Blog dedicato ai pendolari e ai viaggiatori delle linee ferroviarie Tarvisio Boscoverde-Udine-Cervignano-Trieste Centrale e Gemona del Friuli-Sacile (Ferrovia Pedemontana del Friuli).

venerdì 5 luglio 2013

Gemona-Sacile: si continua a perdere tempo … bla bla bla …

Oggi cade il primo anno dalla chiusura della Gemona-Sacile.
12 mesi, che fatta salvo l’attività svolta dai Comitati Pendolari, sono trascorsi senza nessun risultato utile volto a garantire la riapertura della ferrata.
Si era partiti bene con la richiesta dell’allora assessore regionale, Riccardo Riccardi, di trasferimento della proprietà linea dallo Stato alla Regione, ma dopo un veloce passaggio in Commissione Paritetica a gennaio, la questione è rimasta insabbiata chissà dove.
Peccato, perché il Ministero dello Sviluppo Economico e delle Infrastrutture avrebbe già scritto alla Regione FVG per discutere sulle modalità del trasferimento della proprietà della linea.
Nel mentre si continua invece a perdere tempo; gli ultimi mesi sono stati caratterizzati solo da promesse e dalla campagna elettorale, ma di concreto non si è fatto nulla.
Di certo sono stati commessi tanti errori, a partire dall’immobilismo dei nostri parlamentari, che invece di supportare la Regione FVG e far pressioni sul Ministro competente (ovvero l’unico azionista di FS) hanno posto in essere attività del tutto inutili alla causa, anche se mediaticamente di profitto sotto altri aspetti.
Ma non sono i soli ad aver girato a vuoto, anche la Provincia di Pordenone non ha scherzato: sono tante state le promesse non mantenute, basti pensare all’istituzione del Tavolo di Lavoro richiesto nel corso dell’ultimo incontro di Cavasso Nuovo del 28 febbraio scorso.
I sogni di rivedere la linea nuovamente operativa rimangono tali e ben chiusi a chiave nel cassetto a doppia mandata !
Un quadro sconsolante, caratterizzato da tante parole, poche idee chiare e tanta confusione.
Invece di curare e sollecitare l’iter di trasferimento a titolo gratuito della proprietà della linea allo Stato alla Regione e promuovere uno studio-progetto di valenza economica, in grado di valorizzare le risorse del territorio e sviluppare nuova ricchezza facendo leva sulla ferrovia, si continua ad organizzare incontri e dibattiti, perdendo ulteriore tempo, parlando delle solite cose.
Il prossimo 19 luglio sarà l’Amministrazione di Maniago ad organizzare una serata con autorevoli relatori al tavolo, per cercare ancora una volta di individuare le soluzioni al caso della Gemona-Sacile.
Come Comitato Pendolari riteniamo di aver esaurito il nostro compito di sensibilizzazione pubblica, basti ricordare alla “Staffetta Treni-taglia ridacci il nostro treno”, che da novembre a dicembre 2012 ha percorso tutti i Paesi della tratta, o alle manifestazioni di Gemona, Cavasso, Montereale e Sacile.
Il problema è noto, ora è tempo che la questione della Gemona-Sacile venga affrontato nelle sale che contano, spetta quindi alla politica assumere le decisioni. Tutto il resto è solo aria fritta !
Per questo abbiamo deciso che non parteciperemo più a nessun tipo di incontro o iniziativa fine a se stessa, come quella del prossimo 19 luglio di Maniago, dove potevamo essere protagonisti, ma abbiamo gentilmente declinato l’invito, perché non sarà altro che una replica degli incontri già svolti.
Una situazione avvilente, come avvilenti sono certe prese di posizione, meramente ideologiche, che non sono giustificate o suffragate da nessun tipo di dato tecnico.
Legambiente ad esempio si è dichiarata contraria alla costruzione della Cimpello-Sequals-Gemona e per questo ha auspicato la riapertura della ferrovia su cui strutturare il traffico merci. Puri sogni, visto che, anche qualora la ferrovia venisse riaperta non sarebbe in grado di far transitare nemmeno un container …
La linea, fatto salvo per il tratto elettrificato Gemona - Rivoli d’Osoppo (che serve lo scalo CIPAF), è a binario unico e non è in grado di supportare il traffico merci, attesa la necessità di adeguare le sagome delle gallerie costruite negli anni '30 e le travate di alcuni ponti, senza contare che lungo la linea mancano veri e propri punti di interscambio.
Si continua quindi a parlare senza cognizione di causa, senza approfondire l’argomento, senza formulare proposte o alternative pratiche o praticabili.
Nessuno si è mai posto alcuni quesiti basilari quali “ma quanto costerebbe l’intervento necessario per riaprire la linea?”, oppure “Quanto costerebbe l’adeguamento della ferrovia per garantire il traffico merci?” , oppure “Quanto costa l’esercizio annuale della linea?”
Per questo da mesi sollecitiamo che venga commissionato un progetto serio, che veda la Regione capofila e i Comuni in prima linea a supportare una nuova gestione della mobilità della Pedemontana; una mobilità non foriera solo di costi, ma in grado di creare sviluppo economico per il Territorio.
Una gestione totalmente differente da quella fallimentare attuata sino ad oggi da FS, i cui risultati sono dinanzi agli occhi di tutti. Basti pensare al ponte in ferro parcheggiato dal 23 novembre 2009 presso il piazzale della stazione di Majano.
Quel ponte doveva essere posato sul Ledra nei pressi di Cimano, andando così a sostituire il vecchio manufatto, allo scopo di permettere il passaggio di carri ferroviari con una portata superiore, offrendo in tal modo una più adeguata risposta alle esigenze del traffico ferroviario.
E’ ancora lì … Forse RFI si è dimenticata di concludere l’intervento? Sono mancati i soldi? Oppure la Gemona-Sacile era già destinata a chiudere ? Ma allora perché spendere tutti quei soldi per la costruzione e il trasporto del ponte ? Storia di ordinaria follia.
Buon anniversario Gemona-Sacile :(

