Blog dedicato ai pendolari e ai viaggiatori delle linee ferroviarie Tarvisio Boscoverde-Udine-Cervignano-Trieste Centrale e Gemona del Friuli-Sacile (Ferrovia Pedemontana del Friuli).

venerdì 12 settembre 2014

Non più carrozze off limits tra Friuli e Veneto

Dietrofront della Regione FVG, ieri è stato ufficializzato che “a partire da questa settimana verranno riaperte le carrozze aggiuntive in composizione ai treni regionali media distanza che viaggiano tra Friuli Venezia Giulia e Veneto. Regione FVG e Trenitalia hanno raggiunto un accordo che consentirà l’utilizzo delle carrozze aggiuntive, previste dal Contratto di Servizio della Regione Veneto, nei treni con composizione superiore alle sei carrozze, anche ai passeggeri in viaggio da o verso le destinazioni del Friuli Venezia Giulia. L’Accordo stabilisce che, per evitare ogni disagio ai passeggeri e al personale Trenitalia in servizio, le carrozze eccedenti, chiuse dal 21 luglio scorso, potranno essere utilizzate in ogni circostanza e non solo nelle occasioni di sovraffollamento delle sei carrozze previste dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia".
L’assessore regionale alla Mobilità Mariagrazia Santoro ha confermato, come peraltro denunciato dai pendolari che “la gestione attuata durante l’estate (52 giorni in tutto ndr) creava oggettive difficoltà ai passeggeri e la Regione FVG, in accordo con Trenitalia, ha voluto trovare un’adeguata soluzione”.
Meglio tardi che mai, peccato che si debba sempre scottarsi per bene prima di capire l’inutilità di certi provvedimenti, a dir poco imbarazzanti, che come nel caso delle carrozze off limites, rasentava il ridicolo.
Non si offenda l’Assessore Santoro, ma questo metodo di lavoro è da “dilettanti allo sbaraglio”, un “fae e disfaa” (fare e disfare), che purtroppo non porta migliorie pratiche ai pendolari friulani.
Una politica poco lungimirante, che viaggia a vista, non in grado di risolvere i problemi, ma che addirittura li va ad aggravare.
Oltre alle carrozze off limits ricordiamo l’avvio dell’orario cadenzato, un'avventatezza che da dicembre sta provocando solo disagi; anche in quel caso la Regione - dopo le proteste dei pendolari - è stata costretta a fare dietromarcia, assumendo misure correttive volte a modificare alcune tracce orarie, che non garantivano la puntualità.
Scelte dettate dai “burocrati di Stato” e da una politica di basso profilo, che senza conoscere le vere problematiche di chi viaggia, approccia con superficialità questa materia, particolarmente complessa, dominata ancora da un monopolista di Stato, che di fatto opera senza alcun controllo.
La parola d’ordine dovrebbe essere dialogo tra i portatori d'interesse: in particolare un confronto e una condivisione di vedute con chi usufruisce quotidianamente del servizio.
Ci auguriamo che episodi del genere aiutino a far capire che la politica ha bisogno di elevarsi in scelte lungimiranti e di buon senso, ascoltando anche le critiche costruttive.
Non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire ... poi purtroppo questi sono poi i risultati.
Lo abbiamo già detto, ma lo ripeteremo fino allo sfinimento, viaggiate in treno cari politici e funzionari regionali, così la prossima volta, prima di prendere una decisione, capirete se è realizzabile o meno. 

