Blog dedicato ai pendolari e ai viaggiatori delle linee ferroviarie Tarvisio Boscoverde-Udine-Cervignano-Trieste Centrale e Gemona del Friuli-Sacile (Ferrovia Pedemontana del Friuli).

venerdì 17 febbraio 2017

Gemona-Sacile, aspettando il treno, che fare?

Pubblichiamo una articolata riflessione di Andrea Palese, storico rappresentante dei Comitati Pendolari del FVG e promotore del progetto della ferrovia turistica della Pedemontana del Friuli.
Buona lettura.

LA SVOLTA: Il 2016 è stato senza dubbio l’anno della svolta per la ferrovia Gemona-Sacile, la quale grazie al Protocollo d’Intesa tra Gruppo Fs e Regione FVG verrà riattivata entro il 2018.
Un grande risultato, anche personale, visto che da anni seguo questa “causa” e che per primo ho avuto l’intuizione di inserire la Pedemontana nel progetto nazionale “Binari senza tempo” della Fondazione FS.
Un’intuizione maturata grazie a quel viaggio ad Agrigento a marzo 2016, lungo la ferrovia dei Templi; lì è nata la vera “rinascita” della Pedemontana, grazie all’incontro tra il sottoscritto, l'ing. Luigi Cantamessa, Direttore della Fondazione FS e l'on. Maria Iacono, prima firmataria della legge sulle ferrovie turistiche.
Lì ho capito le potenzialità di Fondazione Fs e la concretezza del suo progetto “Binari senza tempo” e da lì si è partiti per “importare” quel modello virtuoso in Friuli, cercando di far comprendere alla Regione FVG che non si poteva perdere quel treno.
Un viaggio nato quasi per caso, merito di una persona speciale che mi ha "spronato" a volare in Sicilia per conoscere Fondazione FS. Senza quello sprone quel viaggio non lo avrei mai fatto e probabilmente oggi l’affaire Pedemontana non si sarebbe risolto e saremmo a parlare d’altro.
Dopo Agrigento tante cose sono successe e quel sogno di rivedere il trenino correre sui binari della nostra amata ferrovia si sta pian piano realizzando.
L’ANNUNCIO DELLA RIAPERTURA: dopo una “battaglia civile” di quattro anni e una continua pressione sulle Istituzioni, con toni talvolta accesi, ad ottobre, è giunto il tanto atteso annuncio della riapertura della linea da parte dell'ing. Cantamessa.
Un risultato ancora più bello perché è arrivato in un contesto “casalingo”, proprio all’inaugurazione della Mostra fotografica di Gemona; evento alla cui organizzazione hanno partecipato tutte le anime ferroviarie del FVG, manifestando una unità d’intenti mai dimostrata prima.
Anche per questo possiamo dire che questa battaglia l'abbiamo vinta noi pendolari !
Il “miracolo” della Gemona-Sacile è stato possibile grazie al lavoro dei Comitati dei Pendolari, dei tanti appassionati e delle Associazioni; in questo contesto Andrea Palese è stato solo la figura di riferimento di un lavoro di squadra, ma soprattutto di chi ha creduto e crede che la riattivazione della ferrovia sia uno strumento di sviluppo economico del Territorio.
I successi della Mostra di Gemona e del Convegno di Cavasso Nuovo sono due esempi di quale sia oggi l’interesse della gente verso il tema della ferrovia; purtroppo è mancato l’interesse concreto di alcune Istituzioni e soprattutto il coraggio a promuovere il “progetto Pedemontana”.
In un Territorio in sofferenza, caratterizzato da un contesto economico difficile e marginale, sempre più depauperato dai servizi, è basilare uscire dagli schemi e cercare di inventarsi nuove iniziative che possano portare ricadute positive; proprio la ferrovia turistica potrebbe portare benefici grazie alla nascita di una microeconomia capace di creare nuovi posti di lavoro, sviluppando quel settore turistico, oggi ridotto ai minimi termini, ma di grande potenziale.
Come si è giunti alla riapertura della linea? Dal 2012 ad oggi tante sono state la manifestazioni e le iniziative a supporto della riapertura della ferrovia.
