Blog dedicato ai pendolari e ai viaggiatori delle linee ferroviarie Tarvisio Boscoverde-Udine-Cervignano-Trieste Centrale e Gemona del Friuli-Sacile (Ferrovia Pedemontana del Friuli).

lunedì 3 agosto 2020

Nessuna limitazione al trasporto regionale FVG e Veneto

Trasporto ferroviario ancora nel caos a causa di un Governo in piena confusione.
Sabato pomeriggio, nel primo weekend di agosto, con migliaia di viaggiatori in partenza e treni già prenotati, il Ministro della Salute, Roberto Speranza, ha emesso un'ordinanza che prevede il ripristino del distanziamento sociale sui treni ad alta velocità. 
La conseguenza dell’ordinanza che ripristina la possibilità di viaggiare solo con il 50% dei passeggeri ha causato subito cancellazioni di numerosi convogli, con Italo che per evitare il sorteggio su chi far scendere, stima di aver lasciato a terra circa 8 mila persone che riceveranno il rimborso del biglietto. 
Trenitalia ha cercato di dirottare i passeggeri su altri convogli, e istituire bus sostitutivi, ma il risultato è stato il caos, con capitreno e Polfer impegnati a far rispettare il distanziamento e numerose persone costrette a viaggiare in piedi nonostante fossero in possesso di regolare biglietto e prenotazione. 
Un provvedimento assurdo, che deriva da una vergognosa campagna stampa di alcune testate che hanno indotto il Ministro e gli esperti del Comitato Tecnico Scientifico ad assumere il provvedimento, andando peraltro contro le direttive di luglio dal Ministero dei Trasporti, causando tra l'altro una lite tra i Ministri Speranza e De Michelis.  
Un contesto irreale ....  se a Roma la mano destra non sa cosa fa la sinistra, le Regioni sono invece determinate ad andare avanti facendo viaggiare i mezzi pubblici a totale capienza, senza limitazioni. 
Così in Friuli Venezia Giulia, Veneto, Lombardia, Liguria, Piemonte ed Emilia Romagna, restano valide le ordinanze dei Governatori che prevedono di mantenere il 100% di occupazione dei posti. E noi aggiungiamo e per fortuna !
L'eventuale ripristino delle limitazioni dei posti a bordo treno comporterebbero un taglio alle corse, visto che Trenitalia per garantire i posti sarebbe costretta a potenziare le composizioni con altro materiale rotabile. Si tornerebbe pertanto ad una situazione ante 26 giugno, con una situazione sanitaria decisamente diversa.
Uno scenario normativo assurdo, dove il buon senso non riesce a far capolino; di contro i danni economici per passeggeri e Aziende di Trasporto che subiscono questi provvedimenti sono incalcolabili.
E' evidente la disomogeneità nelle regole applicate nel Paese per contrastare il Covid, che appaiono a geometria variabile. È singolare, infatti, che in aereo si possa stare gomito a gomito e sui treni dell’alta velocità si debbano usare i posti al 50%. E che su autobus e treni regionali si possano occupare tutti i posti a sedere e in chiesa serva un metro laterale e frontale tra i partecipanti...
Dopo la figuraccia di ieri le polemiche che ne sono scaturite, giovedì si riunirà il Comitato Tecnico Scientifico per uniformare le regole su tutto il territorio nazionale e per tutti i mezzi di trasporto.
Restiamo ottimisti, anche se è evidente che chi in questo momento deve decidere ha le idee ben confuse !

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