Altra giornata di passione per la Sacile-Maniago. Tutti i treni della mattina hanno registrato pesantissimi disagi e anche il pomeriggio non è stato migliore: a fine giornata sono state tre soppressioni (R24862, R24867, R24890) e sei ritardi fino a 75 minuti che hanno coinvolto i R24864, R24868, R24863, R24869, R24889 e R24897 a causa ancora di problemi all’infrastruttura e ai passaggi a livello.
A Maniago gli utenti hanno atteso al freddo e senza informazioni il servizio bus sostitutivo per oltre 40 minuti. Anche il Sindaco, Andrea Carli, riconosciuto da alcuni utenti, è stato vittima dei disagi, testando così di persona il servizio della sua “Freccia delle Dolomiti Friulane”.
Dopo la consegna della petizione con 759 firme e la pubblicazione dei risultati sul servizio nelle prime tre settimane (puntualità entro i 5 min. al 68,7% contro una media regionale del 95%), si è aperta la ricerca del capro espiatorio.
L’Assessore regionale Santoro - che aveva tentato di giustificare l’ingiustificabile parlando di “periodo di rodaggio” – ora per smarcarsi dall’imbarazzo con una lettera ha puntato il dito contro Trenitalia e RFI.

Un servizio pubblico, come quello ferroviario, non ammette né rodaggi, né sperimentazioni sulla pelle dei Cittadini, che si sia trattata di un’apertura affrettata ormai sono i risultati a certificarlo.
Dopo 5 anni di sospensione del servizio il periodo delle prove in linea è stato limitato ad appena tre giorni, i lavori nelle stazioni a Maniago ed Aviano si sono conclusi qualche ora prima dell’inaugurazione, mentre a Budoia la stazione è ancora un cantiere, senza pensare che dopo oltre 20 giorni le sale d’aspetto sono ancora chiuse e i Comuni (salvo Aviano) non hanno fatto nulla per ottenerne il comodato.
Dopo la festa dell’inaugurazione, i nodi sono arrivati al pettine e con loro le responsabilità, che vanno ricercate anche sul territorio, arrivato gravemente impreparato all’appuntamento.
Il silenzio dei Sindaci (salvo Sacile e Aviano) dopo 20 giorni di disagi è emblematico e per questo riteniamo gli Amministratori corresponsabili di ciò che sta succedendo: il Sindaco Carli in particolare, che per sviare l’attenzione dai veri problemi continua a fare proclami sulla stampa, proponendo megaprogetti da milioni di euro come la realizzazione del Terminal Studenti del Torricelli. Un intervento questo che metterebbe uno studio accurato, visto che la fermata – come per quella di SLiberale a Sacile – è posta tra due passaggi a livello e porrebbe ulteriori criticità e limitazioni alla circolazione fs legate ai tempi di chiusura degli attraversamenti.
Nessuno ha il coraggio di dire perché siamo giunti a questa situazione, una vera e propria farsa che ha fatto salire la Pedemontana all’onore delle cronache come “barzelletta ferroviaria d’Italia”.
Avevamo fatto proposte concrete e avvisato in tempi non sospetti che si doveva arrivare preparati ed organizzati, ora purtroppo a pagare l’inadeguatezza di certa politica sono come al solito i cittadini.
Al contrario di altri non imputiamo però nessuna responsabilità ai ferrovieri, vittime come noi utenti di politici impreparati che pensavano di giocare con i trenini …
Lunedì riprenderanno le lezioni e ci auguriamo che gli studenti e le loro famiglie non debbano pagare ancora sulla loro pelle le colpe di chi, coscientemente o in maniera irresponsabile, ha voluto a tutti i costi inaugurare la ferrovia solo per farsi bello sui giornali.
La ferrovia non ammette improvvisazione: si dovevano rispettare i termini previsti dal Protocollo d’Intesa Regione/Rfi del 22 novembre 2016, che prevedeva la riattivazione del servizio nel 2018, solo dopo la conclusione di tutti i lavori di adeguamento tecnologico della ferrovia.
Ora il danno è fatto e per chi ci crede ancora non resta che pregare SanToro …
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