Il primo a denunciare la situazione è stato l’amico, Emanuele Zanon, Sindaco di Cavasso Nuovo, poi sono stati i Comitati dei Pendolari e in particolare quello dell’Alto Friuli a movimentare la scena, basti ricordare alla nota “Staffetta Treni-taglia ridacci il nostro treno” che ha percorso tutti i 70 km della linea sensibilizzando le Istituzioni.
Tante erano le aspettative riposte sullo studio di fattibilità di Ferrovie Udine Cividale (società partecipata della Regione): purtroppo si è perso oltre un anno per attendere uno studio (costato 40mila €) che ha evidenziato conclusioni quanto mai fantasiose, con un modello d'esercizio irrealistico (1,1 milioni di passeggeri/anno trasportati, con una media di 215 passeggeri a treno).
I risultati dello studio hanno evidenziato tutte le carenze di FUC, nella quale in tanti, me compreso, avevano ipotizzato (sbagliando!) che potesse assumere la gestione del servizio passeggeri.
Un'idea purtroppo senza fondamento, in quanto mai la Regione ci ha creduto, mettendoci i quattrini, potenziando la struttura di FUC.
In realtà lo studio è servito alla politica e all'Assessore Santoro in particolare solo per prendere tempo, visto che non si sapeva o non si voleva assumere una decisione per risolvere la grana Gemona-Sacile.
Stesso discorso vale per il “Protocollo di Pinzano”, documento sottoscritto dai Comuni a febbraio 2016 e voluto dalla Santoro per giustificare l’immobilismo della Regione sul tema.
Tanto si è scritto e tanto si è detto sul futuro della Pedemontana, fantasticando e facendo spesso paragoni inappropriati; personalmente condivido l’idea dell’ex Sindaco di Pordenone, Claudio Pedrotti, secondo il quale la Gemona-Sacile non è paragonabile per le sue peculiarità né alla Merano-Malles, né alla San Candido-Lienz, i cui modelli non sono replicabili in FVG. Questo soprattutto per la mancanza di una vocazione turistica “spinta”, presente altresì in Alto Adige e radicata da oltre 40 anni.
Da noi la partita va giocata con altre armi, sfruttando le tante potenzialità inespresse del Territorio e cercando soprattutto di far squadra.
BINARI SENZA TEMPO: il punto forte su cui basare il futuro della Pedemontana è l'accordo tra Regione e Gruppo FS, il quale prevede che la Gemona-Sacile sarà la prima linea d’Italia che verrà utilizzata sia per il trasporto passeggeri regionale, che per il servizio turistico.
Si tratterà di una riapertura per fasi: il 2018 dovrebbe essere l'anno buono per la tratta passeggeri Sacile-Maniago e per l'avvio del servizio turistico lungo tutta la linea, la quale diventerà l’ottava ferrovia del progetto nazionale “Binari senza tempo” di Fondazione FS; un progetto che dalla sua creazione nel 2014 ha permesso la riapertura per scopi turistici di sette linee, caratterizzate da un alto valore storico e paesaggistico per la bellezza dei territori attraversati dai tracciati e per gli arditi manufatti che vi insistono.
Nel 2016 oltre 60mila turisti hanno viaggiato sui treni storici della Fondazione FS, confermando il trend di crescita del turismo ferroviario (+47% rispetto al 2015) con oltre 230 eventi (+39%).
L’Abruzzo, con la meravigliosa Sulmona-Carpinone la cosiddetta “Transiberiana d’Italia”, è la meta più gettonata con oltre 14mila presenze; la Sicilia, invece, risulta la prima regione per numero di eventi organizzati (42) grazie ad un esteso programma congiunto tra Fondazione FS, Regione e Trenitalia, previsti peraltro dal contratto di servizio, il quale ha esteso anche ai treni storici per fini turistici la possibilità di finanziamento mediante fondi appositamente destinati dalla Regione.
La classifica del turismo ferroviario vede il Friuli penultimo, con appena 512 presenze e 4 eventi organizzati (treno di Pasolini e Barcolana Express).

