Blog dedicato ai pendolari e ai viaggiatori delle linee ferroviarie Tarvisio Boscoverde-Udine-Cervignano-Trieste Centrale e Gemona del Friuli-Sacile (Ferrovia Pedemontana del Friuli).

giovedì 3 novembre 2011

Trenitalia e le bici: è solo questione buon senso ?

A fronte della lettera sottoscritta dal sig. Tullio Tebaldi, addetto stampa FS, apparsa sul Messaggero Veneto del 21 ottobre scorso (clicca sull'immagine a lato), abbiamo riternuto necessario inviare una replica, che di seguito pubblichiamo.

Da utenti del servizio in questione non possiamo esimerci dal replicare alla lettera del sig. Tullio Tebaldi, apparsa sulla stampa lo scorso 21 ottobre e intitolata "Trenitalia e le biciclette: soltanto buon senso".
In un Paese civile dove tutti si indignano per come stanno andando le cose, ci permettiamo anche noi di indignarci di fronte a tale risposta, che dimostra la mancanza di attenzione da parte di FS nei confronti della sua Clientela.
Seppur consapevoli che il sig. Tebaldi ricopre un incarico difficile e quanto mai scomodo - essendo l'addetto stampa di una società che risulta quotidianamente al centro dell'attenzione a causa dei continui disservizi che “offre” alla sua Utenza -, mai avremmo pensato che il  tanto invocato “buon senso” di FS continuasse a cagionare l’ingiustificabile.
Il servizio offerto già penalizzato da scelte manageriali incomprensibili, nonché da tagli alle risorse imposti da inopportune scelte politiche, non ha certo bisogno di giustificazioni di questo tipo , utili solo a buttare benzina sul fuoco.
Da Utenti, abbiamo denunciato il grave stato in cui versa il servizio Treno+Bici lungo la linea Udine-Tarvisio, segnalando con appropriata documentazione fotografica due episodi eclatanti, per i quali è quasi riduttivo parlare di servizio imbarazzante.
Non ci aspettavamo le scuse di FS, ma quantomeno ci attendevamo una netta presa di posizione capace da apportare quei correttivi tecnici finalizzati al miglioramento della qualità del servizio. Invece si continua ad assistere al solito copione, dove nessuno è responsabile di nulla, dove regna sovrano lo scaricabarile e dove a pagare sono purtroppo sempre gli Utenti.
Il sig. Tebaldi parla di “buon senso”: non mettiamo in dubbio nello specifico quello del capotreno, lavoratore diligente e responsabile, che grazie al suo impegno ha evitato di lasciare a terra nessuno degli oltre 50 cicloturisti in possesso di valido biglietto Treno+Bici.
E' peraltro evidente però che qualcosa non c'azzecca caro sig. Tebaldi: Trenitalia offre un servizio Treno+Bici a pagamento (dal costo di 3,50 euro) e come lei stesso ammette utilizza treni inadeguati al trasporto delle biciclette, capaci di imbarcare sole 2 bici, lasciando poi al capotreno di turno l'arbitrio di decidere – secondo buon senso - se imbarcare gli utenti e le loro bici ovvero se lasciarli a terra ... Paese strano il nostro, dove, fa piacere  peraltro constatarlo, regna sovrano il buon senso!
Stando così le cose, forse qualche domanda sorge spontanea. Un servizio pubblico essenziale come quello ferroviario, non può basarsi sul mero buon senso di un capotreno, bensì su regole ben definite e soprattutto su un'efficiente organizzazione del lavoro.
Nel caso del servizio Treno+Bici semmai va rilevata la difficoltà organizzativa di quei funzionari FS competenti a decidere la composizione dei treni, i quali dovrebbero essere formati secondo la domanda dei viaggiatori che richiedono il servizio di bici a seguito e non basarsi sul buon senso del capotreno di turno.
Se è vero che la linea Pontebbana è quella più utilizzata dai cicloturisti, attesa la valenza turistica della Ciclovia Alpe Adria, è forse il buon senso che spinge le FS a prevedere collegamenti con treni capaci di trasportare 2 sole biciclette ?
Scene come quelle che abbiamo testimoniato con bici ammassate in ogni dove lungo i corridoi del treno, rendendo inaccessibili wc e porte d'uscita, non possono rientrare nel concetto di “buon senso”. Senza pensare poi che le biciclette costano (e non poco!) e certamente chi paga un servizio non vuole che il proprio mezzo subisca danni !
Ci piacerebbe conoscere inoltre l'opinione di tutti quei turisti stranieri che hanno usufruito di questo servizio, deridendo ovviamente l’immagine del nostro Paese, e azzerando le aspettative del cd “turismo ecologico” del nostro territorio.
Se i treni a disposizione sono inadeguati al trasporto delle bici, forse sarebbe bene prevedere qualche accorgimento per evitare simili figure: l'obbligo di prenotazione per il servizio Treno+Bici, prevedendo un numero chiuso di posti bici disponibili, potrebbe essere un escamotage, risolvendo temporaneamente il problema, in attesa dell'arrivo dei nuovi treni (primavera 2013?), i quali dovrebbero garantire spazi più adeguati al trasporto delle bici.
Per quanto concerne le multe è vero, spetta alla Regione sanzionare Trenitalia in base a quanto previsto dal contratto di servizio; caro sig. Tebaldi sappiamo benissimo qual è il nostro ruolo, che non prevede ovviamente di scavalcare le varie competenze altrui, semmai è quella di fornire - da Utenti – con spirito collaborativo, segnalazioni utili al miglioramento della qualità del servizio. 
