Dietrofront della Regione FVG, ieri è stato ufficializzato che “a partire da questa settimana verranno riaperte le carrozze aggiuntive in composizione ai treni regionali media distanza che viaggiano tra Friuli Venezia Giulia e Veneto. Regione FVG e Trenitalia hanno raggiunto un accordo che consentirà l’utilizzo delle carrozze aggiuntive, previste dal Contratto di Servizio della Regione Veneto, nei treni con composizione superiore alle sei carrozze, anche ai passeggeri in viaggio da o verso le destinazioni del Friuli Venezia Giulia.
L’Accordo stabilisce che, per evitare ogni disagio ai passeggeri e al personale Trenitalia in servizio, le carrozze eccedenti, chiuse dal 21 luglio scorso, potranno essere utilizzate in ogni circostanza e non solo nelle occasioni di sovraffollamento delle sei carrozze previste dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia".
L’assessore regionale alla Mobilità Mariagrazia Santoro ha confermato, come peraltro denunciato dai pendolari che “la gestione attuata durante l’estate (52 giorni in tutto ndr) creava oggettive difficoltà ai passeggeri e la Regione FVG, in accordo con Trenitalia, ha voluto trovare un’adeguata soluzione”.
Meglio tardi che mai, peccato che si debba sempre scottarsi per bene prima di capire l’inutilità di certi provvedimenti, a dir poco imbarazzanti, che come nel caso delle carrozze off limites, rasentava il ridicolo.
Non si offenda l’Assessore Santoro, ma questo metodo di lavoro è da “dilettanti allo sbaraglio”, un “fae e disfaa” (fare e disfare), che purtroppo non porta migliorie pratiche ai pendolari friulani.
Non si offenda l’Assessore Santoro, ma questo metodo di lavoro è da “dilettanti allo sbaraglio”, un “fae e disfaa” (fare e disfare), che purtroppo non porta migliorie pratiche ai pendolari friulani.
Una politica poco lungimirante, che viaggia a vista, non in grado di risolvere i problemi, ma che addirittura li va ad aggravare.
Oltre alle carrozze off limits ricordiamo l’avvio dell’orario cadenzato, un'avventatezza che da dicembre sta provocando solo disagi; anche in quel caso la Regione - dopo le proteste dei pendolari - è stata costretta a fare dietromarcia, assumendo misure correttive volte a modificare alcune tracce orarie, che non garantivano la puntualità.
Scelte dettate dai “burocrati di Stato” e da una politica di basso profilo, che senza conoscere le vere problematiche di chi viaggia, approccia con superficialità questa materia, particolarmente complessa, dominata ancora da un monopolista di Stato, che di fatto opera senza alcun controllo.
La parola d’ordine dovrebbe essere dialogo tra i portatori d'interesse: in particolare un confronto e una condivisione di vedute con chi usufruisce quotidianamente del servizio.
Ci auguriamo che episodi del genere aiutino a far capire che la politica ha bisogno di elevarsi in scelte lungimiranti e di buon senso, ascoltando anche le critiche costruttive.
Non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire ... poi purtroppo questi sono poi i risultati.
Lo abbiamo già detto, ma lo ripeteremo fino allo sfinimento, viaggiate in treno cari politici e funzionari regionali, così la prossima volta, prima di prendere una decisione, capirete se è realizzabile o meno.
Lo abbiamo già detto, ma lo ripeteremo fino allo sfinimento, viaggiate in treno cari politici e funzionari regionali, così la prossima volta, prima di prendere una decisione, capirete se è realizzabile o meno.