Passeggeri
Eventi
Media pass./evento
Abruzzo
14.754
39
379
Lombardia
9.063
25
362
Toscana
8.523
34
250
Sicilia
5.530
42
132
Piemonte
5.412
21
258
Campania
4.493
25
180
Veneto
3.918
10
391
Liguria
3.393
8
424
Puglia
1.877
5
375
Lazio
1.050
10
105
Emilia Romagna
758
3
256
Friuli Venezia Giulia
512
4
128
Sardegna
408
4
102
TOTALE
59.691
230
260

Risultati molto deludenti, frutto dello scarso interesse dimostrato dalla politica regionale; l’inserimento della Gemona-Sacile, come ottava linea di “Binari senza tempi”, dovrebbe invertire questa rotta e aumentare l’appetito di turismo ferroviario di questa regione.
CLIMA POLITICO: non sono mancate le polemiche e la solita propaganda politica; tante sono state le promesse, soprattutto da parte della Regione, che per anni ha tentennato, tenendo un atteggiamento ondivago e procrastinando ogni decisione, per poi approfittare del lavoro altrui (Comitati dei Pendolari in primis).
L’unico punto fermo è che sarà il Gruppo FS a mettere i quattrini per la riattivazione della linea (17 milioni di euro); manca invece una visione d'insieme e una progettazione delle attività a supporto del progetto turistico.
Le incapacità della Regione e dell'Assessore al riguardo sono evidenti, ma anche quelle delle "Corti dei Miracoli locali" non sono da meno. Mi riferisco a tutti i Comuni che per tutto questo tempo sono rimasti “coperti e allineati”, privilegiando per opportunità partitica l’immobilismo regionale.
Fatto salvo Gemona del Friuli e Cavasso Nuovo, gli altri sono rimasti “freddini” dinanzi alla questione Pedemontana: alle belle parole e alle tante fotografie scattate nel corso delle varie “passerelle”, poi nei fatti non si sono registrati atti che possano in qualche maniera supportare il progetto ferrovia.
Gemona gestisce già la stazione in comodato e a breve avvierà un cantiere da 80mila € per il restyling dell’immobile in prospettiva dell’avvio della ferrovia turistica: un progetto partito ancora nel 2013 che vedrà coinvolte Associazioni, Pro Loco ed operatori commerciali privati.
Nessun altro Comune ha invece ottenuto il comodato della stazione da parte di RFI: l’unico che ha fatto qualche timido passo in avanti è Cavasso Nuovo, che sull’esempio di Gemona, ha ottenuto nel 2016 un finanziamento per la riqualificazione dell’immobile fs e ora sta ragionando con RFI come poter sfruttare la stazione.
Molto nebulosi appaiono invece i progetti di Montereale e Pinzano (quest’ultimo beneficiario recentemente di un finanziamento regionale), le cui proposte progettuali appaiono più dei “libri dei sogni” che altro, visto che non sono state vagliate dalla proprietà RFI.
Manca soprattutto la collaborazione tra Istituzioni e operatori commerciali: proprio quest’ultimi, per la riuscita del progetto, dovranno necessariamente essere coinvolti.
Servono idee chiare fin dall’inizio perché il rischio è che le stazioni ristrutturate e destinate a specifiche attività sulla base delle progettualità dei Comuni, restino poi desolatamente vuote per la mancanza dell’interesse degli operatori privati: è assurdo infatti che i Comuni, ognuno per conto suo, ipotizzino i più disparati recuperi funzionali delle stazioni (B&B, servizi bike sharing, ecc.), senza un progetto d’insieme e soprattutto senza sapere chi in futuro gestirà l’immobile.
Mi meraviglio poi che Comuni come Maniago e Forgaria, che potrebbero ottenere un valore aggiunto dallo sfruttamento della ferrovia, siano rimasti fino ad oggi sempre ai margini.
Maniago beneficerà infatti sia del ritorno del traffico passeggeri (pendolari e studenti), che dell’avvio del servizio turistico, i cui flussi - grazie alla posizione centrale della stazione - raggiungeranno facilmente il cuore della città del coltello. Forgaria invece potrebbe sfruttare le due fermate presenti sul suo territorio (Cornino e Forgaria) per valorizzare le eccellenze naturalistiche, in primis la Riserva di Cornino.
LEGGE FERROVIE TURISTICHE: un ulteriore fattore positivo è dato dall’inserimento della Pedemontana nell’elenco della legge sulle ferrovie turistiche (Ddl Iacono), recentemente approvata dalla Camera dei Deputati.
Si tratta di una legge di principio che detta le linee guida in materia e che pone le basi per il riconoscimento del recupero delle linee ferroviarie dismesse o in disuso, come un asset economico strategico per un turismo sostenibile. Purtroppo la legge difetta di una propria copertura finanziaria (in quanto demanda alle Regioni l'individuazione delle risorse economiche necessarie) e dell'indicazione di un soggetto capofila (es. Fondazione FS).
Si tratta tuttavia di un bel passo in avanti, che promuove il turismo ferroviario e il recupero di vecchi tracciati, invertendo quell’indirizzo dei primi anni ’90 volto al taglio indiscriminato dei rami secchi.
