Blog dedicato ai pendolari e ai viaggiatori delle linee ferroviarie Tarvisio Boscoverde-Udine-Cervignano-Trieste Centrale e Gemona del Friuli-Sacile (Ferrovia Pedemontana del Friuli).

venerdì 4 novembre 2011

Settimana nera per il trasporto ferroviario: il Comitato chiede una verifica delle cause dei disagi

Quella che si sta chiudendo è stata un’altra settimana nera per il trasporto pubblico ferroviario, dal 24 ottobre al 04 ottobre abbiamo rilevato solo lungo la linea Pontebbana, 4 soppressioni e ben 11 ritardi tra i 30 e 72 minuti. E ci riteniamo fortunati, atteso che ai colleghi di pendolarismo lungo le altre direttrici regionali è andata ben peggio.
L’emblema di questo tracollo è stata l’ennesima e immotivata soppressione odierna del treno R. n. 6019 Tarviso-Udine delle ore 6.36, il più affollato ed utilizzato dai Pendolari per raggiungere il capoluogo friulano. Questo è solo l’ennesimo episodio che prova la grave situazione in cui versa il servizio, la cui qualità è precipitata in maniera vertiginosa negli ultimi mesi, dopo i timidi passi avanti fatti nel corso del 2010.
Anche i più ottimisti hanno perso ogni speranza dinanzi a una situazione del genere, visto che le soppressioni sono ormai all’ordine del giorno e insistono su tutte le tratte regionali, senza pensare ai ritardi.
La realtà è che Trenitalia è un’azienda inaffidabile e disorganizzata, non in grado di garantire un servizio pubblico adeguato alle esigenze di mobilità dei Cittadini.
Abbiamo chiesto alla Regione un’immediata e puntuale verifica affinché si accertino le cause e soprattutto le responsabilità di questa grave situazione, in considerazione dei disagi e dei disservizi subiti dai Pendolari, duramente colpiti nelle “fasce calde”.
La gran parte dei Pendolari paga in anticipo un abbonamento mensile e/o annuale, senza possibilità alcuna – in caso di disservizio – di vedersi riconosciuto alcun risarcimento. Ci domandiamo chi risarcirà ai Pendolari tutte le ore fruite per permessi o ferie a lavoro a fronte di questi continui disservizi ?
I numeri sulla puntualità e sull’affidabilità del servizio lungo la linea Udine-Tarvisio non sono certamente incoraggianti: nel 2010 abbiamo rilevato  20 soppressioni  e 45 ritardi fra i 10 e 90 minuti, quest’anno le soppressioni a noi note sono già 29 e i ritardi 32 tra i 20 e i 72 minuti (i dati tengono solo in considerazione delle segnalazioni pervenute dagli utenti e ritardi superiori ai 10 minuti).
Comprendiamo la precaria situazione del parco rotabile regionale, e sappiamo che i treni nuovi arriveranno solo ad inizio 2013, ma così è impossibile andare avanti, continuando a giustificare l’ingiustificabile, minimizzando i problemi e cercando con operazioni di facciata di distogliere l’attenzione dalle vere criticità, data soprattutto dalla mancanza di una vera organizzazione del Gestore.
Riteniamo inaccettabile e soprattutto irrispettoso nei confronti degli oltre 20.000 Pendolari friulani, questa perdurante incapacità del Gestore ad organizzare un servizio in grado di fornire le minime informazioni alla clientela; è ridicolo che i Pendolari si debbano organizzare autonomamente con "passa parola" e sms, sistemi di fatto più efficaci dell’informativa di Trenitalia.
Se questi sono i risultati della “politica della tolleranza” attuata fino ad oggi nei confronti di Trenitalia, forse adesso è giunto il momento di fare un passo indietro e riflettere se non risulti più opportuno assumere determinazioni più stringenti, così come hanno già fatto da tempo altre Regioni, garantendo ai Pendolari un bonus quale risarcimento per i disservizi subiti o altre forme di ristoro del danno.
Se la Regione non sanziona con le penali contrattuali disservizi gravi e non certamente episodici come quelli denunciati (es. l'incredibile caso del servizio Treno+Bici o le continue soppressioni), ci domandiamo quando mai Trenitalia verrà sanzionata ?
Chiediamo pertanto la puntuale applicazione del contratto di servizio in vigore, prevedendo idonee forme di trasparenza, in quanto i Cittadini hanno il diritto di conoscere l’entità complessiva delle multe inflitte dalla Regione al Gestore e i motivi delle stesse. Il contratto di servizio prevede all’allegato n. 5 i casi in cui è possibile applicare le sanzioni; ebbene, se dovessimo applicare alla lettera quanto previsto, solo nel caso dell’omessa o inadeguata informazione alla clientela, siamo certi che Trenitalia dovrebbe essere quotidianamente multata con diverse centintinaia di euro!
Se l’Amministrazione Regionale non vuole diventare corresponsabile di questa grave situazione, deve attivarsi, richiedendo a Trenitalia una puntuale verifica degli obblighi contrattuali, mettendo da subito in discussione la proroga del contratto di servizio, il quale non può essere prorogato tout court senza prevedere l’inserimento di parametri prestazionali più rigidi e specifici di quelli attuali.
Le regole devono essere rispettate e seguite da tutti, non è possibile che una situazione d’emergenza come quella attuale, possa passare quasi per una normale routine !
E evidente che solo con una vera e propria gara d’appalto per l’affido del servizio di trasporto regionale si potrebbe migliorare la situazione esistente: è auspicabile pertanto che si favorisca una vera concorrenza tra più competitor, cercando di liberalizzare nelle dovute forme un servizio “che oggi si regge su un unico soggetto che è al tempo stesso detta le regole del mercato, e risulta proprietario della rete e dei treni “, così come denunciato anche dal recente e autorevole intervento del Presidente dell’Antitrust Catricalà.
Invece purtroppo si continua con il solito monopolio, di fatto mascherato dai contratti di servizio, grazie ai quali si persegue una scellerata politica, ponendo direttamente sulle Regioni e di conseguenza sui Cittadini il peso di un servizio costoso e qualitativamente scarso.  
In questo contesto non potranno 4 treni nuovi mutare le sorti di un servizio pubblico destinato sempre di più a perdere quote di mercato e diventare un peso non più sostenibile per  le finanze della Regione, la quale sarà ben presto costretta a tagliare corse o aumentare le tariffe.
Serve quindi cambiare passo e mentalità, responsabilizzando il mondo della politica e i dirigenti FS ad attuare una oculata gestione delle risorse (finanziarie e umane), senza tagli orizzontali che penalizzano l’Utenza e i Cittadini.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Bravi !
Devono solo vergognarsi!
Vogliamo i bonus, anche 1 euro al mese. Sarebbe una cosa simbolica e soprattutto una dimostrazione di rispetto.
I politici dovrebbero venire in treno e non girare con le loro belle auto blu, in compagnia delle loro fidanzatine o mogliettine !
Anche in Regione gl esempi non mancano ...