Blog dedicato ai pendolari e ai viaggiatori delle linee ferroviarie Tarvisio Boscoverde-Udine-Cervignano-Trieste Centrale e Gemona del Friuli-Sacile (Ferrovia Pedemontana del Friuli).

martedì 22 luglio 2014

Lettera aperta all’Assessore Santoro: serve un’azione politica forte e coraggiosa verso FS

Gentile Assessore,
siamo nuovamente costretti a scriverLe per segnalare la precaria situazione in cui versa il servizio ferroviario regionale, con migliaia di pendolari, costretti a viaggiare da mesi in condizioni a dir poco imbarazzanti.
Ieri si è verificata l’ennesima “Caporetto”, visto che verso le 17 è saltato nuovamente il sistema di controllo lungo la tratta Palmanova-Cervignano-Monfalcone, determinando pesantissimi ritardi (sino a 83 minuti) a tutti i treni in circolazione lungo la linea 15.
Di seguito riportiamo il “bollettino di guerra” di ieri, che ha visto 1 soppressione e 6 ritardi >10 min.
R. n.  6002 -  p. 16.50
Trieste-Tarvisio
Ritardo  83 min.
R n. 21008 - p. 16.56
Trieste-Carnia
Ritardo 14 min.
R. n. 6040 - p. 17.50
Trieste-Tarvisio
Ritardo 40 min.
R. n. 6017- p. 6.45
Tarvisio-Trieste
Ritardo 25 min.
R. n. 6041 - p. 15.55
Tarvisio-Trieste
Ritardo 42 min.
R. n. 6043 - p. 17.21
Carnia-Trieste
Ritardo 79 min.
R. n. 6045 - p. 18.30
Carnia-Udine
Soppresso
Con i disservizi registrati a luglio il numero complessivo tra ritardi>10 min. e soppressioni dall’inizio dell’anno è arrivato a quota 363 su 169 gg. monitorati.
In tutto il 2013 si erano registrati 333 casi di disservizio (81 soppressioni e 252 ritardi>10 min.).
Dal 01.01.2014 ad oggi le soppressioni sono 34 e 307 i ritardi>10 min.; al 30 giugno l’indice di disservizio (ritardi>10 min.+soppressioni/num.treni programmati) era pari all’10,76%. contro il 4,41% registrato nel 2013.
Il sistema ormai è al collasso con mezzi rotabili vetusti non più in grado di offrire un servizio secondo i parametri contrattuali e una rete infrastrutturale fragilissima, soggetta giornalmente a guasti che mettono in tilt la circolazione.
Senza contare poi all’inefficiente organizzazione di Trenitalia e RFI, società, come da Lei affermato “autoreferenziali”, che “viaggiano” con logiche assurde e irresponsabili.
La realtà è che Trenitalia da oltre 1 anno e mezzo sta tenendo sotto scacco la Regione, dettando le sue regole, infischiandosi di ogni tipo di accordo.
Emblematici i fatti dell’8 aprile quando RFI e Trenitalia senza avvisare nessuno (!) hanno sospeso la circolazione del R. 6023 (appiedando decine di utenti) per consentire lo svolgimento dei lavori di manutenzione lungo la linea (lavori terminati come noto lo scorso 15 luglio), ovvero quando il 9 giugno è scattata la variazione d’orario, mentre gli accordi con la Regione prevedevano l’avvio delle predette modifiche per il 15 giugno.
Una situazione paradossale, dove il committente, ovvero chi paga il servizio (40 milioni di euro/l’anno), non riesce a farsi rispettare dal gestore.
Un dialogo tra sordi, dove i confronti diretti sono diventati sempre più rari e ognuno continua a seguire la propria strada pensando di star dalla parte della ragione, lasciando tuttavia gli utenti senza alcuna difesa e soprattutto in balia degli eventi.
Da mesi Le chiediamo di assumere provvedimenti forti ed esemplari nei confronti di Trenitalia: l’unico che conosciamo è quello di mettere le mani nel portafoglio, non pagando i corrispettivi contrattuali previsti e applicando le penali.
Serve un’azione politica forte e coraggiosa, in grado di recuperare la leadership della materia, soprattutto ora che ci stiamo approssimando alla gara per l’affidamento del servizio, sulla quale ad oggi non si conosce praticamente nulla.
Il trasporto su rotaia è l’asse portante del TPL regionale e poiché Trenitalia è il simbolo dell’inaffidabilità, di questo passo il servizio subirà una contrazione della domanda e di conseguenza un forte ridimensionamento dell’offerta (col conseguente taglio di corse e collegamenti), tutto a beneficio dell’aumento indiscriminato del trasporto su gomma, andando così contro quella politica virtuosa volta a promuovere una mobilità sostenibile e moderna.
Constatiamo altresì che RFI non solo dispone di un’infrastruttura deficitaria, ma non provvede neppure all’ordinaria manutenzione (es. pulizia ed al taglio degli arbusti ai lati dei binari) e al verificarsi di una minima avversità climatica (es. temporale), è sufficiente a creare interruzioni inspiegabili per una rete ferroviaria che si dica tale.
Auspichiamo che la Regione non cada nuovamente negli errori fatti in passato, come con l’orario cadenzato, quando si è voluto procedere senza alcun confronto e senza condividere nulla con l’utenza rappresentata. Poi sappiamo com’è andata a finire e oggi vediamo quali sono i risultati di questa scelta.
La gara europea per l’affidamento del servizio determinerà le sorti del servizio ferroviaria per i prossimi 10 anni e rappresenterà senza dubbio la scelta più importante che la Regione è chiamata in questo momento in tema di mobilità.
Per questo è necessario che ognuno faccia la propria parte, a cominciare dagli uffici regionali che da mesi sono incapaci a far fronte a questa situazione emergenziale, probabilmente carenti di una valida organizzazione.
Chiediamo pertanto che ognuno assuma le proprie responsabilità, da quelle politiche a quelle amministrative per cui è pagato dai Cittadini.
I Comitati dei Pendolari in questi mesi hanno dato un esempio di responsabilità, continuando a lavorare a testa bassa, inviando periodicamente segnalazioni e suggerimenti alla Regione, mantenendo sempre un atteggiamento collaborativo.
Da parte nostra non possiamo altro che rinnovare il nostro supporto, che a questo punto però, non sarà incondizionato: è necessaria un’immediata inversione del trend e l’avvio di un nuovo metodo di lavoro, più partecipato ed efficiente, che interessi tutti i portatori d’interesse.
Auspichiamo pertanto la creazione di un Tavolo Permanente, con i pendolari legalmente rappresentati, protagonisti unitamente a tutti gli altri soggetti interessati (Regione, Trenitalia e RFI).
Un Tavolo di confronto vero e riconosciuto (non un inutile sfogatoio come quello attuale!), dove vi sia la possibilità concreta di avere voce in capitolo e di attuare migliorie al sistema ferroviario regionale, condividendo con la Regione certe scelte.
Restando in attesa di un Suo pregiato riscontro, porgiamo i nostri migliori saluti
Comitato Pendolari Alto Friuli

