Blog dedicato ai pendolari e ai viaggiatori delle linee ferroviarie Tarvisio Boscoverde-Udine-Cervignano-Trieste Centrale e Gemona del Friuli-Sacile (Ferrovia Pedemontana del Friuli).

giovedì 7 febbraio 2013

Se il treno è il nemico numero uno

Pubblichiamo due interventi in merito alla questione della protesta Anti-Treno di Udine da parte di un pendolare e dell’ex direttore del Messaggero Veneto, Sergio Gervasutti, pubblicati il 04.02.2013 nella rubrica “lettere al Direttore”
Sono controcorrente, anche perché non ho mai rincorso il consenso elettorale populista, ma a proposito della marcia dei residenti di Udine Est contro la ferrovia, mi dispiace per gli organizzatori della manifestazione, per gli onorevoli e amministratori regionali, provinciali e comunali della città di Udine presenti, ma io sto con i pendolari!
Che marcia e quali iniziative mediatiche eclatanti, piuttosto, dovrebbero organizzare gli abitanti di Remanzacco con il traffico su gomma che perennemente rende loro la vita impossibile (non come i treni, anche quelli merci, che inquinano molto meno, sicuramente poco pericolosi rispetto ai Tir e che transitano in misura nettamente inferiore a confronto delle auto, specie nella zona di Udine est, San Gottardo, Laipacco, Via del Bon)?
Scusate la franchezza ma vedere marciare assieme “pseudo ambientalisti” e certi rappresentanti delle istituzioni che dovrebbero risolvere i problemi dei trasporti, dall'alto della loro responsabilità di governo, invece di assecondare l'onda demagogica, non mi convince per nulla!
Arnaldo Scarabelli, pendolare extraurbano Remanzacco
Risponde Sergio Gervasutti
Anche noi abbiamo dunque la nostra piccola Val di Susa. Le montagne sono lontane, ma si vedono molto bene da Udine Est, vale a dire dalla zona di San Gottardo - Remanzacco.
I treni stanno diventando il nemico numero uno: ricordate quei film americani che raccontavano gli scontri tra chi voleva tenere il passo con la civiltà posando binari lungo le sterminate praterie e chi ostacolava quel lavoro perché in qualche modo era contrario ai suoi interessi?
Qui le cose sono meno clamorose, non siamo né in America né tra le Alpi Graie, ma non importa: i treni rompono ugualmente i timpani (diciamo così), quindi aboliteli o fateli passare sotto terra, purché siano rimossi i fastidi che il loro transito comporta.
Come si può risolvere il problema, in tempi di democrazia aperta, a prescindere dalle fesserie che qualcuno sostiene? Semplice: accusare di insensibilità gli amministratori pubblici, dare la patente di incapaci ai politici, creare situazioni conflittuali con chi non si allinea e concludere con una marcia trionfale modello Aida.
A questo punto, tanto di cappello da parte mia al signor Scarabelli, che si esprime apertamente contro gli pseudo-ambientalisti, richiamando la loro attenzione sul problema ben più pressante del traffico autostradale che lungo l’arteria da Udine a Cividale semina non soltanto disagi, ma autentici veleni con gli scarichi di nafta e benzina. E allora che si fa?
Piantiamo paletti con il divieto di transito lungo la Statale? Un aforisma sempre attuale dice: “Hai voluto la bicicletta? E adesso pedala”. Credo che nella zona di San Gottardo qualcuno abbia voluto il treno. E adesso paghi lo scotto.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Udine, non vuoi i treni? Nessun problema! Deviassero tutti i merci provenienti da Tarvisio e diretti verso Venezia sulla linea Sacile-Gemona. Vi saremo grati e riconoscenti!!! Non diciamo certamente di no!

Andrea ha detto...

Paese strano il nostro... Ci sono persone che lottano per riaprire la loro linea ferroviaria e altri che vorrebbero chiudenre un'altra ...
Che schifo !
Andrea