Blog dedicato ai pendolari e ai viaggiatori delle linee ferroviarie Tarvisio Boscoverde-Udine-Cervignano-Trieste Centrale e Gemona del Friuli-Sacile (Ferrovia Pedemontana del Friuli).

lunedì 2 dicembre 2013

Nuove biglietterie self service: un investimento di 1,6 milioni. 30.000 euro per biglietteria !

La scorsa settimana, con l’attivazione di due nuove biglietterie automatiche presso le stazioni di San Vito al Tagliamento e Cordovado–Sesto, Trenitalia ha concluso il piano di installazione delle 54 nuove emettitrici self service della Direzione Regionale Friuli Venezia Giulia. 
Un investimento complessivo di circa 1,6 milioni di euro, che ha permesso la sostituzione delle vecchie biglietterie ETF 500 e 501. 
Le nuove biglietterie, touch screen, permettono ora di consultare in tempo reale gli orari dei treni e di acquistare biglietti ed abbonamenti per qualsiasi relazione ferroviaria, sia del trasporto regionale che di quello nazionale (fatto salvo per quelli a tariffa integrata Trenitalia-Saf). Gran parte delle emettitrici sono state però abilitate al solo pagamento con bancomat o carta di credito, decisione questa assunta da Trenitalia per evitare il rischio di furti e danneggiamenti da parte dei vandali. 
La notizia di per sé sarebbe di quelle positive per gli utenti, e in realtà lo è per gran parte dei viaggiatori del FVG, fatto salvo per gli utenti di “Serie B” della Udine-Tarvisio, che da oltre un anno chiedono che queste biglietterie vengano implementate con un software in grado di emettere anche i titoli integrati Trenitalia-Saf.
E’ assurdo infatti installare 11 biglietterie (3 a Udine, 1 a Tricesimo SP, 1 a Tarcento, 1 ad Artegna, 1 a Gemona del Friuli, 1 a Carnia, 1 a Pontebba, 1 a Tarvisio Boscoverde e 1 a Tolmezzo-Autostazione), che non sono in grado di emettere i titoli integrati, gli unici validi lungo la tratta Udine-Tarvisio
Inutile sottolineare che on line non è possibile acquistare il biglietto/abbonamento integrato e che i punti vendita autorizzati sono dislocati in siti spesso lontani dalle stazioni, che costringono gli utenti a peregrinare per poter acquistare i biglietti. 
I viaggiatori sono così costretti a far la coda in biglietteria a Udine (negli unici due sportelli abilitati), ovvero come detto a peregrinare fra i vari e scomodi punti vendita. 
Interessante è constatare che le nuove 54 biglietterie sono costate la modica cifra di 1,6 milioni, pari a 29.629 euro a biglietteria. Non male per delle macchine praticamente inutilizzabili ! 
Se poi si tiene conto che sono state installate anche a Pinzano e Maniago, stazioni chiuse per gli ovvi motivi legati alla chiusura della Gemona-Sacile, si sfiora il ridicolo ! 
Se queste sono le cifre corrette (fonte sito FS -http://www.fsnews.it/cms/v/index.jsp?vgnextoid=d8598caa74902410VgnVCM1000008916f90aRCRD ), solo lungo la linea Udine-Tarvisio si sono investiti inutilmente 240.000 euro per l’acquisto e l’installazione di biglietterie inutilizzabili ! 
Nel frattempo però Trenitalia (dal 01.01.2013) ha chiuso il servizio di biglietteria con operatore di Gemona e Tarvisio, richiedendo alla Regione FVG il modico importo di 90-100.000 euro per la loro riapertura; importo richiesto in base ai prezzi a catalogo previsti dal contratto di servizio. 
Una situazione inaccettabile, che non può continuare atteso che Trenitalia è un’azienda di Stato, visto che l’UNICO suo azionista è lo Stato (Ministero del Tesoro). 
Riteniamo impossibile che nel 2013 non ci sia la possibilità tecnica di adeguare il software delle nuove biglietterie, tenendo conto poi che i capitreno sono stati recentemente dotati di ticketless in grado di emettere a bordo treno tutti i titoli di viaggio, compresi quelli integrati
La realtà è che Trenitalia e Saf non si parlano e si scaricano reciprocamente la responsabilità.
Lungo la Pontebbana è attiva un’integrazione tariffaria ma non modale; un'integrazione fatta male e mai volutamente realizzata, dove la Regione, concessionaria del servizio resta ferma nel suo imbarazzante silenzio.
Si parla tanto di integrazione treno-gomma, ma nella realtà nulla è stato fatto al riguardo, penalizzando sempre di più i cittadini che vivono in Alto Friuli, che per area, rappresenta un terzo della superficie dell’intera regione. 
Questa situazione è già nota da tempo alla Regione FVG, che nonostante le promesse non ha ancora trovato una risposta pratica al problema. 
L’investimento di 30.000 euro per singola biglietteria è l’ennesima dimostrazione di SPERPERO DI DENARO PUBBLICO, che meriterebbe non solo il licenziamento dei responsabili, ma il risarcimento dei danni in favore dei Pendolari, che quotidianamente subiscono disagi a causa di questa incapacità di gestire un servizio pubblico. 
Da tempo abbiamo richiesto di riaprire il servizio di biglietteria con operatore di Gemona, la quale è in grado di essere economicamente autonoma, visto che l’ultimo fatturato del 2012 ha fatto rilevare un giro d’affari di 600.000 euro, oltre che un elevato standard di efficienza e qualità del servizio
Da mesi Trenitalia e l’Ufficio Mobilità della Regione ci stanno dicendo che stanno lavorando per risolvere la criticità … si continua a tentennare a discapito degli utenti dell’Alto Friuli, i quali subiscono quotidianamente questo disagio, che di fatto penalizza l’accesso al servizio ferroviario, visto che senza titolo di viaggio non si può salire a bordo treno ! 
240.000 euro spesi per 7 biglietterie inservibili non è male: a questo punto era meglio tenere aperte le biglietterie con operatore, dando lavoro a qualche persona e garantendo all’utenza un servizio di qualità certamente maggiore di quello attuale !

Nessun commento: