A Udine impazza il Carnevale anche tra gli attivisti dei Comitati AntiTreno e a farne le spese dello scherzo è lo storico leader del gruppo, Matteo Mansi, consigliere comunale di maggioranza (Lista Innovare con Honsell), che solo qualche settimana fa aveva lanciato la petizione per raccogliere le firme necessarie per indire un referendum comunale per chiedere l'eliminazione dei passaggi a livello lungo il tratto Bivio Vat-Stazione.
Dalla stampa (LEGGI) apprendiamo che impazza una dura lotta intestina tra i membri del gruppo, che si è scisso in più anime.
Sara Perdon, portavoce del nuovo gruppo (Comitato civico per la soppressione dei passaggi a livello) è andata giù pesante nei confronti di Matteo Mansi, disconoscendo la sua leadership, denunciando la strumentalizzazione politica dell'attività del consigliere e soprattutto dichiarandosi contraria al referendum.
Ormai siamo ben oltre alle comiche: che la questione sia stata sempre strumentalizzata era evidente a tutti. Non solo Mansi, ma tutti i politici udinesi, senza distinzione di colore, e soprattutto ignoranti in materia ferroviaria, hanno "cercato gloria" e soprattutto i voti con la vicenda dei passaggi a livello di Laipacco.
Ora dopo aver cavalcato per mesi la battaglia con a capo Matteo Mansi, dopo aver convocato riunioni con esponenti politici di ogni partito dell'arco costituzionale, gli AntiTreno hanno abbandonato il loro condottiero, cercando una nuova verginità, dichiarandosi apolitici.
A novembre 2016, il Comune di Udine con la regia della Regione FVG e dell'Assessore alle Infrastrutture Mariagrazia Santoro, per cercare di "buttare acqua sul fuoco" e soprattutto procrastinare nel tempo la questione, aveva sottoscritto con RFI un Protocollo d'Intesa, con il quale la stessa RFI "si impegna ad effettuare una valutazione tecnica dell'ipotesi di trasferimento del traffico passeggeri sulla linea di circonvallazione a seguito del completamento integrale dei lavori del Nodo di Udine" (durata non inferiore a 5 anni).
La nostra tesi è nota da tempo e si basa unicamente su motivazione di carattere tecnico-ferroviario: la pretesa degli AntiTreno di spostare il traffico passeggeri lungo la linea di Cintura, lascia il tempo che trova, tanto che la questione è sorta solo dopo il diniego di RFI ad un esercente di Via Cividale ad occupare un’area antistante la ferrovia, alla faccia delle nobili ragioni dei residenti o degli amanti dell’ambiente!
Fermo restando che concordiamo con lo spostamento di tutto il traffico merci lungo la linea di Circonvallazione (di fatto già trasferito), riteniamo invece assurde le altre pretese degli AntiTreno:
1) un treno non è un’automobile e la linea di Cintura non è "quell’autostrada" immaginata, in quanto è soggetta a ferree prescrizioni di circolazione dettate dall’Agenzia Nazionale Sicurezza Ferroviaria (ANSF) e non presenta caratteristiche ferroviarie idonee a far circolare tutti i treni visto che si tratta di "un falso doppio binario" con limitazione della velocità a 60 km/h. L’intento della Regione e di RFI è quello di eliminare i “colli di bottiglia” e non di crearne altri, come invece si farebbe spostando il traffico passeggeri in linea di Cintura, la quale poco prima di Via Pradamano si incrocia con al direttissima VE-PN-UD-GO-TS.
2) Al contrario di quanto sostenuto il trasferimento dei traffico passeggeri lungo la Cintura comporterebbe un aumento di 10 km del tragitto (14,3 contro gli attuali 4,3);
un aumento dei tempi di percorrenza di oltre 10 minuti e non 4/5 come prospettato dagli AntiTreno (che di fatto farebbe venir meno il vantaggio di utilizzare il treno per tutti gli utenti residenti nell'hinterland udinese);
maggiori costi per gli utenti (aumento di biglietti/abbonamenti nell'ordine del 10%);
maggiori oneri per la Regione (cioè per tutti!) a fronte del pedaggio da riconoscere a RFI e a Trenitalia nel contratto di servizio;
un costo spropositato per adeguare la linea di Cintura, sprecando milioni di euro solo per i capricci di un manipolo di persone.
3) E bene rilevare che se lungo la linea Udine-Tarvisio transitano 26 treni passeggeri al giorno, mentre lungo la Udine-Cividale i treni sono ben 48 e l’eventuale eliminazione della tratta Bivio Vat-Udine non eliminerà i PL della Cividale, le cui sbarre continueranno ad abbassarsi per ben 48 volte al giorno!
