Blog dedicato ai pendolari e ai viaggiatori delle linee ferroviarie Tarvisio Boscoverde-Udine-Cervignano-Trieste Centrale e Gemona del Friuli-Sacile (Ferrovia Pedemontana del Friuli).

giovedì 1 dicembre 2011

Coordinamento dei Pendolari Italiani: Appello al Presidente della Repubblica e al Governo Monti

Non c'è tempo da perdere, nei prossimi giorni il nuovo Governo deciderà le azioni da compiersi per tentare di risollevare le sorti del Paese e per intraprendere il cammino del risanamento dei conti pubblici e del superamento della crisi economica che attanaglia l'Italia da qualche anno.
Anche il trasporto pubblico rischia di scomparire a causa dei "tagli lineari" decisi dal precedente Governo.
L’allarme è già stato lanciato: se il Governo non cambierà idea, dal 2012 potrà essere davvero molto difficile viaggiare in treno o sugli autobus., in quanto le Regioni non avranno più le risorse sufficienti per garantire la copertura finanziaria dei contratti in essere del trasporto pubblico.
Nonostante il Parlamento avesse espresso il suo sostegno a che il trasporto pubblico fosse dotato di necessarie risorse, votando in modo quasi unanime alcune mozioni, il precedente Governo non ha tenuto conto di tale condivisa volontà politica e nella legge di stabilità ha confermato il taglio del 75% delle risorse destinate al Trasporto Pubblico Locale, sancendone di fatto il completo smantellamento.
Se questa "scure" venisse confermata dai nuovi provvedimenti del Governo Monti, alle Regioni non resterebbe altro che applicare drastiche riduzioni al servizio, con inevitabili tagli alle corse, unite ad aumenti insostenibili dei prezzi di biglietti e abbonamenti.
Togliere risorse al trasporto pubblico è un grave errore strategico poiché se da un lato viene limitato il diritto alla mobilità dei Cittadini, dall’altro si aumentano i costi sociali legati a incidentalità, congestione ed inquinamento, si deprime l’economia e lo sviluppo economico e si causa un generale peggioramento della qualità della vita.
Dopo il Patto dei Pendolari Italiani siglato a Roma il 22 settembre 2010 il Movimento dei Pendolari si è nuovamente attivato in maniera responsabile ed unitaria per far sentire la propria voce ai vertici dello Stato, perché troppo spesso il popolo dei pendolari rimane inascoltato, pur essendo composto da quasi tre milioni di Cittadini.
E’ così nato il Coordinamento dei Pendolari Italiani, che grazie all’attività degli amici Pendolari Liguri e di tanti altri Comitati sparsi in tutta Italia, ha deciso di rivolgere al Presidente della Repubblica e al nuovo Governo un appello, perché vengano riconsiderate le ipotesi di taglio alle risorse per salvare il Trasporto Pubblico Locale, il quale  non è un servizio secondario, ma un servizio che riveste una importanza vitale per tantissimi cittadini e per le loro famiglie, che non possono accettare di vederselo sottrarre senza reagire.
Anche il nostro Comitato ha sottoscritto l’appello e si farà parte attiva per dare massima diffusione all’iniziativa, sensibilizzando Istituzioni, Amministrazioni Locali e i viaggiatori del Friuli. 
Ci faremo pertanto portavoci del Coordinamento per richiedere all'Assessore Regionale dei Trasporti, Riccardo Riccardi, in occasione della prossima riunione del 7 dicembre, di mantenere inalterate le tariffe del servizio e il numero delle corse del TPL.
Il Friuli V.G. lo scorso anno, quando alcune Regioni hanno aumentato il costo dei biglietti e abbonamenti sino al 25%, ha già dato provo della propria virtuosità, mantenendo inalterate le tariffe, fatto salvo l'aumento minimo previsto dall'ISTAT.
Il nostro auspicio è che l'indirizzo politico del Friuli V.G non muti, mantenendo così inalterati gli impegni assunti nei confronti dei Cittadini, sui quali non può essere scaricato il costo della crisi e della politica in generale, mediante la riduzione del servizio ferroviario e l'aumento delle tariffe. 