8 commenti:

Anonimo ha detto...

Voi siete gli unici in grado di fare in modo che qualcosa di concreto venga fatto per la Gemona-Sacile!
Siete stati fenomenali in questo anno, non abbandonateci!

Il Comitato Pendolari Alto Friuli è ha detto...

Grazie !
Non intendiamo abbandonare la questione, vogliamo solo che venga trattata in maniera seria.
Basta parole, basta incontri inutili dove si dicono sempre le solite cose.
Vogliamo vedere risultati pratici.

Anonimo ha detto...

Le solite comiche della politica.
Chissà cosa si inventeranno ora per giustificare le loro chiacchiere.
mauro

Il Comitato Pendolari Alto Friuli è ha detto...

Pubblichiamo il comunicato stampa della Presidente Serracchiani relativo al Convegno “Crescita e Trasporti in Friuli Venezia Giulia", organizzato da InRail nella sede di Confindustria Udine il 3 luglio scorso.

TRASPORTI: SERRACCHIANI, SVILUPPO SOSTENIBILE INVESTENDO SU ROTAIA
Udine, 03 lug - "Se vogliamo realizzare infrastrutture di trasporto solo per guadagnare, scegliamo pure la strada della gomma, consapevoli però che a breve non basterà la terza corsia per la A4. Altrimenti - ha commentato la presidente della Regione, Debora Serracchiani, intervenendo al convegno "Crescita e Trasporti in Friuli Venezia Giulia", organizzato da InRail nella sede di Confindustria Udine - cambiamo decisamente approccio perché l'investimento sulla ferrovia ha le giuste caratteristiche per favorire uno sviluppo responsabile ed ecosostenibile, diventando nel contempo un volano per l'economia territoriale". "Le risorse sono calanti - ha sostenuto la presidente - ma vanno ricercate non solo nel pubblico che, da parte sua, ha comunque il dovere di spendere il giusto e bene, identificando priorità ed obiettivi". Evidenziando le strategie progettuali ed operative della Regione in tema di porti e trasporti, un "abbinamento imprescindibile, sfruttato poco e male negli ultimi anni", Serracchiani ha definito il sistema ferroviario regionale "trascurato ma ad elevata potenzialità", soprattutto se concepito in aperta sinergia con la portualità. A questo proposito, la presidente ha sottolineato come i porti dell'Alto Adriatico debbano parlarsi nella stessa lingua da Ravenna a Fiume, valorizzando le rispettive caratteristiche per creare un'offerta ampia e strutturata. "Per parlare di crescita - ha affermato - dobbiamo sfruttare ciò che abbiamo ed in questo senso Trieste ha molto, a cominciare dai fondali minimi di 16 metri e mezzo. Trieste è stata il porto dell'impero asburgico e deve continuare ad essere un punto di riferimento per il Centro-Nord Europa". "Il problema dello scalo triestino rimane il collegamento con il sistema ferroviario che, secondo la nostra mappatura, necessita di un investimento mirato di 40 milioni di euro ma, soprattutto, ha bisogno di decidere cosa fare da grande per garantirsi quel futuro di alto profilo che si merita. La Regione - ha spiegato Serracchiani - deve accompagnare queste scelte ed essere presente nei luoghi decisionali, governando un sistema che deve comunicare e non utilizzare piattaforme informatiche incompatibili come spesso accade". Anche