mercoledì 10 settembre 2014

Treni speciali per Friuli doc

Anche questa edizione di Friuli DOC, che si terrà a Udine dal 11 al 14 settembre prossimo, sarà all’insegna della mobilità sostenibile.
L’obiettivo è quello di incoraggiare l’uso dei mezzi pubblici e rendere più agevole l’utilizzo dei parcheggi scambiatori.
A tal fine sono stati predisposti treni speciali e predisposta una specifica mappa dei trasporti urbani ed extraurbani e dei parcheggi.
Visto il positivo riscontro degli anni precedenti, Trenitalia, con il sostegno della Regione FVG, predisporrà dei treni straordinari per la kermesse, sempre nell’ottica di una maggior sicurezza.
Oltre alla normale offerta, nelle giornate del 12, 13, 14 e 15 settembre Trenitalia ha attivato tre corse serali in direzione Alto Friuli.
Notte venerdì 12/sabato 13 settembre:
R. n. 33735 Udine p. 23.52 – Tricesimo a. 0.02 – Tarcento a. 0.08 – Artegna a. 0.13 – Gemona a. 0.20 – Venzone a. 0.26 – Carnia a. 0.33
Notte sabato 13/domenica 14 settembre:
R. n. 33708 Udine p. 23.41 – Tricesimo a. 23.51 – Tarcento a. 23.57 – Artegna a. 0.02 – Gemona a. 0.09 – Venzone a. 0.15 – Carnia a. 0.22
Notte sabato 14 settembre/domenica 15 settembre:
R. n. 33735 Udine p. 23.52 – Tricesimo a. 0.02 – Tarcento a. 0.08 – Artegna a. 0.13 – Gemona a. 0.20 – Venzone a. 0.26 – Carnia a. 0.33
Trenitalia invita ad acquistare il biglietto di ritorno assieme a quello di andata. Per maggiori informazioni vi invitiamo a leggere l’apposita locandina affissa in stazione. CLICCA E LEGGI
Buona festa e tutti in treno !

lunedì 8 settembre 2014

Mattinata da dimenticare per i pendolari

Non parte bene la settimana dei pendolari dell’Alto Friuli.
4 treni su 5 questa mattina hanno avuto problemi tecnici causando molti disagi.
Il R. 6015 Tarvisio-UD-TS delle 6.00 si è bloccato a Tarcento ed è stato soppresso per un guasto tecnico, il R. 6017 Tarvisio-UD-TS delle 6.35 ha maturato un ritardo di 15 min. all’arrivo a Udine a causa di problemi di trazione alla motrice, il R. 6010 TS-UD-Carnia delle ore 6.20 ha maturato un ritardo di 31 minuti, il R. 6023 Carnia-UD delle 8.21 ha maturato un ritardo di 22 minuti.
Emblematico il caso del R. 6015 “scoppiato” letteralmente. Da quanto ci è stato riferito da chi era a bordo "si sono sentiti due botti e poi il treno si è fermato”. Fortunatamente il guasto si è verificato in prossimità della stazione di Tarcento: gli utenti sono così fatti scendere e trasbordati sul treno successivo, ovvero sul R. 6017 che già a sua volta viaggiava in ritardo per problemi di trazione. Solite scene fantozziane … 
Non diciamo niente di nuovo, ma è evidente che il servizio ferroviario regionale è condizionato dallo stato di salute del materiale rotabile circolante: in questo momento il parco mezzi è in gran parte costituito da composizioni Ale801 risalenti agli inizi anni’70, che ormai stanno esalando gli ultimi respiri dopo una gloriosa carriera ferroviaria.
Mentre a Cervignano stanno diventando ruggini gli 8 nuovi treni CAF acquistati dalla Regione, ancora inchiodati dall'iter d’omologazione (neanche fossero navicelle della NASA!), i pendolari sono costretti a viaggiare su queste vecchie e rumorose carcasse, tenute insieme ormai con lo sputo, con livree ruggini, parti staccate, porte interne bloccate con fascette in plastica per evitare che non cadano, finestrini privi di guarnizioni e impianti audio e clima più guasti che funzionanti.
La domanda però è quanto dureranno ancora le Ale801? Quanti km riusciranno a percorrere prima di tirare definitivamente le cuoia?
La situazione è letteralmente precipitata con l’entrata in vigore nel dicembre scorso del contestatissimo orario cadenzato, voluto da Trenitalia e dalle Regioni FVG e Veneto.
Con il nuovo orario sono praticamente scomparsi i seminuovi treni Minuetto, che sebbene dotati di capienza ridotta, risultano confortevoli, silenziosi e dotati di sistema di
climatizzazione funzionanti, sostituiti da questo tipo di materiale inqualificabile.
Senza pesare poi che il nuovo orario è stato pensato e progettato per le tracce orarie dei nuovi treni …
Risultato: a fine luglio solo lungo la linea 15 Tarvisio-UD-Cervignano-TS i casi di disservizio registrati nel corso del 2014, tra ritardi >10 min. e soppressioni, sono stati 361 contro i 193 del 2013.
Numeri da capogiro rispetto a quelli del 2013, visto che l’indice di disservizio è passato dal 4,78 al 10,68%.
Domanda: se a settembre 2013 si sapeva già che i treni CAF non erano disponibili per coprire il nuovo orario, perché si è voluto andare avanti?
Non sarebbe forse stato più opportuno (e di buon senso) rimandare l’avvio dell’orario cadenzato, evitando così tutti questi disagi prevedibilissimi