Appello per salvare il trasporto pubblico: no al taglio delle risorse, no al taglio del servizio
Al Presidente della Repubblica Italiana
Al Ministro dell’Economia
Al Ministro dei Trasporti
Signor Presidente, Signori Ministri,
sono quasi 3 milioni i cittadini che ogni giorno basano sulla disponibilità di mezzi di trasporto pubblici la loro possibilità di andare al lavoro, a scuola, all’università, e, in generale, a svolgere le loro più diverse attività.
Usare i mezzi pubblici non significa solo poter disporre di un modo economico per spostarsi dalla propria abitazione verso la destinazione prescelta, ma significa scegliere una modalità di trasporto in grado di coniugare con efficacia diversi importanti vantaggi: un minor inquinamento ambientale, un minor congestionamento delle strade, una minore incidentalità con i connessi alti costi sociali, per non citarne che alcuni. Nell’insieme, una mobilità collettiva efficiente è un fattore in grado di migliorare in modo sensibile la qualità della vita percepita dai cittadini.
La Manovra varata dal precedente Governo prevede per il 2012 ulteriori tagli nei trasferimenti alle Regioni, tagli che si abbattono, in particolare, sul trasporto pubblico mettendone in pericolo la stessa sussistenza, atteso che si parla di una riduzione del 75% delle risorse.
Attuare una simile misura impedirebbe da un lato a centinaia di migliaia di studenti e lavoratori di muoversi e dall’altro provocherebbe il caos poiché farebbe aumentare ulteriormente il traffico e la congestione delle nostre strade, che già in molti casi sono oltre il livello di guardia.
Per ovviare parzialmente ai tagli le Regioni non avrebbero altra scelta che aumentare in modo insostenibile il prezzo dei biglietti e degli abbonamenti, e questo nel bel mezzo di una crisi economica che erode stipendi e pensioni sempre più insufficienti a far fronte alle necessità quotidiane.
L’aumento dell’IVA al 21% ha portato inoltre un ulteriore aumento del costo della vita e in particolare dei trasporti, con un ulteriore effetto negativo sul potere d’acquisto dei cittadini, andando a colpire, proporzionalmente, le fasce più deboli, numericamente in costante aumento.
Anche le conseguenze dei tagli al trasporto pubblico sul sistema economico nel suo complesso sarebbero molto negative, abbiamo già accennato ai costi sociali dovuti a congestione, inquinamento e relative malattie, incidentalità, che già oggi costano al Paese ben 2 punti di PIL e che una più attenta politica in favore della mobilità collettiva e sostenibile potrebbe sensibilmente abbassare, liberando risorse per investimenti in grado di creare occupazione e migliore qualità della vita.
Impiegare risorse in trasporto pubblico e mobilità sostenibile non è un costo, ma un investimento che riveste un carattere anticiclico nei confronti di una crisi economica dalla quale sarà possibile uscire solo se saremo in grado di immaginare un futuro diverso e migliore della realtà in cui viviamo oggi. Non è giocando in difesa, ripiegati su noi stessi, così come prefigurerebbe appunto una politica di soli tagli, che potremo vincere le sfide della mondializzazione economica.
Pensiamo che la mobilità collettiva faccia parte di questa visione del nostro futuro, insieme ad una economia che punti con decisione sull’innovazione e sullo sviluppo sostenibile, ed è per questo che ci rivolgiamo a Lei, Signor Presidente,  ed a Voi, Signori Ministri dell’Economia e dei Trasporti, perché sia riconsiderata l’ipotesi di tagliare le risorse ad un settore non solo vitale per milioni di cittadini, ma dal quale l’economia potrebbe trarre grande impulso.
Confidando che questo appello non resterà inascoltato, rivolgiamo a Lei, Signor Presidente, e ai Signori Ministri, il nostro sincero ringraziamento per l’attenzione prestata alla voce di milioni di cittadini.

L'appello è stato lanciato da:
Coordinamento dei Pendolari Liguri - Abbonati Genova-Milano – Associazione Pendolari dell'Acquese - Comitato Pendolari Sicilia - Comitato Pendolari Alto Friuli - Pendolari Alta Valle Scrivia - Comitato Pendolari Alta Valsusa - Associazione Utenti Ferrovia Chivasso – Ivrea – Aosta - Comitato Spontaneo Pendolari Cuneo-Torino - Comitato Spontaneo Pendolari Torino-Milano - Associazione Pendolari Novesi - Pendolari della Alessandria – Milano  - Comitato Utenti Trenitalia del Ponente Ligure - Coordinamento Provinciale Pendolari Pavesi - Comitato Pendolaristanchivda – Coordinamento dei Comitati dei Pendolari della Lombardia - Associazione Pendolari e Trasporti Biellesi – Pendolari Milano-Treviglio  - Comitato Pendolari Roma-Firenze - Comitato Pendolari Genova – Bologna via La Spezia - Associazione Pendolari Piacenza

1 commento:

Coordinamento Comitati Pendolari Regione Lombardia ha detto...

PATTO DEI PENDOLARI ITALIANI
FINALMENTE UNA BUONA NOTIZIA
NELLA MANOVRA ANCHE LA FISCALIZZAZIONE DEL TPL
ORA OCCORRE CAMBIARE REGISTRO
E SE AVANZASSERO DEI SOLDI, DIMINUIREBBERO LE TARIFFE?
Nella nuova manovra finanziaria varata dal Governo Monti, che chiederà lacrime e sangue a tutti
noi, c’è anche una buona notizia: l’esecutivo ha accettato di fiscalizzare le risorse per il Trasporto Pubblico Locale, correggendo quella grave anomalia introdotta da Tremonti, che aveva tagliato del 75% dei soldi necessari per far funzionare i Servizi Ferroviari Regionali.
Visto che però i “soldi sono finiti” per davvero, le risorse aggiuntive verranno recuperate tramite una quota, pari sembra a 3,8 centesimi a litro, delle nuove accise sui carburanti (sembra 8 cent)che il Governo ha intenzione di introdurre da gennaio. L’aliquota aggiuntiva per salvare il Trasporto Pubblico, che va a beneficio di tutti gli utenti delle strade evitando che milioni di pendolari si mettano ad utilizzare l’auto per i loro spostamenti, costituirebbe comunque soltanto una piccola
parte dell’aumento complessivo delle accise dei carburanti applicato nell’arco di 12 mesi, pari complessivamente a 14 cent per la benzina e a 17 cent per il gasolio.
Se la notizia verrà confermata, si tratterà di una vittoria conseguita anche grazie all’impegno del Coordinamento dei Comitati dei Pendolari di tutta Italia che da mesi ha iniziato un’opera di sensibilizzazione nei confronti del mondo politico, del Governo e delle Regioni.
Nelle more delle notizie e dei numeri incerti rilanciati in queste ore dalle agenzie, sembra
addirittura che le nuove risorse, forse unitamente ai 400 milioni già previsti con la manovra di
agosto, andranno a colmare completamente il fabbisogno ai livelli del 2010, pari a 2.055 milioni.
Viene però da chiedersi cosa ne sarà dei tagli ai servizi e dei consistenti aumenti tariffari – in certi casi anche del 50% - che si sono avuti in questi mesi in quasi tutte le Regioni e le città, se il livello delle risorse disponibili tornerà a quello di due anni fa. Chissà se assisteremo ad una riduzione delle tariffe e al ripristino dei servizi tagliati, o ad una nuova tornata di sprechi?
Riteniamo dunque, a maggior ragione, imprescindibile ribadire che il Trasporto Pubblico, parte
fondamentale del sistema della mobilità, richieda una profonda revisione dei criteri di governance e di finanziamento all’insegna della trasparenza, della lotta agli sprechi e alle spese inutili e della ricerca continua di migliorarne l’efficienza e la capacità di fornire al territorio risposte alla domanda di trasporto dei lavoratori e degli studenti.
Anche e soprattutto in nome dei sacrifici che verranno richiesti al Popolo Italiano nei prossimi mesi e anni, il rispetto dei principi di utilizzo corretto dei soldi dei contribuenti è assolutamente inderogabile. Sono però ancora troppe le opere di dubbia utilità nella lista di spesa di Stato e Regioni, mentre semplici lavori di ammodernamento o di potenziamento delle linee ferroviarie utilizzate in prevalenza dai pendolari non trovano i necessari finanziamenti.
Giova anche ricordare, a titolo d’esempio, che l’elenco delle opere “essenziali”, “connesse” e
“necessarie” per l’EXPO in Lombardia assomma alla bellezza di 25 miliardi di euro, del tutto
analoga a questa ennesima manovra finanziaria. Opere di cui, in molti casi, non è dimostrata la
priorità.
Rivolgiamo pertanto un appello al Governo perché vigili affinché le nuove risorse rese
disponibili per il Trasporto Pubblico non vengano sprecate in logiche utilitaristiche,
clientelari o elettorali.

Milano, 5 dicembre 2011