Pubblichiamo un bel articolo di Andrea Ferraretto, giornalista de La Stampa, da anni impegnato sul tema della "Mobilità Lenta".
L'articolo si riferisce alla edizione 2016 della Giornata Nazionale delle ferrovie non dimenticate.
Andrea Ferraretto ha accolto il nostro invito e quello delle altre Associazioni organizzatrici delle manifestazioni della X° Giornata Nazionale delle ferrovie non dimenticate è sarà uno dei protagonisti degli eventi dedicati alla ferrovia Pedemontana del Friuli che si svolgeranno dal 31 marzo al 2 aprile.
È il treno il compagno di viaggio per viaggi che possono trasformarsi in scoperte, avventure, vacanze: un itinerario fatto di stazioni, coincidenze e binari, su linee che spesso si allontanano dai percorsi più semplici e veloci per diventare esperienze, con emozioni e ricordi.
In questi mesi, per portare in giro per l’Italia il blog Quattro passi nei parchi, ne ho presi di treni, scattando foto da condividere con altri viaggiatori appassionati e intenditori di treni e stazioni: le Trenord, per Monza e Busto Arsizio; le Sud Est, tra Lecce, Maglie e Otranto; la Adriatico Sangritana per raggiungere Ortona; la Vigezzina-Centovalli, tra Domodossola e Locarno; il treno Rovigo–Verona, per poi cambiare e proseguire fino a Bressanone-Brixen; la Transiberiana d’Italia, tra Sulmona e Roccaraso.
Treni che, non necessariamente, sono treni turistici ma treni che quotidianamente svolgono il lavoro di collegare l’Italia, trasportando pendolari, studenti, lavoratori.
Treni dove la regolarità del servizi e le condizioni di puntualità, efficienza e comodità dovrebbero essere sempre la priorità ma che, talvolta, stentano a recepire la domanda di innovazione.
Linee che hanno una potenzialità considerevole, in termini di capacità di attrarre visitatori e rendere i territori delle esperienze di viaggio dove è il treno stesso a diventare il motivo che spinge a scegliere quella destinazione. Un modo di viaggiare per cogliere il senso del tempo, della distanza, della lentezza, apprezzando i tratti del paesaggio, scorrendo sui binari e accorgendosi di qualcosa che è differente dall’idea stessa di spostamento da un luogo a un altro.
Per non dimenticare queste ferrovie è nata, la “Giornata Nazionale delle Ferrovie NON Dimenticate” giunta, quest’anno, alla IX edizione per affermare che “NON DIMENTICATE”, è anche il frutto del lavoro decennale della CO.MO.DO., la confederazione della mobilità dolce che riunisce associazioni regionali e nazionali che operano nel settore del turismo ecompatibile, del trasporto pubblico locale, del cicloturismo, del trekking su vie storiche e vie verdi, del turismo ferroviario, dell’ippoturismo, comitati locali che difendono la dismissione delle linee ferroviarie regionali.
Da domenica 6 marzo al 6 aprile sarà dedicato un mese intero alla mobilità dolce, con vari appuntamenti e tour, con molte occasioni per riscoprire tratte ferroviarie e compiere viaggi a bordo di treni d’epoca.
In collaborazione con Fondazione FS saranno proposti eventi su linee di interesse turistico di rilevanza nazionale come la Verona-Mantova, la Palermo-Agrigento, la Cagliari-Carbonia, la Milano-Varallo Sesia, la Isernia-Sulmona.
Dietro a questi treni e al lavoro delle associazioni ci sono i volontari, appassionati e attaccati all’idea che le linee ferroviarie possano diventare un motore per lo sviluppo del territorio e del turismo: nel 2015 il Rapporto sul turismo ferroviario, presentato da Fondazione FS indica che sono stati organizzati 166 viaggi turistici con 45mila viaggiatori in 13 regioni italiane. Lombardia e Toscana sono in testa, con 33 e 32 eventi, seguite da Abruzzo e Sicilia, con 25 e 23 eventi.
Sono numeri che fanno intravedere un futuro per il turismo ferroviario e la definizione di programmi di sviluppo del territorio che vedono, nella riattivazione delle linee ferroviarie un’opportunità per attrarre visitatori e raccontare la ricchezza della diversità del paesaggio italiano.
Una risorsa importante, sulla quale è necessario saper investire con intelligenza e lungimiranza, proponendo eventi tematici e raccordando i sistemi di offerta locale con l’opportunità di un calendario di corse di treni storici.
Lungo i binari italiani si muove un turismo che vuole sperimentare nuove esperienze, con le stazioni che possono diventare la porta di ingresso alla scoperta del territorio: dall’idea dell’abbandono e del degrado si può immaginare un futuro differente, legato al valore della bassa velocità. Treni, ferrovie dismesse, cammini: sono pezzi di un mosaico che si può tradurre in turismo nuovo, fatto di esperienze e racconti, di territori che riscoprono la vocazione dell’accoglienza e della viandanza.
Si tratta di immaginare il futuro, comprendendo l’importanza di investire in treni ad alta vivacità, con un legame con i luoghi e le risorse locali che solo un treno sa poter dare.
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