mercoledì 3 settembre 2014

La nostra solidarietà e sostegno al viaggiatore multato perché non lascia la carrozza off limits

Esprimiamo la nostra solidarietà al viaggiatore milanese multato da Trenitalia a causa dell'assurda questione delle carrozze chiuse tra Friuli e Veneto. Leggi Articolo del Messaggero Veneto
Fino ad oggi non abbiamo mai commentato questo singolare provvedimento, unico in Italia, deciso dalla Regione FVG e giustificato dall'Assessore Santoro con una risparmio di 2 milioni di euro.
Mai commentato in quanto talmente assurdo che si commenta da solo e fa cadere nel ridicolo l'immagine ferroviaria del FVG.
Siamo al "medioevo ferroviario" e questi provvedimenti non aiutano di certo a migliorare un servizio sempre più frammentato e di scarsa qualità.
Questo provvedimento non è altro che la conseguenza più tragicomica della devolution applicata delle regioni.
Purtroppo la politica non sa più pensare e non riesce più a tener conto dei servizi che dovrebbe erogare e garantire ai cittadini.
Un viaggiatore compra un biglietto e pensa di viaggiare lungo tutto il percorso, invece qui ti dimezzano il treno … Mettiamoci nei panni di un turista straniero che viaggia da Ve a Ts e che a Sacile si vede il controllore che gentilmente lo invita ad alzarsi e a cambiare carrozza. Perchè? Poi magari cerchi anche di spiegarglielo … e lui cosa può pensare? Ma sono proprio matti questi friulani!
Lo diciamo da tempo che manca il buon senso e il coraggio ad affrontare i problemi confrontandosi seriamente. Piuttosto che sedersi ad un tavolo con tutte le parti interessate, si preferisce invece cadere nel ridicolo.
Il FVG scarica la responsabilità sul Veneto e così Trenitalia gongola e tra i due litiganti, quatta quatta cerca di far la cresta di 2 milioni...
Ma poi dove sono questi risparmi? La motrice si trascina in FVG anche i vagoni off limits sui quali sono operativi tutti i servizi (aria condizionata, luci, impianto frenante, ecc.).
Portando all’estremo questo pensiero si potrebbe sostenere che, se me li lasci attaccati e non usabili, ti metto in conto l'energia per il consumo per trasportarli, i freni che consumo in più per il peso aggiunto ecc.
Di questo passo tornerà presto la frontiera a Sacile, dove si attaccheranno e staccheranno le carrozze o dove i passeggeri dovranno cambiare treno!
Delirio assoluto ovviamente …