SOLUZIONE A COSTO ZERO: la questione potrebbe essere risolta praticamente a costo zero, in quanto è sufficiente migliorare l’instradamento dei treni in arrivo a Udine, ottimizzando la gestione dei segnali di protezione di Bv Vat e Via Buttrio, limitando così il tempo di chiusura dei PL, nonché prevedere una migliore viabilità cittadina sfruttando meglio il cavalcavia Simonetti.
Oggi il limite di velocità d'ingresso dei treni a Bv Vat è di 120 km/h in rango A e 140 km/h in rango B e C, per poi diminuire rispettivamente a 90-95 km/h in prossimità del Pl di Via Cividale.
REALIZZAZIONE DI SOTTOPASSI FERROVIARI: gli AntiTreno hanno la memoria corta, visto che negli anni ’90 durante la realizzazione del raddoppio della Linea Pontebbana, il Comune di Udine NON ha voluto l’interramento della ferrovia e l’eliminazione dei PL come proposto allora da FS (progetto dell'ing. Roberto Carollo). Perché? Di certo anche allora un gruppo di residenti di Laipacco si era opposto, consegnando all'Amministrazione una petizione di 800 firme contro l'interramento della ferrovia, intervento ritenuto troppo invasivo per il quartiere.
Probabilmente le motivazioni del mancato interramento della linea sono ben altre, legate alla solita speculazione edilizia che ha permesso di continuare ad edificare in deroga alla fascia di rispetto fin quasi a ridosso dei binari.
Chissà se chi oggi si lamenta e si fa promotore di petizioni per l'eliminazione dei PL, negli anni '90 ha protestato contro l'interramento della ferrovia e contro l'eliminazione dei PL ...
La questione potrebbe essere risolta in maniera definitiva senza sperperare 50 milioni di euro per creare un "mostro ferroviario", con la semplice realizzazione di due sottopassi (spesa prevista 2/3 milioni ciascuno), rispettivamente uno al Bearzi, dove lo spazio non manca e l'altro in via Cividale, espropriando per pubblica utilità qualche terreno, risolvendo così alla radice il problema e risparmiando milionate di euro.
Questi sono gli unici modi per eliminare i PL, mantenendo efficiente il sistema ferroviario.
I PL esistono in ogni città e non solo nella provinciale Udine, basti pensare che a Melbourne (città australiana di 4,6 milioni di abitanti), eletta per la sesta volta consecutiva dalla rivista inglese "The Economist", la città più vivibile al mondo, i PL in città sono cosa normalissima (VEDI FOTO).
Melbourne è nota per la sua articolata ed efficiente rete ferroviaria e metropolitana di superficie, la quale presenta numerosi PL che dividono i quartieri; qui nessuno si sognerebbe di chiederne l'eliminazione, visto che il tempo di chiusura del PL è limitatissimo (2/3 minuti al max) grazie ad un moderno sistema sincronizzato che limita al minimo il disagio degli automobilisti e dei pedoni.
Nella "periferica" Laipacco si pensa invece che solo a Udine esistano i PL ... dimostrando una visione "Udinecentrica" del Mondo.
La ferrovia, è un'infrastrututra pubblica strategica, che deve essere valorizzata in maniera da garantire il servizio per il quale è stata realizzata; è evidente che lo spostamento di una linea ferroviaria non coinvolge solo gli interessi degli abitanti di uno sperduto borgo qual è Laipacco, ma l'interesse della Nazione, atteso che la linea Pontebbana, costata oltre 1000 miliardi di vecchie Lire ai contribuenti è inserita nel Corridoio UE Baltico-Adriatico ed è stata realizzata per far transitare 200 treni/giorno (oggi è sfruttata solo per un 30-40% del suo potenziale).
I residenti di Lapacco, quando hanno costruito le loro case erano perfettamente consci che lì esisteva una ferrovia da fine '800 e quindi consci di tutti i pro e contro di costruire o acquistare casa vicino ad una linea ferroviaria.
Chi pretende l'eliminazione dei PL a Udine, spendendo ingenti risorse pubbliche, pensando che Udine sia il "centro del mondo", dovrebbe guardarsi attorno e magari pretendere anche la soluzione di altri problemi della "megalopoli" Udine, ad esempio quella dell'attraversamento pedonale tra la stazione Fs e Via Europa Unita; un problema da noi sollevato ancora nel lontano 2011, quando il Sindaco Honsell e l'Assessore Pizza promisero la realizzazione e la messa in sicurezza del passaggio pedonale con l'approvazione del piano della nuova segnaletica stradale (CLICCA E LEGGI).
