prima di ucciderlo” e a meno di tre mesi dal ritorno del treno non si conoscono né gli orari, né le tariffe speciali promesse dall’Assessore Santoro. Senza pensare che nessun tipo di campagna informativa è stata promossa per informare i Cittadini.
Se la Regione pensa di riattivare il servizio in questa maniera, arrivando come al solito all’ultimo momento, sarà responsabile di un fallimento certo, visto che i treni viaggeranno desolatamente vuoti.
E’ vergognosa la mancanza di programmazione dell’Ufficio regionale alla Mobilità che ancora una volta non riesce a strutturare con lungimiranza il servizio ferroviario; anche se questa non è certo una novità, visto che i funzionari regionali si sono già distinti in passato nella stesura del fallimentare orario cadenzato che ha creato solo disagi ai pendolari friulani.
Prendiamo atto che la Regione continua a calare dall’alto le decisioni senza confrontarsi con nessuno, stante che il Tavolo di Lavoro dei Pendolari, tradizionalmente deputato al confronto in materia ferroviaria non viene più convocato da oltre un anno.
Sarebbe un peccato partire con “un buco nell’acqua”, viste le potenzialità della nostra ferrovia, ad oggi inespresse.
La Stazione di San Liberale a Sacile, ad esempio è posta nelle vicinanze di vari Istituti Superiori e potrebbe diventare il centro di riferimento della mobilità studentesca. Idem per il polo scolastico maniaghese, il quale col ritorno del treno potrebbe trovare giovamento. Il liceo scientifico sportivo Torricelli in particolare potrebbe attrarre nuovi iscritti da tutta la provincia e magari ottenere in futuro dal Ministero quella seconda sezione a fronte dell'aumento delle classi.
Di certo il ritorno del treno garantirà agli studenti una riduzione dei tempi di percorrenza, i quali verranno praticamente dimezzati rispetto a quelli attuali dei bus. Peccato che lunedì alla ripresa delle lezioni nessuna famiglia sarà ancora in grado di programmare gli spostamenti dei ragazzi stante questo imbarazzante immobilismo.
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