Andrea Palese con il Direttore del Museo, Avv. Oreste Orvitti |
Il gruppo ha potuto prendere visione di come opera la Fondazione Fs, cercando interessando spunti per il progetto turistico legato alla riattivazione della ferrovia Gemona-Sacile; i visitatori friulani sono arrivati al Museo viaggiando da Napoli Centrale con il Pietrarsa Express: treno storico formato da carrozze “Centoporte”, trainato da una splendida locomotiva elettrica E.626 (nota come “mulo delle rotaie”) risalente al 1938.
Ad attenderli ed a fare da cicerone d'eccezione c’era il Direttore del Museo, avv. Oreste Orvitti, il quale ha permesso ai friulani di scoprire le bellezze del Museo.
"Si è trattato di un affascinante viaggio nel tempo tra le locomotive e i treni che hanno unito l’Italia dal 1839 ai nostri giorni, in oltre 170 anni di storia delle Ferrovie italiane”, così ha commentato con entusiasmo Andrea Palese, “abbiamo accolto con molto piacere l’invito dell’ing. Cantamessa, che ad ottobre ci ha onorato della sua presenza inaugurando la nostra Mostra a Gemona. È stata un’esperienza unica, in quanto Pietrarsa è un Museo diverso dagli altri, capace di affascinante non solo gli appassionati ferroviari, ma tutti. Fondazione sta facendo un lavoro sontuoso, promuovendo il turismo grazie al treno, valorizzando l’immenso patrimonio ferroviario della Nazione. Questi sono i modelli virtuosi che dobbiamo cercare di replicare in Pedemontana per realizzare compiutamente il progetto turistico che dovrà necessariamente affiancare la riapertura della ferrovia”.
Il Museo, adagiato tra il mare e il Vesuvio, con una spettacolare vista sul Golfo di Napoli, si sviluppa su un’area di 36mila metri quadrati, di cui 14mila coperti; inaugurato nel 1989 negli ultimi anni è stato oggetto di accurati interventi di restauro conservativo, che hanno permesso il pieno recupero di uno dei più importanti complessi di archeologia industriale italiana: il Reale Opificio Meccanico, Pirotecnico e per le Locomotive, fondato da Ferdinando II di Borbone nel 1840.
Una sede espositiva unica nel panorama nazionale che, per la suggestione degli ambienti e la ricchezza dei materiali conservati, rappresenta uno dei più importanti musei ferroviari d’Europa.
Pietrarsa è uno dei luoghi simbolo della storia delle Ferrovie dello Stato, un ponte teso tra passato e presente che congiunge idealmente la Bayard – ovvero la gemella della Vesuvio che il 3 ottobre del 1839 inaugurò la storia delle Ferrovie italiane percorrendo il primo tratto di strada ferrata della penisola, tra Napoli e Portici - ai sofisticati e velocissimi treni dell’Alta Velocità.
Grazie ad ingenti investimenti (oltre 10 milioni di euro) e al sapiente lavoro di valorizzazione posto in essere da Fondazione FS, il polo museale, è passato da 6mila visitatori/annui agli attuali 100mila.
Tante sono le iniziative culturali e turistiche legate al Museo: visite guidate per le scuole ed organizzazione di eventi (convegni, feste, matrimoni) nonché come location di set cinematografici.
Accanto al cantiere di restauro del Museo Nazionale Ferroviario di Pietrarsa, procedono spediti altri importanti interventi promossi dal Comune di Portici e che vertono sul contesto limitrofo: i lavori in riguardano la riqualificazione di tutta la fascia costiera a sud del Padiglione delle Locomotive a vapore, con la creazione di una grande passeggiata litoranea che condurrà al "Granatello" e la realizzazione di un’ampia area destinata a parcheggio a servizio del Museo, nonché la realizzazione di un molo per aliscafi e uno spazio solarium dedicato ai visitatori, che renderà ancora più facile ed accessibile il polo museale.
Non solo ferrovia quindi, ma turismo a tuttotondo, questo è diventato il Museo Ferroviario Nazionale di Pietrarsa, un’esperienza davvero unica!
Nessun commento:
Posta un commento