Blog dedicato ai pendolari e ai viaggiatori delle linee ferroviarie Tarvisio Boscoverde-Udine-Cervignano-Trieste Centrale e Gemona del Friuli-Sacile (Ferrovia Pedemontana del Friuli).

mercoledì 30 gennaio 2013

Testimonianze di occasioni perdute: Udine e i suoi passaggi a livello.

Torniamo sull’argomento della protesta Anti-Treno, viste le polemiche che si sono scatenate dopo la nostra presa di considerazione. La nostra contrarietà tuttavia non è l’unica: anche il Comitato Pendolari FVG e alcuni Amministratori si sono dichiarati contro la protesta, motivando il perché. Per capire la genesi e come si sia arrivati qui pubblichiamo un significativo contributo dei Comitato Pendolari

“Bisogna ripercorrere la storia della nostra città per conoscere le origini e le cause della situazione attuale: ho avuto il piacere di ricevere la risposta dell’Ingegnere Roberto Carollo, libero professionista e responsabile del Museo Ferroviario di Campo Marzio a Trieste in merito a questo post pubblicato ieri. …
Si, corrisponde al vero. Ricordo che nell’ambito della Prestazione Integrata con l’Impresa Pizzarotti che realizzò lo scalo di Cervignano e la Circonvallazione di Udine, nel 1996 (a completamento del tratto “nuovo” da Bivio Cividale a Bivio Cargnacco) si fece pressione per inserire l’interramento della Udine – Vat di cui venne predisposto un preliminare, stimando un costo all’epoca di 60 – 70 miliardi di vecchie lire.
Non se ne fece nulla per le incertezze sui tempi approvativi, visto che le Prestazioni Pizzarotti erano oramai in chiusura. Si è effettivamente persa una buonissima occasione, ma all’epoca il comune di Udine non sembrava particolarmente sensibile alla questione passaggi a livello, come invece lo era stato in passato.
Forse già l’interramento della circonvallazione est attuata tra il 1994 e 1995 era stato ritenuto un gran risultato. Ricordo infatti che la “querelle” sulla Udine – Vat ha una storia antica. Già negli anni ’60 con il progetto di raddoppio della Pontebbana le FS avevano previsto il raddoppio in sede (compatibile con interasse 3,55 m). Opposizione feroce del Comune cui seguì lo stralcio della tratta (la Pontebbana venne raddoppiata da Vat al confine).
Se ne riparlò a fine anni ’70 quando in Regione si avviarono le progettazioni per Cervignano scalo e Circonvallazione. Si ipotizzò di eliminare la tratta in questione ed entrare ad Udine a doppio binario affiancando la Cividale ma la cosa fu scartata per l’urbanizzazione proprio della zona Laipacco.
Si decise lo status quo tanto, si disse, ferroviariamente parlando, abbiamo due semplici binari di ingresso ad Udine che valgono un raddoppio…
E siamo giunti ad oggi… con le incompiute dell’ipotetico scalo di Udine Sud e relativi raccordi”. …
“Concordo con Voi che il transito in Circonvallazione di merci pericolose è senz’altro un provvedimento ragionevole a titolo precauzionale. Le altre richieste del comitato sono paranoia. Chi parla di poveri sottili forse gira per Udine in SUV…
A chi parla di sopprimere la tratta gli chiederei se d’estate per andare al mare a Lignano da Udine passa per Gemona….
Ben venga il Comitato per eliminare quei maledetti passaggi a livello ma bisogna insistere per l’unica soluzione razionale e logica, l’INTERRAMENTO, con tutti i vantaggi per sicurezza, rumore, percorrenze, recupero urbano e servizio ferroviario.
Ho ricordato più volte la pericolosità di chi sollecita soppressioni di linee ferroviarie perché troppo vicine al proprio orticello, con conseguenze se attuate di renderne poi impossibile il recupero. Ricordiamo sempre la Treviso-Portogruaro, soppressa e tenuta chiusa per 30 anni ma poi recuperata appieno, con RFI che la scorsa estate, con il Brennero interrotto, avrebbe auspicato un doppio binario….. Se all’atto della chiusura del 1967 avessimo dato ascolto ai Comitati avremmo solo tante villette con orticello” …

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