martedì 26 agosto 2014

Linea Tarvisio - Udine: lavori di potenziamento infrastrutturale

Segnaliamo che sul sito di FS è stato pubblicato il seguente comunicato stampa.
Fra Pontebba e Ugovizza da lunedì 1 settembre a giovedì 30 ottobre. Modifiche al programma di circolazione dei treni.
Udine, 26 agosto 2014: “Proseguono gli interventi di manutenzione straordinaria programmati da Rete Ferroviaria Italiana sui binari della linea Tarvisio - Udine, per mantenere elevati i livelli di sicurezza e regolarità ferroviaria. In particolare,
da lunedì 1 settembre a giovedì 30 ottobre, sarà sostituita la piattaforma dei binari tra le stazioni di Pontebba e Ugovizza.
Durante i lavori, i treni potranno allungare i tempi di viaggio fra 10 e 15 minuti.
Inoltre, il servizio di quattro treni regionali sarà così modificato:
• Regionale 6025 Tarvisio (11.55) - Udine (12.59) cancellato e sostituito con bus da Tarvisio a Pontebba il 7 e il 21 settembre e il 5 e il 19 ottobre;
• Regionale 21005 Tarvisio (13.45) - Trieste (16.34) cancellato e sostituito con bus da Tarvisio a Pontebba il 7 e il 21 settembre e il 5 e il 19 ottobre;
• Regionale 6016 Udine (9.01) - Tarvisio (10.05) cancellato e sostituito con bus da Pontebba a Tarvisio il 7 e il 21 settembre e il 5 e il 19 ottobre;
• Regionale 21004 Trieste (11.26) - Tarvisio (14.05) cancellato e sostituito con bus da Pontebba a Tarvisio il 7 e il 21 settembre e il 5 e il 19 ottobre. Gli orari di partenza e arrivo dei bus potranno variare in funzione del traffico stradale.”
 
Le soppressioni programmate riguardano treni circolanti durante giornate festive (domenica), mentre i ritardi potrebbero comportare qualche disagio ai pendolari anche durante la settimana soprattutto a chi utilizzerà il MICOTRA.
- R. 1881 Villach (p. 9.40) - Tarvisio BV (a. 10.50) - Udine (a. 11.58): ritardo previsto entro 15 minuti in partenza da Tarvisio nei giorni dal 01.09 al 30.10.2014
- R. 1883 Villach (p. 19.29) - Tarvisio BV (a. 20.05) - Udine (a. 21.15): ritardo previsto entro 15 minuti in partenza da Tarvisio nei giorni dal 01.09 al 30.10.2014
 
Ad oggi nessun annuncio è stato effettuato a bordo treno, mentre in stazione sono già affissi gli avvisi cartacei.
Speriamo che almeno questa volta gli uffici regionali siano al corrente dei lavori e forti delle esperienze passate si attivino per tempo per controllore che Trenitalia mantenga un servizio secondo gli standard contrattuali,
Auspichiamo, ma dovrebbe essere scontato, che in caso di ritardo, le coincidenze a Udine vengano SEMPRE garantite. 

 

giovedì 21 agosto 2014

Ci risiamo ... ma perché?

Zero soppressioni, treni quasi puntuali, con ritardi contenuti e un indice di disservizio del 5% circa (dimezzato rispetto alla media del 2014).
Ci stavamo quasi per abituare per l’andamento del servizio di agosto e invece puntualmente è arrivata la giornata tipica del pendolare friulano…
Ieri sono stati soppressi 3 treni, rispettivamente il R. 20989 UD-TS delle ore 17.12, il R. 6040 TS-UD-Tarvisio delle 17.50 e il R. 6044 TS-UD-Carnia delle ore 18.50 (quest’ultimo tra Trieste e Udine).
Grazie a queste due ultime soppressioni, sono stati completamente cancellati i collegamenti diretti tra Trieste e Carnia/Tarvisio dopo le ore 16:50.
Anche stamani i disservizi sono continuati con la soppressione del R. 6015 Tarvisio-UD-TS delle ore 6.00, il quale non è stato nemmeno sostituito con bus, lasciando a piedi i pendolari e costringendoli a utilizzare il treno successivo o la propria autovettura …
Allo stato non si conoscono le cause di questi disservizi vista l’assoluta mancanza di informazioni.
Insomma niente di nuovo, siamo alle solite!

giovedì 7 agosto 2014

Ritardi da record, promesse non mantenute e un imbararazzante silenzio ...

Nessun miglioramento all'orizzonte. 
I dati del report del mese di luglio confermano il trend negativo del servizio ferroviario lungo la linea 15 Tarvisio-UD-Cervignano-TS e viceversa. 
I lavori di manutenzione all’infrastruttura ferroviaria sono terminati ad inizio luglio e quindi non vi sono più scusanti a questa situazione; in realtà non vi erano nemmeno prima, visto che il monitoraggio tiene conto dei ritardi>10 min. e i lavori prevedevano eventuali ritardi entro i 10 min. 
L’indice di disservizio (ritardi>10 min.+soppressioni/num. treni programmati) ormai è stabilmente sopra il 10%: un dato che negli anni passati era ritenuto d’eccezionale gravità, visto che la media si aggirava sul 4,60% (!) 
Il numero dei ritardi >10 min. è impressionate (+236%): nei primi 7 mesi su 3.380 treni programmati si sono registrati 322 ritardi>10 min. (contro i 136 del 2013)
L’unico dato positivo è che migliora l’affidabilità: le soppressioni sono calate da 57 registrate nel 2013 a 39.
L’informazione all’utenza è ai minimi termini, specie nei casi di circolazione perturbata. 
Peggio di così è ancora possibile?

Raffronto Ritardi>10 min. Anno 2013 - 2014
Anno
Num.
Soppr.
Num.
Ritardi
Media
Ritardo
Num.
Treni
%
Disservizi
su n. treni
Gennaio 2013
2
16
25 min. 55 sec.
592
3,04%
Gennaio 2014
3 parziali
48
16 min. 36 sec.
505
10,29%






Febbraio 2013
8
22
30 min.
547
5,48%
Febbraio 2014
6 (di cui 3 parziali)
64
21 min. 30 sec.
488
14,34%






Marzo 2013
13
23
32 min. 18 sec.
584
6,16%
Marzo 2014
11 (di cui 4 parziali)
40
17 min. 36 sec.
522
9,77%






Aprile 2013
7 + 9 per sciopero
6
14 min.
544
2,38%
Aprile 2014
7 (di cui 5 parziali)
33
18 min. 12 sec.
475
8,42%






Maggio 2013
5
25
32 min. 50 sec.
592
5,06%
Maggio 2014
1
56
21 min. 6 sec.
527
10,81%






Giugno 2013
6
18
22 min. 36 sec.
560
4,28%
Giugno 2014
3 (di cui 2 parziali)
43
26 min. 40 sec.
409
11,24%






Luglio 2013
16
26
29 min. 43 sec.
616
6,81%
Luglio 2014
8 (di cui 1 parziale)
38
32 min.
454
10,13%






Report 2013
Gen.-Lug.
57
136
28 min. 10 sec.
4.035
4,78%
Report 2014
Gen.-Lug.
39 (di cui 18 parziali)
322
22 min.
3.380
10,68%

Il silenzio delle Istituzioni è diventato imbarazzante difronte a questi numeri: un disarmo su tutti i fronti visto che non si tenta nemmeno di metter mano con degli aggiustamenti minimi a questa situazione divenuta ormai “normale”. 
Gli uffici regionali, dopo i disastri dell’orario cadenzato, latitano e non sono in grado di approcciare in maniera organica la materia e nascondono il loro fallimentare operato e le loro responsabilità nella solita burocrazia.
Da mesi si è smesso di parlare del bando per l’affidamento del servizio ferroviario (che doveva essere pronto per giugno), dei nuovi treni CAF (che dovevano entrare in esercizio entro la primavera), della Gemona-Sacile, chiusa da 2 anni, la quale attende da oltre un anno l'avvio dello studio di fattibilità ...
Mentre altrove si riapre persino una linea ferroviaria (Belluno-Calalzo di Cadore), in FVG si rasenta il ridicolo chiudendo alcune carrozze della TS-VE, facendo sloggiare i passeggeri ...
Non si parla nemmeno di modificare (per dicembre?) un orario assurdo che in 8 mesi ha provocato solo disagi agli utenti e ha peggiorato sensibilmente la qualità della vita dei pendolari; silenzio assoluto anche sul progetto “stazioni minori”, 400milaeuro stanziati ancora a luglio 2013 e destinati per realizzare alcuni interventi nelle stazioni fs. 
Un quadro desolante, se aggiungiamo poi il venir meno del confronto tra Comitati dei Pendolari e Regione FVG: un confronto schietto che negli ultimi 6 anni, ovvero da quando la materia ferroviaria è diventata di competenza regionale, aveva permesso di fare qualche passo avanti condividendo idee e suggerimenti.  
Un immobilismo che denota invece solo l’insensibilità della politica verso i problemi dei pendolari, costretti quotidianamente a viaggiare in condizioni precarie, con un livello di servizio mai caduto così in basso.
Per la Regione FVG tutto sembra invece andar bene, forse aveva ragione l’ing. Moretti che i pendolari sono solo dei gran lamentosi … tanto se i treni poi sono sporchi, in costante ritardo o se vengono soppressi, potete sempre utilizzare l’auto per spostarvi !

martedì 22 luglio 2014

Lettera aperta all’Assessore Santoro: serve un’azione politica forte e coraggiosa verso FS

Gentile Assessore,
siamo nuovamente costretti a scriverLe per segnalare la precaria situazione in cui versa il servizio ferroviario regionale, con migliaia di pendolari, costretti a viaggiare da mesi in condizioni a dir poco imbarazzanti.
Ieri si è verificata l’ennesima “Caporetto”, visto che verso le 17 è saltato nuovamente il sistema di controllo lungo la tratta Palmanova-Cervignano-Monfalcone, determinando pesantissimi ritardi (sino a 83 minuti) a tutti i treni in circolazione lungo la linea 15.
Di seguito riportiamo il “bollettino di guerra” di ieri, che ha visto 1 soppressione e 6 ritardi >10 min.
R. n.  6002 -  p. 16.50
Trieste-Tarvisio
Ritardo  83 min.
R n. 21008 - p. 16.56
Trieste-Carnia
Ritardo 14 min.
R. n. 6040 - p. 17.50
Trieste-Tarvisio
Ritardo 40 min.
R. n. 6017- p. 6.45
Tarvisio-Trieste
Ritardo 25 min.
R. n. 6041 - p. 15.55
Tarvisio-Trieste
Ritardo 42 min.
R. n. 6043 - p. 17.21
Carnia-Trieste
Ritardo 79 min.
R. n. 6045 - p. 18.30
Carnia-Udine
Soppresso
Con i disservizi registrati a luglio il numero complessivo tra ritardi>10 min. e soppressioni dall’inizio dell’anno è arrivato a quota 363 su 169 gg. monitorati.
In tutto il 2013 si erano registrati 333 casi di disservizio (81 soppressioni e 252 ritardi>10 min.).
Dal 01.01.2014 ad oggi le soppressioni sono 34 e 307 i ritardi>10 min.; al 30 giugno l’indice di disservizio (ritardi>10 min.+soppressioni/num.treni programmati) era pari all’10,76%. contro il 4,41% registrato nel 2013.
Il sistema ormai è al collasso con mezzi rotabili vetusti non più in grado di offrire un servizio secondo i parametri contrattuali e una rete infrastrutturale fragilissima, soggetta giornalmente a guasti che mettono in tilt la circolazione.
Senza contare poi all’inefficiente organizzazione di Trenitalia e RFI, società, come da Lei affermato “autoreferenziali”, che “viaggiano” con logiche assurde e irresponsabili.
La realtà è che Trenitalia da oltre 1 anno e mezzo sta tenendo sotto scacco la Regione, dettando le sue regole, infischiandosi di ogni tipo di accordo.
Emblematici i fatti dell’8 aprile quando RFI e Trenitalia senza avvisare nessuno (!) hanno sospeso la circolazione del R. 6023 (appiedando decine di utenti) per consentire lo svolgimento dei lavori di manutenzione lungo la linea (lavori terminati come noto lo scorso 15 luglio), ovvero quando il 9 giugno è scattata la variazione d’orario, mentre gli accordi con la Regione prevedevano l’avvio delle predette modifiche per il 15 giugno.
Una situazione paradossale, dove il committente, ovvero chi paga il servizio (40 milioni di euro/l’anno), non riesce a farsi rispettare dal gestore.
Un dialogo tra sordi, dove i confronti diretti sono diventati sempre più rari e ognuno continua a seguire la propria strada pensando di star dalla parte della ragione, lasciando tuttavia gli utenti senza alcuna difesa e soprattutto in balia degli eventi.
Da mesi Le chiediamo di assumere provvedimenti forti ed esemplari nei confronti di Trenitalia: l’unico che conosciamo è quello di mettere le mani nel portafoglio, non pagando i corrispettivi contrattuali previsti e applicando le penali.