a Udine l'incomunicabilità telematica è una realtà da modificare tra le stazioni ferroviarie di Udine Centrale e Udine Parco, con previsioni di spesa pari a 35 milioni di euro ed altrettanti per la circonvallazione e il raddoppio del binario immediatamente cantierabile sulla banchina già di proprietà Rfi. Tra gli altri interventi, Serracchiani ha ricordato il Bivio San Polo "da fare a prescindere dall'alta velocità, prevedendo lo sdoppiamento del binario esistente verso Udine e Venezia e in direzione Trieste". Alla luce di un dialogo aperto con Rfi (il Veneto ha già chiuso un accordo per il cadenzamento dei treni) e con il Governo, ha concluso la presidente della Regione, appare possibile puntare a collegamenti fra Trieste e Venezia in 68 minuti e fra Trieste e Milano in tre ore e mezza. ARC/FC

Tutto bello e condivisibile, ma per chi usa il treno ogni giorno invece? E la Gemona-Sacile che fine farà ? Non si vuole investire sulla gomma (ottimo!), ma si vuole investire sulla rotaia oppure si continua solo a parlare ?Ci sono i soldi ? E' un anno che si parla ...

MAX187HO ha detto...

NON MOLLATE RAGAZZI! SE VOI VE NE ANDATE FIGURATEVI TUTTI QUELLI CHE NON RIESCONO AD AVERE LE VOSTRE COMPETENZE O I VOSTRI AGGANCI... SIETE DAVVERO INDISPENSABILI PER DARE VOCE A TUTTI COLORO CHE VORREBBERO POTER GRIDARE LA RABBIA, LA VERGOGNA, IL TOTALE DISAPPUNTO VERSO LA GESTIONE SCONSIDERATA DELLA FERROVIA IN ITALIA E, NELLA FATTISPECIE, DELLA NOSTRA SACILE-GEMONA. NON DOVETE MOLLARE! SIAMO AD UN PASSO DALLA META: MA VI RENDETE CONTO CHE SOLO POCO MENO DI UN ANNO FA' DI QUESTO PROBLEMA POCHI APPASSIONATI NE CONOSCEVANO LE VARIE FACCIE. ALCUNI SINDACI DI PAESI ATTRAVERSATI DALLA LINEA RIMASERO STUPITI DAVANTI ALL'INTERESSE E ALLA PREOCCUPAZIONE CHE PENDOLARI E UTENTI DILETTUOSI MOSTRARONO PER L'EVENTO NEGATIVO DELLA SOSPENSIONE DELLA VECCHIA, PICCOLA LINEA PEDEMONTANA... LA FACCENDA INVECE E' ARRIVATA ADDIRITTURA A ROMA! IL NOSTRO GOVERNATORE S'E' MOSSO, CON SOTTOBRACCIO LE FIRME DI TUTTI I SINDACI, ED HA BUSSATO ALLA PORTA DEL MINISTERO, CHE SEMBRA CI ABBIA DATO MEZZA RISPOSTA. INSOMMA, RITIRARSI ORA VORREBBE DIRE DARGLIELA VINTA AI SOLITI BUROCRATI CHE PURTROPPO, ESPERTI NELLO SFIANCARE L'AVVERSARIO, CONFIDANO IN UNA SUA RASSEGNATA RITIRATA, DICHIARANDOSI SCONFITTO. NO! NON FATE QUESTO SBAGLIO PERCHE' E' PROPRIO CIO' CHE VOGLIONO: TOLTO UN COMITATO, E CHE COMITATO, AVRANNO VERAMENTE IL CAMPO SGOMBRO DA UN IMPEDIMENTO CHE PUO' DARE PIU' DI UN FASTIDIO. DOVETE, ANZI DOBBIAMO, ROMPERGLI ANCORA DI PIU' LE BALLE E TENERE SEMPRE VIVA L'ATTENZIONE DELL'OPINIONE PUBBLICA SULL'ARGOMENTO. SI DEVE FARE IN MODO CHE LA FACCENDA NON VADA NEL DIMENTICATOIO MA, ANZI, BISOGNA PORTARLA ANCORA PIU' IN PIAZZA. E CHI MEGLIO DI VOI PUO' AGIRE IN QUESTI TERMINI? LOTTATE ANCORA, NON CEDETE DAVANTI ALL'ENNESIMO MURO DI GOMMA. COMBATTETE ANCHE E SOPRATTUTTO PER TUTTI QUELLI CHE HANNO A CUORE QUESTA MAGNIFICA FERROVIA, CHE HA COSTRUITO UN PO' DELLA LORO STORIA E CHE SARA' ANCHE UN PO' DELLA NOSTRA. CON GRATITUDINE PER CIO' CHE E' STATO FATTO E CON CERTEZZA DI CIO' CHE SARA' FATTO. MAX187HO (TREVISO-PORDENONE)