6 commenti:

MpiK ha detto...

Perché non chiedere le dimissioni dell'assessore?
Mi sembra che la Santoro sia un tecnico e non sia nemmeno stata eletta. Se non riesce a risolvere i problemi dia spazio a chi è più capace in materia.
MpiK

Anonimo ha detto...

Appunto, ha solo fatto danni, e come se non bastasse si rifiuta di dialogare.
Biagio

Il Comitato Pendolari Alto Friuli è ha detto...

Potrebbe essere un’idea, ma poi dicono che siamo di parte … Purtroppo la situazione di disservizio continuo è diventata la normalità …

Marco L. ha detto...

L’azione politica della Santoro è stata in effetti fino ad oggi impalpabile probabilmente perché non conosce bene la materia che di per sé non è semplice.
Certamente in 12 mesi non ne ha azzeccata una e questo non le fa proprio onore: dal nuovo orario cadenzato alla questione dei nuovi treni. Mi pare che manchi poi un confronto con i Comitati. E’ paradossale che una forza di centro sinistra, che dovrebbe essere vicina alle posizioni dei comitati di cittadini assuma invece un atteggiamento così distaccato. Ci fossero i risultati positivi comprenderei ma con una situazione del genere è veramente assurdo questo comportamento.
Riccardi è stato criticato ferocemente dai Comitati per la sua gestione, ma credo che oggi qualcuno lo rimpianga nel vedere come la materia venga trattata.
Il problema però a mio parere non sono tanto gli assessori, ma gli uffici regionali, i quali “dormano sonni sereni” e fanno di tutto tranne quello che dovrebbero fare, ovvero controllare Trenitalia e imporre la puntuale osservazione del contratto.
Ho mandato decine di mail all’indirizzo dedicato cadenzato@regione.fvg.it … ebbene non ha avuto neppure una risposta.
Sandro

Bruno L. ha detto...

avete sentito l'ultima trovata dell'assessore Santoro?
Carrozze chiuse in fvg e aperte in Veneto ... ma questa ci è o ci fa?
http://messaggeroveneto.gelocal.it/udine/cronaca/2014/07/22/news/la-regione-non-paga-chiuse-le-carrozze-dei-treni-dal-confine-con-il-veneto-1.9639548

Andrea ha detto...

ci è !
Andrea