Gemona del Friuli 3 novembre 2012 |
5 anni fa con la partenza da Gemona della “Staffetta Treni-taglia ridacci il nostro treno” iniziava ufficialmente la battaglia per salvare la ferrovia Gemona-Sacile.
Quello striscione partito da Palazzo Boton e la nascita spontanea del primo gruppo di persone del Comitato Gemona-Sacile, ha dato il via ad una campagna di sensibilizzazione e mobilitazione che ha permesso – sicuramente in maniera inaspettata – di riconquistare la ferrovia e il suo immenso patrimonio storico-culturale.
Il 3 novembre 2012 è una data storica, visto che questo "folle gruppo" di Cittadini della Pedemontana e non, è riuscito a chiamare all’ordine tutti i Sindaci dei Comuni interessati ed i vertici della politica regionale, chiedendo loro una cosa sola: tutti uniti per riattivare la ferrovia!
Cavasso Nuovo 25 novembre 2012 |
Quello striscione con quello slogan così singolare, nato in maniera quasi casuale e ironica è diventato il simbolo di questa lotta, percorrendo da Gemona a Sacile tutti i 72 km della linea, facendo tappa in tutte le sedi municipali dove è stato esposto.
Cavasso Nuovo 25 novembre 2012 |
Una “staffetta” con 18 tappe - Gemona del Friuli (3 novembre), Osoppo (5 novembre), Majano 7 (novembre), Forgaria (9 novembre), Vito d’Asio (12 novembre), Pinzano (14 novembre), Castelnuovo (16 novembre), Travesio (19 novembre), Sequals (21 novembre), Meduno (23 novembre), Cavasso Nuovo (25 novembre), Fanna (26 novembre), Maniago (28 novembre), Monterale Valcellina (30 novembre), Aviano (3 dicembre), Budoia-Polcenigo (5 dicembre), Sacile (7 dicembre) -, durata ben 34 giorni di viaggio che ha visto per ben due volte la gente e gli studenti scendere in piazza a Cavasso Nuovo ed a Sacile per rivendicare il loro diritto alla mobilità.
La meta oggi è molto vicina, visto che il primo treno tornerà a viaggiare sui binari della Pedemontana il prossimo 10 dicembre, ma la strada però è ancora in salita, perché il progetto del treno turistico è tutto da inventare. Siamo certi però che se si continuerà a lavorare con la stessa determinazione e caparbietà dimostrata in questi anni si raggiungeranno presto importanti risultati.
Un Grazie a tutte queste persone "speciali" che si sono impegnate non solo per passione e con passione, ma si sono battute in nome di un bene comune, di un servizio al cittadino, per la nobile causa di non gettare nel nulla dell’indifferenza e dell’ignoranza quasi un secolo di storia civile, locale, ferroviaria.
Si tratta di un viaggio emozionante lungo il quale numerose persone si sono conosciute e seppur con interessi differenti hanno contribuito fattivamente portando acqua al mulino della causa della Pedemontana.
Dopo i primi anni duri della protesta, dove in pochi ci credevano e dove la politica è risultata assente ed inconcludente, oggi, a risultato acquisito, l’impegno appare condiviso da una moltitudine di cittadini e da varie pubbliche amministrazioni, non solo appassionati e addetti ai lavori, tutti uniti dalla tamburellante opera di coinvolgimento protesa in questi cinque anni.
La politica, restia fin dall’inizio, nonostante ne esca sconfitta da questa vicenda, oggi cerca di salire senza merito sul carro dei vincitori, mettendo in scena il solito copione all’italiana.
Va bene così, per noi l’importante è che il treno torni a sferragliare lungo i binari della Gemona-Sacile, offrendo un servizio fs nuovo e moderno.
Si tratta di una riconquista storica per il nostro Territorio, dove appare cristallino, a chi dare il merito di questo degno quanto insperato successo.
Sacile 07 dicembre 2012 |
La ferrovia bisogna però meritarsela: ora spetta proprio al Territorio dimostrare di voler quel trenino che tanto ha fatto discutere e lottare. Si tratta di un’opportunità unica per le nostre piccole Comunità, visto che lo sbarco in Friuli della Fondazione FS potrà garantire l’avvio di quel servizio turistico dove altrove sta sviluppando una nuova economia legata capace di valorizzare al contempo la ferrovia e le tante bellezze ed eccellenze del nostro Belpaese.
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