Blog dedicato ai pendolari e ai viaggiatori delle linee ferroviarie Tarvisio Boscoverde-Udine-Cervignano-Trieste Centrale e Gemona del Friuli-Sacile (Ferrovia Pedemontana del Friuli).

sabato 1 agosto 2020

Torna il BiciBus Maniago-Gemona. Servizio zoppo visto che manca il treno Sacile-Maniago

Da domenica 3 agosto torna il BiciBus Maniago - Gemona, arricchendo l'offerta dei servizi estivi di TPL FVG lungo la direttrice della ciclovia FVG3.
Si tratta di una conferma visto che il servizio è stato attivato lo scorso anno.
Il servizio svolto con il carrello portabici si effettua tutti i giorni con i seguenti orari: partenze da Maniago autostazione: ore 07.34 e ore 14.56, partenze da Gemona autostazione: ore 9.31 e ore 16.52 con fermate intermedie a Meduno, Travesio, Pinzano al Tagliamento, San Daniele del Friuli, Rivoli e Osoppo. 
Il biglietto di corsa singola per l’intera tratta costa 6,05 euro ed è acquistabile in tutti i punti vendita autorizzati o a bordo con un piccolo sovraprezzo. Il trasporto delle biciclette è limitato ad un massimo di 20. 
Si tratta di una buona conferma, anche se malamente promozionata, tranne qualche articolo sulla stampa locale che riprende il comunicato stampa, non c'è alcuna campagna pubblicitaria sul tema e non esistono informazioni nelle stazioni interessate.
Un servizio poi azzoppato visto che fino al 14 settembre non ci sarà la possibilità di interscambio con quello ferroviario della Sacile-Maniago, ancora sospeso causa Covid.
Non possiamo che evidenziare ancora una volta il nostro disappunto su questa decisione poca lungimirante da parte di Regione FVG e Trenitalia, visto che si poteva garantire il servizio ferroviario almeno durante le giornate festive o nei fine settimana proprio per promuovere quel turismo dolce legato al mondo delle due ruote che solo nel corso del mese di giugno ha visto oltre 7.000 biciclette viaggiare lungo i binari della Trieste-Tarvisio. 
PEDEMONTANA E TURISMO DOLCE: l'emergenza Covid-19 sta facendo riscoprire le bellezze e le eccellenze locali soprattutto sfruttando modelli di turismo alternativo, come la bicicletta o i cammini.
Lungo la Pedemontana ci sono ben due cammini, quello di San Cristoforo e quello di Sant'Antonio, una ciclabile (la FVG3 che collega Polcenigo a Gemona) e una ferrovia turistica riconosciuta dalla legge nazionale 128/2017, ampiamente sottoutilizzati causa una scarsa promozione del territorio.
Servono scelte coraggiose, una potrebbe essere quella di ripristinare da subito il servizio dei treni turistici, che proprio oggi sono ricomparsi in Italia lungo la famosissima linea Transiberiana d'Italia (Sulmona-Castel di Sangro). Un'attrattiva quella del treno storico che lo scorso anno ha visto il gradimento del pubblico, proveniente soprattutto dall'estero e da fuori regione, con il tutto esaurito dei viaggi in Pedemontana, che proprio quest'anno festeggia i suoi 90 anni.

2 commenti:

MamoDin ha detto...

Eg. Comitato buongiorno. Non posso che manifestare il mio totale disappunto per come viene gestito attualmente il servizio ferroviario regionale del FVG.Dalla Pedemontana al tram di Opicìna, stiamo assistendo ad una progressiva, indolente e poco intelligente -permettetemi l'inciso- conduzione del servizio. Le preponderanti opportunità turistiche -e non solo- che hanno ripreso vigore, vengono incoscientemente trascurate se non bloccate. È a dir poco VERGOGNOSO! Uniamoci per non permettere di annullare i tanti risultati positivi raggiunti. Dobbiamo assolutamente battere un pugno sul tavolo!
Massimo Franzin -"iTreni", Etr editrice.

Il Comitato Pendolari Alto Friuli è ha detto...

Caro Massimo, stiamo vivendo un periodo storico molto complicato e tanti nodi stanno venendo al pettine.
Le difficoltà del servizio sono date in buona parte da gravi carenze infrastrutturali: la situazione della costiera a Trieste, della Udine-Cervignano e dei PL lungo la Pedemontana ne sono i più chiari esempi.
E' mancata una visione d'insieme a 360° e oggi si pagano le conseguenze.
La mazzata Covid ha solo acuito un sistema già in precario equilibrio, dove il mondo della politica è da sempre distante e poco avvezzo a valutare bene determinate scelte tecniche fs.
Tutti a parole sono bravi nel promuovere il treno come mezzo di trasporto, poi nei fatti vediamo che progetti datati oltre 30 anni sono ancora fermi a causa della burocrazia.
Non bastasse questo clima surreale è oggi ostaggio di una certa antipolitica fautrice al NO ad ogni opera pubblica vista come uno sperpero di denaro pubblico o come pretesto per illeciti e mazzette.
Purtroppo troppe sono le persone sbagliate al posto sbagliato...