Federico ha detto...

L'ultima uscita del senatore PD Lodovico Sonego è che per trasferire la linea alla regione ci vogliono 19 Milioni di Euro. Wow. In un anno siamo passati dai 3, ai 10 e ora ai 19 Milioni? Impressionante. Magari i soldi si moltiplicassero così anche per noi comuni mortali...

Anonimo ha detto...

Sonego chi è ? Quello che ha fatto spendere alla regione FVg milioni di euro per acquistare i Minuetto diesel che sono sempre rotti ?

Il Comitato Pendolari Alto Friuli è ha detto...

Pubblichiamo l'articolo del Messaggero Veneto di Giulia Sacchi relativo all'intervento del senatore del PD sulla questione regionalizzazione della Gemona-Sacile
Chi propone il passaggio di proprietà della ferrovia Sacile-Gemona dallo Stato alla Regione chiede che quest'ultima spenda subito 19 milioni di euro del suo bilancio, più le spese per manutenzioni e rischi futuri, per mantenere attiva una linea che Rfi ha, per legge, l’obbligo di tenere aperta in quanto concessionaria dello Stato». A fare il punto sui costi dell'operazione, caldeggiata dai comitati dei pendolari, è il senatore del Pd Lodovico Sonego, sulla base di comunicazioni ufficiali di Rfi. Nei giorni scorsi, il comitato degli utenti Alto Friuli aveva evidenziato come a distanza di un anno dalla chiusura della ferrovia nessun risultato concreto per garantirne la riapertura fosse stato raggiunto, a causa dell'immobilismo delle istituzioni, che, a tutti i livelli, non hanno portato avanti l'iter del passaggio di proprietà avviato dall’ex assessore regionale Riccardo Riccardi, ma perso tempo in chiacchiere. La spesa per il trasferimento della proprietà è però ingente, come evidenzia Sonego e, soprattutto di questi tempi, è chiaro che gli investimenti vanno fatti con oculatezza. «Rfi ha comunicato che la ferrovia richiede a breve un investimento di 10,5 milioni di euro per manutenzione straordinaria, di cui 3,1 milioni subito come precondizione per fare circolare il primo treno - spiega -. Oltre a ciò, Rfi precisa che il trasferimento della proprietà alla Regione deve avvenire con un corrispettivo almeno pari al valore per il quale l’infrastruttura è iscritta nel proprio bilancio, ossia 8,5 milioni di euro». Organizzazione e costo del servizio del trasporto ferroviario dei passeggeri, invece, sono già stati trasferiti alla Regione su iniziativa di Sonego, quando faceva parte dell'esecutivo Illy, che, tra l’altro, ha acquistato e messo in esercizio sulla linea i treni Minuetto. (g.s.)