A distanza di oltre 5 anni nulla è cambiato e chi esce dalla stazione è costretto a zigzagare - a suo rischio e pericolo - tra i numerosi bus e taxi che attraversano il piazzale della stazione, senza pensare alla pericolosità degli attraversamenti posti lungo il ring di Via Europa Unita, dove la presenza dei vigili urbani è limitata ad un'ora al giorno.
Ma si sa che i pendolari non votano a Udine, mentre i residenti di Laipacco si, quindi continua la caccia al voto !
SOLUZIONE A COSTO ZERO: la questione potrebbe essere risolta praticamente a costo zero, in quanto è sufficiente migliorare l’instradamento dei treni in arrivo a Udine, ottimizzando la gestione dei segnali di protezione di Bv Vat e Via Buttrio, limitando così il tempo di chiusura dei PL, nonché prevedere una migliore viabilità cittadina sfruttando meglio il cavalcavia Simonetti.
Oggi il limite di velocità d'ingresso dei treni a Bv Vat è di 120 km/h in rango A e 140 km/h in rango B e C, per poi diminuire rispettivamente a 90-95 km/h in prossimità del Pl di Via Cividale.
REALIZZAZIONE DI SOTTOPASSI FERROVIARI: gli AntiTreno hanno la memoria corta, visto che negli anni ’90 durante la realizzazione del raddoppio della Linea Pontebbana, il Comune di Udine NON ha voluto l’interramento della ferrovia e l’eliminazione dei PL come proposto allora da FS (progetto dell'ing. Roberto Carollo). Perché? Di certo anche allora un gruppo di residenti di Laipacco si era opposto, consegnando all'Amministrazione una petizione di 800 firme contro l'interramento della ferrovia, intervento ritenuto troppo invasivo per il quartiere.
Probabilmente le motivazioni del mancato interramento della linea sono ben altre, legate alla solita speculazione edilizia che ha permesso di continuare ad edificare in deroga alla fascia di rispetto fin quasi a ridosso dei binari.
Chissà se chi oggi si lamenta e si fa promotore di petizioni per l'eliminazione dei PL, negli anni '90 ha protestato contro l'interramento della ferrovia e contro l'eliminazione dei PL ...
La questione potrebbe essere risolta in maniera definitiva senza sperperare 50 milioni di euro per creare un "mostro ferroviario", con la semplice realizzazione di due sottopassi (spesa prevista 2/3 milioni ciascuno), rispettivamente uno al Bearzi, dove lo spazio non manca e l'altro in via Cividale, espropriando per pubblica utilità qualche terreno, risolvendo così alla radice il problema e risparmiando milionate di euro.
Questi sono gli unici modi per eliminare i PL, mantenendo efficiente il sistema ferroviario.
Passaggio a livello a Melbourne |
Melbourne è nota per la sua articolata ed efficiente rete ferroviaria e metropolitana di superficie, la quale presenta numerosi PL che dividono i quartieri; qui nessuno si sognerebbe di chiederne l'eliminazione, visto che il tempo di chiusura del PL è limitatissimo (2/3 minuti al max) grazie ad un moderno sistema sincronizzato che limita al minimo il disagio degli automobilisti e dei pedoni.
Nella "periferica" Laipacco si pensa invece che solo a Udine esistano i PL ... dimostrando una visione "Udinecentrica" del Mondo.
La ferrovia, è un'infrastrututra pubblica strategica, che deve essere valorizzata in maniera da garantire il servizio per il quale è stata realizzata; è evidente che lo spostamento di una linea ferroviaria non coinvolge solo gli interessi degli abitanti di uno sperduto borgo qual è Laipacco, ma l'interesse della Nazione, atteso che la linea Pontebbana, costata oltre 1000 miliardi di vecchie Lire ai contribuenti è inserita nel Corridoio UE Baltico-Adriatico ed è stata realizzata per far transitare 200 treni/giorno (oggi è sfruttata solo per un 30-40% del suo potenziale).
I residenti di Lapacco, quando hanno costruito le loro case erano perfettamente consci che lì esisteva una ferrovia da fine '800 e quindi consci di tutti i pro e contro di costruire o acquistare casa vicino ad una linea ferroviaria.
Attraversamento pedonale stazione di Udine |
A distanza di oltre 5 anni nulla è cambiato e chi esce dalla stazione è costretto a zigzagare - a suo rischio e pericolo - tra i numerosi bus e taxi che attraversano il piazzale della stazione, senza pensare alla pericolosità degli attraversamenti posti lungo il ring di Via Europa Unita, dove la presenza dei vigili urbani è limitata ad un'ora al giorno.
Ma si sa che i pendolari non votano a Udine, mentre i residenti di Laipacco si, quindi continua la caccia al voto !
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