Blog dedicato ai pendolari e ai viaggiatori delle linee ferroviarie Tarvisio Boscoverde-Udine-Cervignano-Trieste Centrale e Gemona del Friuli-Sacile (Ferrovia Pedemontana del Friuli).

domenica 12 gennaio 2014

Gemona-Sacile: politici se ci siete battete un colpo !

Pubblichiamo l'articolo di Giulia sacchi del 10 gennaio 2014 del Messaggero Veneto 

Azioni concrete e pressing più incisivo su Regione e Governo per la riapertura della ferrovia Sacile-Gemona.
Basta con ordini del giorno da fare sottoscrivere ai consigli comunali e documenti che alla fine si rivelano soltanto aria fritta, i Municipi devono puntare i piedi. 
Il comitato dei pendolari Alto Friuli non usa mezzi termini e chiede che si arrivi a una svolta sul caso della tratta ferroviaria, chiusa a luglio 2012. 
Nel 2014, si deciderà il futuro della linea: entro l'anno la Regione dovrà indire un bando per affidare a un gestore unico le tratte del Friuli e i timori sono tanti perché, di fatto, non esiste concorrenza sulla gestione. Trenitalia (gestore del servizio) è dominante. Inoltre, Rfi, proprietaria dei binari e consorella di Trenitalia, sulla Sacile-Gemona è stata chiara da subito: la tratta è un ramo secco. E' improduttiva e sarebbe opportuno tagliarla. 
«Se il bando di gara non avrà altri concorrenti oltre a Trenitalia, quest'ultima detterà le condizioni che ritiene più opportune, con ovvie conseguenze per la Sacile-Gemona - ha osservato il comitato -. La società potrebbe dichiararsi non interessata alla riapertura della tratta: sappiamo infatti che Rfi è stata chiara sulla questione. Oppure Trenitalia, magari costretta a prendere in gestione anche questa linea, potrebbe sì assumere l'incarico, ma fare lievitare i costi del servizio». 
L'auspicio del comitato è che si pensi a una formula di redazione del bando, in cui vengano creati dei "pacchetti" relativi a linee maggiori e minori. «In questo modo, la società Fuc, tanto per fare un esempio, che gestisce il Micotra e la linea Udine-Cividale, con standard di efficienza elevati, potrebbe prendere in carico la Sacile-Gemona - ha spiegato il comitato -. Sarebbe opportuno pensare a creare un bando in cui vengano distinte le tratte per tipologia». 
E poi l'appello ai Comuni: «Basta con i tavoli e le fasce tricolore - ha dichiarato il gruppo -. E' ora che gli amministratori si impuntino. I comitati hanno fatto il proprio lavoro, mettendo in atto una campagna di sensibilizzazione e una protesta costruttiva. Dopo la protesta, si dovrebbe passare all'azione incisiva, ma questo non si è ancora verificato. Non è più tempo di discutere: ormai tutti sanno tutto. E' il momento di trovare soluzioni per la difesa del territorio e di un'infrastruttura importante». 
Su questo non ha dubbi neanche il consigliere comunale Massimo Milanese (Con Maniago nel cuore), che ha depositato un'interpellanza per capire quali siano gli atti o le azioni promossi dall'esecutivo di Maniago per la riattivazione della linea ferroviaria e se si sia arrivati a un dunque rispetto a una questione che sta diventando annosa.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Non state facendo un po' di confusione tra il gestore (rfi) e l'operatore (trenitalia) ?

Il Comitato Pendolari Alto Friuli è ha detto...

Continua la discussione sulla Gemona-Sacile. Ecco un interessante articolo di Giulia Sacchi pubblicato sul Messaggero Veneto il 12.01.2014

Accantonata l'ipotesi dei fondi pubblici, si battono le strade dei privati. Il comitato dei pendolari Sacile-Gemona e i Comuni ubicati lungo la tratta ferroviaria non mollano: lo studio di fattibilità per il recupero e rilancio della linea, chiusa da luglio 2012, deve essere finanziato e le risorse vanno reperite. Non c'è tempo da perdere e la task-force è al lavoro per racimolare le somme. A ottobre, il comitato dei pendolari aveva annunciato che il terreno sarebbe stato sondato in primis con Provincia e Comunità Montana. Anche la Regione era stata chiamata in causa: la proposta era che il progetto venisse finanziato con le risorse che l'ente sta risparmiando nel contratto per il servizio di trasporto su gomma, che sostituisce quello su rotaia. Ma le porte sono rimaste chiuse. Il problema è sempre lo stesso: gli enti pubblici faticano a chiudere i bilanci e soldi non ce ne sono. Da qui l'idea di rivolgersi a privati. «E' passato un anno e mezzo dalla chiusura della tratta e non è pensabile attendere ancora - dice il comitato Sacile-Gemona -. Servono basi certe su cui lavorare, in vista anche del nuovo bando per affidare a un gestore unico le tratte del Friuli, che la Regione dovrà indire entro l'anno. Accelerare i tempi è necessario pure per garantire un servizio di trasporto adeguato a chi frequenterà il liceo sportivo a Maniago, nuovo curriculum che sarà avviato a settembre. Ci sono diversi ragazzi residenti nelle zone di Fontanafredda e Brugnera che intendono iscriversi». Dal punto di vista scolastico, la linea si rivelerà fondamentale anche per chi intende frequentare l'università a Gemona. «Lo studio di fattibilità è il primo passo per la realizzazione di un progetto di rilancio - dice il sindaco di Maniago, Andrea Carli -. Siamo sempre più convinti che la linea possa risultare strategica per la regione, anche alla luce della nuova stagione di finanziamenti europei, la cui programmazione 2014-2020 prevede capitoli dedicati alla mobilità ecosostenibile. Nel progetto, due temi da approfondire possono essere il turismo, prevedendo l’utilizzo treno-bici per un percorso alternativo alla Alpe Adria (dall’Austria al mare), e l'impiego della ferrovia per attività produttive e di protezione civile. L'infrastruttura potrebbe essere utile per trasportare la ghiaia asportata in Valcellina, quando verranno avviati i lavori per risolvere il problema del Varma».