Blog dedicato ai pendolari e ai viaggiatori delle linee ferroviarie Tarvisio Boscoverde-Udine-Cervignano-Trieste Centrale e Gemona del Friuli-Sacile (Ferrovia Pedemontana del Friuli).

giovedì 16 ottobre 2014

Diario di un Pendolare 11° puntata: Casarsa-Portogruaro linea di Serie B?

Riprendiamo la rubrica “Diario di un pendolare”, per riportare l’esperienza di viaggio di un utente veneto, pendolare lungo la tratta San Donà-Udine.
La situazione di disagio copre ormai a 360° tutta la Regione e non solo, ma per i nostri governanti tutto va bene … certo loro utilizzano comodamente le “nostre” auto blu!
 
Buongiorno.
Sono un pendolare San Donà-Udine. Volevo raccontarvi ciò che mi è capitato questa mattina.
Viaggio prefissato: San Donà 5.58-Portogruaro 6.23 // Portogruaro 6.49-Casarsa 7.15 // Casarsa 7.27-Udine 7.53 - Totale 1 ora e 55 minuti [che mi sembra uno sproposito per i pochi chilometri percorsi, dato che ancora non è stata raddoppiata ed elettrificata la Casarsa-Portogruaro che avrebbe un potenziale enorme come linea di collegamento rapido tra la alta e la bassa, ma solo politici poco lungimiranti e poco intelligenti sono riusciti a non migliorare questa infrastruttura ] e cambi non troppo stretti, inoltre l'arrivo è consono all'appuntamento delle 8.30, senza nemmeno svegliarsi troppo presto (in ogni caso treni prima non ce ne sarebbero stati).
Una volta a bordo del Regionale 5978 da Portogruaro a Casarsa, poco dopo esser partiti da Cordovado il treno va in frenatura automatica. Trascorrono ben 10 minuti senza alcun annuncio e senza ripresa del viaggio.
Decido di bussare alla cabina anteriore del minuetto che espleta il treno e la Capotreno apre piuttosto scocciata. Non le faccio notare che avrebbe l'obbligo di informare i viaggiatori dopo 5 minuti di sosta in linea, ma le chiedo spiegazioni circa il motivo della sosta e se è possibile far attendere il treno a Casarsa visto il ritardo.
Il macchinista accanto a lei risponde ironicamente "anche io devo prendere quel treno", mentre lei molto svogliatamente spiega che stanno aspettando prescrizioni e che se mi siedo dietro mi farà sapere.
Dopo qualche minuto il treno riparte: marcia a vista su tutti i PL tra Cordovado e San Vito, senza alcuna spiegazione diffusa ai viaggiatori che chiedono al sottoscritto informazioni e che mi dichiarano anche loro la necessità di prosecuzione verso Codroipo e Udine.
Nel frattempo, giunti a San Vito dopo 17 minuti, la Capotreno mi informa che la sala operativa ha detto no alla mia richiesta perché tanto ho un treno anche alle 8.03 che arriva alle 8.30 (anche se non riuscirò ad arrivare in tempo all'appuntamento che naturalmente non è in stazione a Udine). E cosi giungiamo a Casarsa con 22 minuti di ritardo ed una trentina di persone attende mezz'ora il successivo treno.
Vorrei far notare che comunque il treno da Casarsa delle 7.27 è giunto a Udine con 7 minuti di ritardo: sarebbe cambiato tanto se ne avesse accumulati altri 4/5 per attenderci?
Io credo di NO.
Il punto è che chi gestisce queste cose non fa certo il pendolare con cambio a Casarsa, ne tantomeno comprende [è evidente altrimenti avrebbe concesso l'autorizzazione a farci aspettare] che i treni che circolano non sono mai slegati tra loro e slegabili gli uni dagli altri. In altre parole è impensabile che la Portogruaro-Casarsa sia fine a se stessa: molte persone che se ne servono proseguono verso Udine o verso Pordenone. Quindi perché far finta di nulla?
Perché non venire incontro a queste richieste?
Perché rendere invivibile la vita ai viaggiatori?
Forse perché li si vuole allontanare (nemmeno troppo velatamente) dal trasporto pubblico?
Forse perché tanto non c'è interesse a mantenere il trasporto pubblico, figuriamoci a potenziarlo.
Forse perché i nostri politici e tecnici non viaggiano in treno, e se le cose funzionano o meno, loro poi stipendio lo prendono lo stesso?
Mentre io oggi ho saltato il mio appuntamento e quindi perso ore. Il mio viaggio si è allungato di ben 37 minuti senza scuse da parte di nessuno, senza comprensione dei problemi personali che questo potrebbe aver creato, senza che in nessun modo chi è responsabile del ritardo abbia alleviato le conseguenze dello stesso nella mia vita personale.
Figuriamoci poi se viene corrisposto un indennizzo economico.
Buona giornata.
Lettera Firmata

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Povero... Le auto blu vanno ELIMINATE!!!
Anzi, va tolta la patente ai politici durante il loro mandato. Dovrebbero dimostrare di recarsi agli appuntamenti esibendo i titoli di viaggio pubblici!

Povero, mi spiace davvero.

Daniele ha detto...

Il discorso elettrificazione non c'entra un bel niente, è solo un argomento cavalcato dai politici con poca cognizione di causa. Le corse e la qualità del servizio sarebbe la medesima (cioè scarsa).
Saluti