Speriamo solo che la burocrazia non demolisca quanto di buono fatto fino ad oggi e conquistato con molta difficoltà.
FASE 2: forte è stato fino oggi l’interesse della stampa sulla questione Pedemontana, probabilmente la ferrovia “più mediatica” degli ultimi anni, grazie alle tante iniziative organizzate (convegni, mostre, concorsi fotografici), alcune a dire il vero finalizzate più al mero protagonismo che per l’effettiva riapertura della ferrovia.
Non nascondo che è il ruolo della stampa locale è stato determinante per l’ottenimento del risultato e di questo si deve ringraziare i giornalisti che si sono dedicati con professionalità al tema, tuttavia ora è necessario cambiare passo, passando dalle pagine dei giornali al campo.
Acquisito l'impegno di FS, serve avviare la Fase 2, lavorando sul Territorio per realizzare quegli interventi infrastrutturali a supporto del progetto turistico, investendo denari veri e non quelli del "Monopoli" promessi fino ad oggi dalla politica.
Non ho dubbi che nei prossimi mesi il tema ferrovia verrà utilizzato per strumentalizzazioni personali o politiche, fini a se stesse: ora che il tema è “caldo” in tanti si cimenteranno e cercheranno di "salire sul carro", sfruttando la mediaticità della materia per speculazioni giornalistiche estranee però al progetto ferroviario.
La “Fase 2” per dare sostanza al rilancio della ferrovia dovrà caratterizzarsi dall’avvio del “Progetto di Territorio”, con investimenti mirati a supporto della ferrovia turistica.
In questo contesto è basilare il potenziamento della Ciclabile FVG3, la sistemazione delle stazioni e loro destinazione per attività turistiche quali B&B, Infopoint o altre attività commerciali, l’individuazione di itinerari storico-naturalistici, di percorsi enogastronomici (es. pitina e prosciutto di San Daniele), mediante una adeguata campagna di promozione e di marketing, sviluppando una sinergia con gli operatori privati.
Nulla di tutto questo è stato pensato e per ora siamo fermi alle parole di un fantomatico "Progetto di Territorio" che non esiste e che probabilmente si trasformerà in un altro studio di fattibilità con belle ma inutili slides ...
La soluzione prospettata dalla Regione di delegare il GAL-Montagna Leader non mi convince, visto che molti dubbi restano sulle competenze in materia dell'Ente individuato.
Si punterà sui bandi UE, con un programma di interventi quanto mai nebuloso.
Temo che si perderà ancora tempo, sulla falsariga di quanto già successo con lo studio di FUC, visto che si è deciso “di non decidere” e di "non aprire il portafogli", puntando su un soggetto "amico", politicamente controllabile.
Ammesso che si riesca a vincere qualche bando UE, mi domando quando saranno disponibili queste risorse? Il treno tornerà a correre nel 2018 e per quella data un minimo di infrastruttura turistica dovrebbe quanto meno essere già abbozzata.
Purtroppo non si stanno preparando le basi per l’avvio del progetto turistico e si continua "a vivere alla giornata": il rischio quindi è quello di arrivare impreparati al 2018 e di ritrovarsi con un non-progetto che potrebbe avere sin dall'inizio una sopravvivenza molto difficile.
Oltre al coinvolgimento fondamentale degli operatori privati resta basilare il coinvolgimento diretto e fattivo dei Comuni, i quali fino ad oggi hanno subito decisioni calate dall'alto.
La scommessa ferroviaria della Pedemontana potrà essere vinta poi solo se la Regione, sull’esempio di quanto già fatto dalla Sicilia, prevederà nel nuovo Contratto di Servizio con Trenitalia i km/treno sia per il servizio passeggeri Sacile/Maniago, ma soprattutto quelli per il servizio turistico Gemona/Sacile, in maniera da rendere la ferrovia turistica un servizio stabile e non solo spot.
La riapertura della Pedemontana resta in ogni caso una delle più belle pagine della storia degli ultimi anni di questa regione, ottenuta grazie alla volontà e alla determinazione di alcuni rappresentanti della Società Civile che hanno fortemente voluto salvaguardare e difendere il patrimonio storico della ferrovia, parte integrante della di questa Terra.
Un onore e una grande soddisfazione aver partecipato a questo splendido "viaggio" che mi ha permesso di scoprire le bellezze della Pedemontana e condividere con tanti compagni di viaggio questa emozionante avventura.
Andrea Palese

1 commento:

Anonimo ha detto...

Perche non pensare un po piu in grande: e gestire la tratta
Venezia - Sacile ... Gemona - Villach ... Spittal/Klagenfurt
Ovvero un pacchetto Turistico Pedemontano Alpe-Adria, dal mare alle montagna.
Per Turisti Italiani ed Austriaci.
Mandi.