I Comitati dei Pendolari con le loro segnalazioni (il nostro ne ha effettuate oltre 60 nel 2010 e siamo già a 40 quest'anno) contribuiscono a fornire alla Regione una fotografia della situazione del servizio, così come previsto dall'Art. 15 comma 7 del contratto di servizio, ove è stabilito che "per la valutazione dei servizi ferroviari resi ed il miglioramento qualitativo dell’offerta dei servizi stessi, la Regione si avvale del contributo dell’utenza ed in particolare di quella pendolare”. La Regione stessa ha messo a disposizione degli Utenti un servizio di mail dedicata intreno@regione.fvg.it a cui possono accedere tutti per fare richieste riguardo il servizio ferroviario regionale in Friuli-Venezia Giulia.
E' evidente poi che spetta alla Regione il compito di applicare la normativa di riferimento e quindi di multare Trenitalia per inadempimento contrattuale.
La distinzione dei ruoli e di competenze tra Regione, Trenitalia e Comitati dei Pendolai ci è particolarmente chiara, forse questa distinzione non è invece così chiara ad altri, atteso che sempre più spesso gli utenti si devono sostituire alle strutture competenti di FS per segnalare guasti o disservizi. Basti pensare che la biglietteria self service di Tricesimo, guasta da oltre 3 settimane è stata sistemata grazie a una nostra segnalazione, idem per l'ascensore della stazione di Gemona, ma la lista potrebbe continuare. Forse però il caso più eclatante è dato dalle pensiline dei binari della stazione di Udine, sostituite recentemente da FS dopo un esposto denuncia depositato all'ASL visto che le coperture risultavano in parte ricoperte da materiale nocivo alla salute pubblica. Alla faccia del tanto invocato buon senso!
Ci sembra che FS si preoccupi più di quello che pensiamo o scriviamo, anziché preoccuparsi a migliorare la qualità del servizio all'utenza. Vogliamo rassicurare le FS che i Comitati dei Pendolari sono formati da persone serie e perbene, probabilmente un po' rompiscatole per gli standard di FS, ma soprattutto da gente che lavora Gratis nell'interesse degli Utenti; è bene sottolineare che le nostre intenzioni, nel denunciare la situazione presente e futura del trasporto pubblico in Friuli, non sono affatto strumentali, come forse alcuni vorrebbero far credere.
Da anni cerchiamo, con le nostre scarse forze di Cittadini volontari, di effettuare un servizio civico di lotta al degrado del trasporto pubblico, badando ai fatti concreti. Non abbiamo mai fatto manifestazioni folcloristiche o chiamato Striscia la Notizia, anche se pensandoci bene alcuni casi meriterebbero l'attenzione del Gabibbo.  Noi preferiamo agire diversamente, cercando di dialogare e di costruire. Non ci limitiamo alla protesta generica e macchiettistica, ma preferiamo analizzare in profondità le ragioni del degrado. Lei dovrebbe sapere che i nostri interventi non si limitano alla mera denuncia, bensì sono sempre accompagnati da proposte concrete, grazie ad appropriati studi documentati.
Purtroppo rileviamo che le nostre proposte mai una volta sono state ritenute degne di una seria discussione, liquidate quasi sempre con battutine e una certa ironia da parte di taluni dirigenti FS, poi però spiace rilevare che la situazione qualitativa del servizio sia sempre la stessa se non peggiore.
Fosse per le FS la biglietteria della stazione di Gemona sarebbe ancora chiusa, il problema della tariffazione integrata Trenitalia-Saf sarebbe ancora irrisolto, le foderine dei sedili ancora usate e logore, nonché le vetuste pensiline della stazione di Udine sarebbero ancora lì desolatamente pericolanti sopra la testa dei viaggiatori ...
La nostra denuncia voleva essere un invito ad agire in modo energico e a non rassegnarsi all’inevitabile: abbiamo fiducia nella Regione che, spesso, si è dimostrata reattiva alle nostre sollecitazioni, ma ora serve uno scatto ulteriore, una decisa scelta di campo in favore del trasporto pubblico.
Mina un tempo cantava "parole, parole ", una canzone splendida il cui ritornello purtroppo è ancora molto in voga ... noi preferiamo però un altro ritornello “chi sbaglia paga”, purtroppo però a pagare non devono essere sempre i soliti noti, ovvero gli Utenti.
 Caro sig. Tebaldi si è mai chiesto chi risarcirà mai ai Pendolari tutte le ore di permesso o di ferie che sono costretti ad usufruire a fronte dei ritardi o alle soppressioni dei treni?
Se le FS esistono ancora è grazie a noi Utenti, cittadini virtuosi che utilizzano quotidianamente un servizio pubblico e che lo mantengono in vita grazie al pagamento dei biglietti e delle tasse... se veramente vogliamo parlare di buon senso, forse ogni tanto qualcuno dovrebbe riflettere su quanto detto ed avere un pizzico di maggiore rispetto per l'Utenza e per i contribuenti.

                                                                      Segreteria
                                                      Comitato Pendolari Alto Friuli

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