Blog dedicato ai pendolari e ai viaggiatori delle linee ferroviarie Tarvisio Boscoverde-Udine-Cervignano-Trieste Centrale e Gemona del Friuli-Sacile (Ferrovia Pedemontana del Friuli).

giovedì 3 novembre 2016

Primi lavori lungo la linea, la Sacile-Gemona riparte

Rfi ha dato il via alla manutenzione della ferrovia Gemona-Sacile: si tratta del primo segnale concreto dell’intervenuto accordo tra la Regione, Fondazione FS e RFI spa, annunciato lo scorso 8 ottobre nel corso dell’inaugurazione della nostra Mostra a Gemona dall’ing. Luigi Cantamessa, Direttore della Fondazione Ferrovie dello Stato.
Rfi in questi giorni ha iniziato le prime attività ispettive e manutentive sulla linea; gli interventi sono funzionali a consentire le condizioni di sicurezza delle persone e del materiale rotabile con il quale si svolgerà i sopralluoghi tecnici.
In particolare, sono in corso la pulizia della sede da vegetazione e verifica della sagoma libera per la circolazione di alcuni tratti, il controllo tecnico dello stato dell'armamento con visite a piedi, visita ordinaria alle opere d'arte (ponti e gallerie) da parte di personale specializzato e manutenzioni puntuali al binario e alla sede secondo le necessità risultanti dalle verifiche sul posto.
Forgaria - Bagni d’Anduins, Cornino e alcuni tratti tra Montereale e Maniago sono già stati ripuliti dai mezzi di RFI.
Dopo quattro anni di immobilismo più assoluto da parte della Regione, dopo l’inutile e costoso (40mila €),  studio di fattibilità di Ferrovie Udine Cividale (che peraltro non prevedeva nulla in chiave turistica!), ora sembra che la vertenza della Gemona-Sacile si stia risolvendo per il meglio, seguendo la linea dettata dai Comitati dei Pendolari, da alcuni Sindaci (Cavasso Nuovo in primis) e in particolare dal consigliere comunale di Gemona, nonché storico leader dei pendolari, Andrea Palese, che prima di tutti, aveva suggerito e proposto di far rientrare la Pedemontana nell’ambito del progetto nazionale “Binari senza Tempo” della Fondazione FS.
Siamo soddisfatti che la situazione si sia finalmente sbloccata e di aver fattivamente contribuito all'avvio di questo progetto: senza ombra di dubbio la presenza dell’ing. Cantamessa, da noi invitato in Friuli, è stata la chiave di volta di questa partita.
Eravamo certi, visti i precedenti e l'autorevolezza dell'interlocutore, che se l'ing. Cantamessa si fosse interessato alla nostra Pedemontana, la questione avrebbe preso un'altra piega, e così è stato.
Riteniamo assolutamente secondario quanto dichiarato dall’Assessore regionale Santoro, la quale intende portare la Commissione Parlamentare Trasporti della Camera a visionare la linea: adesso non possiamo continuare a perdere tempo, attendendo Commissioni o sperando nell'approvazione di progetti di legge sull'istituzione di ferrovie turistiche, che seppur importanti, giacciono in Parlamento da anni; la visita della Commissione peraltro già annunciata da mesi, doveva svolgersi a maggio, poi rinviata … ben venga la Commissione e la legge sulle ferrovie turistiche, ma deve essere chiaro che non sono assolutamente propedeutiche alla riattivazione della nostra ferrovia.
E' bene sottolineare che le altre ferrovie che rientrano nel progetto "Binari senza tempo" sono già attive e grazie alla Fondazione permettono una vera valorizzazione e promozione turistica del Territorio. 
Serve pertanto concretezza, passare dalla teoria alla progettazione "sul campo", con i Sindaci protagonisti, in maniera da individuare da subito un progetto economico su vasta area per valorizzare la ferrovia sotto il profilo turistico.
E’ fondamentale arrivare preparati ed organizzati alla riapertura della linea (2018?), favorendo e supportando il progetto della Fondazione FS; è prioritario che i Comuni assumano ad esempio il comodato delle stazioni, a condizioni tali da favorire il loro recupero funzionale, in modo da garantire la creazione di spazi ricreativi/culturali e commerciali a supporto della ferrovia, coinvolgendo le tante Associazioni presenti sul Territorio.
Come già successo in altre realtà italiane che hanno sposato il progetto della Fondazione FS, è di basilare importanza che le stazioni diventino il punto di riferimento per l’utenza/turisti, mediante la realizzazione di InfoPoint dedicati, spazi ricreativi/culturali e di piccole attività commerciali (bar, spacci di prodotti locali, B&B).
Non possiamo permetterci il lusso che la ferrovia venga ripristinata e di ritrovarci con stazioni decadenti e desolatamente vuote, con un’offerta turistica deficitaria e mal organizzata; questo sarebbe un autogol clamoroso per le nostre Comunità, che così facendo perderebbero la più grande occasione per sviluppare sul Territorio le nuove e redditive forme di “turismo lento” legato al treno, divenute in questi ultimi anni dei veri pilastri nell’economia di altri Paesi che prima di noi hanno creduto in questi progetti legati alla ferrovia.
Il treno è solo una componente di questo progetto economico: per questo è necessario individuare una rete di percorsi culturali/enogastronomici/ciclistici e dei punti di riferimento a sostegno della futura ferrovia turistica.
Un primo importante risultato è stato raggiunto, ma non si può dormire sugli allori e andare avanti a forza di spot sui giornali, ora ci attende la sfida più grande e impegnativa: spetterà a noi creare le condizioni concrete per il futuro sviluppo economico della Pedemontana sfruttando al meglio la sua ferrovia.

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