Serve un’azione politica forte e coraggiosa, in grado di recuperare la leadership della materia, soprattutto ora che ci stiamo approssimando alla gara per l’affidamento del servizio, sulla quale ad oggi non si conosce praticamente nulla.
Il trasporto su rotaia è l’asse portante del TPL regionale e poiché Trenitalia è il simbolo dell’inaffidabilità, di questo passo il servizio subirà una contrazione della domanda e di conseguenza un forte ridimensionamento dell’offerta (col conseguente taglio di corse e collegamenti), tutto a beneficio dell’aumento indiscriminato del trasporto su gomma, andando così contro quella politica virtuosa volta a promuovere una mobilità sostenibile e moderna.
Constatiamo altresì che RFI non solo dispone di un’infrastruttura deficitaria, ma non provvede neppure all’ordinaria manutenzione (es. pulizia ed al taglio degli arbusti ai lati dei binari) e al verificarsi di una minima avversità climatica (es. temporale), è sufficiente a creare interruzioni inspiegabili per una rete ferroviaria che si dica tale.
Auspichiamo che la Regione non cada nuovamente negli errori fatti in passato, come con l’orario cadenzato, quando si è voluto procedere senza alcun confronto e senza condividere nulla con l’utenza rappresentata. Poi sappiamo com’è andata a finire e oggi vediamo quali sono i risultati di questa scelta.
La gara europea per l’affidamento del servizio determinerà le sorti del servizio ferroviaria per i prossimi 10 anni e rappresenterà senza dubbio la scelta più importante che la Regione è chiamata in questo momento in tema di mobilità.
Per questo è necessario che ognuno faccia la propria parte, a cominciare dagli uffici regionali che da mesi sono incapaci a far fronte a questa situazione emergenziale, probabilmente carenti di una valida organizzazione.
Chiediamo pertanto che ognuno assuma le proprie responsabilità, da quelle politiche a quelle amministrative per cui è pagato dai Cittadini.
I Comitati dei Pendolari in questi mesi hanno dato un esempio di responsabilità, continuando a lavorare a testa bassa, inviando periodicamente segnalazioni e suggerimenti alla Regione, mantenendo sempre un atteggiamento collaborativo.
Da parte nostra non possiamo altro che rinnovare il nostro supporto, che a questo punto però, non sarà incondizionato: è necessaria un’immediata inversione del trend e l’avvio di un nuovo metodo di lavoro, più partecipato ed efficiente, che interessi tutti i portatori d’interesse.
Auspichiamo pertanto la creazione di un Tavolo Permanente, con i pendolari legalmente rappresentati, protagonisti unitamente a tutti gli altri soggetti interessati (Regione, Trenitalia e RFI).
Un Tavolo di confronto vero e riconosciuto (non un inutile sfogatoio come quello attuale!), dove vi sia la possibilità concreta di avere voce in capitolo e di attuare migliorie al sistema ferroviario regionale, condividendo con la Regione certe scelte.
Restando in attesa di un Suo pregiato riscontro, porgiamo i nostri migliori saluti
Comitato Pendolari Alto Friuli