Blog dedicato ai pendolari e ai viaggiatori delle linee ferroviarie Tarvisio Boscoverde-Udine-Cervignano-Trieste Centrale e Gemona del Friuli-Sacile (Ferrovia Pedemontana del Friuli).

lunedì 25 marzo 2013

Protesta Anti-Treno: la nostra posizione

Ci hanno etichettati come “antiudinesi” perché non siamo allineati con le richieste dei residenti di Udine Est e perché abbiamo definito la marcia Anti-Treno, “una protesta meramente strumentale”, organizzata in tempi sospetti, da politici in cerca di consenso elettorale.
Ulteriore prova di ciò il l’assurda decisione del Consiglio Comunale di Udine, che recentemente ha dichiarato il proprio NO alla linea ferroviaria da Vat alla stazione
Fatto salvo il transito in circonvallazione di merci pericolose, provvedimento che riteniamo precauzionale, le altre richieste dei residenti sono pura paranoia.
Una protesta, che nasce solo per motivi elettorali, visto che il suo principale sostenitore è il consigliere comunale uscente Matteo Mansi (candidato alle prossime elezioni), il quale è convinto che la dismissione della tratta ferroviaria sia un atto dovuto ai residenti nella zona fortemente condizionata da cinque passaggi a livello: “qui transitano circa 55 convogli al giorno, in alcuni punti, a pochissimi metri dalle abitazioni. Treni che, possono invece transitare nella tratta seminterrata realizzata negli anni ‘90 e mai utilizzata a pieno regime perché priva dei sistemi tecnologici indispensabili per monitorare il traffico ferroviario”. Secondo Mansi i residenti a Udine est “riconoscono il treno come una delle forme di trasporto più sostenibile, purché - avverte - non attraversi quartieri affollati peggiorando la qualità della vita”.
Chi protesta è stato però immediatamente gelato dal Ministro Corrado Passera, che rispondendo all’interrogazione dell’on. Strizzolo, ha dichiarato che la dismissione della tratta ferroviaria, richiede «importanti investimenti tecnologici e infrastrutturali stimati in circa 70 milioni di euro, attualmente non inseriti nella contratto di programma, questa soluzione non è supportata da una domanda di traffico merci tale da giustificare l’investimento»
Vogliamo chiarire una volta per tutte il perché la protesta del Comitato Anti-Treno non ci convince, cercando di contribuire con argomenti di carattere tecnico utili al confronto.
La ferrovia, come un’autostrada o un aeroporto, è una struttura strategica di utilità pubblica, che non può essere sindacata da una minoranza, ma deve essere valuta nel complesso, contemperando pregi e defetti.
Il problema dei passaggi a livello a Udine esiste, ma le persone che oggi protestano non vivono lì da ieri, ma da decenni e alcuni di loro hanno persino costruito richiedendo l’edificabilità dei terreni vicino alla ferrovia, in deroga alla “fascia di rispetto”, mentre altri hanno acquistato immobili a prezzi da saldo con la consapevolezza dell’esistenza della ferrovia.
Tutti concordano che per l’eliminazione del traffico pesante è necessario far viaggiare il più possibile le merci via ferrovia … ma se poi i treni passano vicino a casa loro, allora diventano pericolosi e allora sono meglio i camion !
La ferrovia Pontebbana è una moderna linea ad alta capacità, potenzialmente in grado di far transitare 220 treni al giorno: oggi ampiamente sottoutilizzata (solo al 40%), nonostante sia costata oltre 1.000 miliardi di vecchie lire.
La “querelle” sulla Udine – Vat ha una storia antica. Già negli anni ’60 con il progetto della nuova Pontebbana, le FS avevano previsto il raddoppio sino a Udine. Opposizione feroce del Comune, cui seguì lo stralcio del progetto ed infatti oggi la Pontebbana è raddoppiata da Vat a Tarvisio.
Negli anni ’90 le FS avevano predisposto un altro progetto, per l’interramento della linea da Vat a Udine, costo stimato all’epoca di 60 – 70 miliardi di lire.
Ancora una volta non se ne fece nulla e si perse un’altra occasione, visto che il Comune di Udine non sembrava sensibile alla questione dei passaggi a livello.
Ora nuovamente polemiche e proteste e persino la richiesta di eliminazione della tratta da Vat a Udine, deviando i treni lungo la linea di Cintura.
Ma la deviazione dei treni della Pontebbana lungo la linea di Cintura che conseguenze avrebbe ?
  • aumento del percorso di 4 km, per gran parte percorribili a soli 30km/h;
  • aumento dei tempi di percorrenza per tutti i treni, sia viaggiatori che merci;
  • il problema del passaggio dei treni si sposterebbe in capo ad altri, ovvero sui residenti che vivono vicino alla linea di cintura;
  • aumento dei costi del contratto di servizio fra Trenitalia e Regione FVG;
  • aumento dei pedaggi richiesti del gestore della rete RFI a carico della Regione FVG e delle Imprese ferroviarie merci
  • aumento delle tariffe per i pendolari (per esempio Udine-Gemona corsa semplice da 3,15€ a 3,80€ e abbonamento mensile da 54,30€ a 61,95€, Pontebba-Udine corsa semplice da 6,45€ a 7,15€ e abbonamento mensile 83,15€ a 89,95€; 
  • generale calo dell’attrattività, della competitività e sostenibilità economica del trasporto ferroviario, sia per le merci sia per le persone;
  • costo di 70 milioni di euro per la realizzazione dei lavori di adeguamento della linea di cintura;
  • creazione di un pericoloso “collo di bottiglia” all’ingresso della stazione di Udine, atteso che la linea di cintura e quella UD-TS correrebbero in comune per un tratto di circa 1 km, determinando serie problemi al traffico ferroviario. Ricordiamo che il treno non è un’auto e non può curvare o girare quando vuole !
La realtà è che manca una seria progettazione della mobilità in città, la quale paga da decenni l’incapacità e l’ignoranza dei suoi governanti.
Strano questo Paese il nostro, ci sono persone che lottano per riaprire una linea ferroviaria (Gemona-Sacile), mentre altri vorrebbero chiuderne una, perché da loro fastidio !
Se per questo siamo "antiudinesi", beh il problema non è certamente nostro, ma vostro cari amici, perchè questa è la solita storia all'italiana, fatta di poltrone, incompetenza e ignoranza !

2 commenti:

Furlanon ha detto...

Non si tratta di essere antiudinesi, ma di fare le cose per bene !
Io abito a Tricesimo e anche a me sta sulle "palle" avere la SS13 che taglia il Paese in due, con smog, traffico, rumore ecc. ecc. ma cosa facciamo una petizione per spostare la strada ?
Che si vergognino, hanno voluto abitare lì, sapevano della ferrovia, quindi che non stiano tanto a reclamare perché in altre parti è ben peggio !

Enzo ha detto...

Concordo con quanto avete detto. Stranamente,l interesse della "politica" a questa faccenda risale proprio all'inizio della campagna elettorale; persone che non si rendono conto delle difficoltà (sia tecniche che monetarie) nel realizzare quello che richiedono...tanto, alla fine,non saranno loro a pagare i soldi in più per il nuovo biglietto/abbonamento. A mio modesto parere, parlano con poca cognizione di causa; quando hanno costruito casa o acquistato terreni in quella zona avrebbero dovuto sapere della presenza della linea ferroviaria (visto che risale a fine 1800 se non ricordo male)..ci sono ben altri problemi da risolvere sulle linee fs e questo non mi sembra il momento di perdersi dietro a problematiche "secondarie" come questa. Non mollate comitato.