Blog dedicato ai pendolari e ai viaggiatori delle linee ferroviarie Tarvisio Boscoverde-Udine-Cervignano-Trieste Centrale e Gemona del Friuli-Sacile (Ferrovia Pedemontana del Friuli).

venerdì 13 giugno 2014

Non c’è limite al peggio! Indifendibili

E’ proprio vero che al peggio non c’è mai fine.
Riportiamo di seguito il racconto di Alessandra, pendolare Gemona-Udine, la quale ieri è stata protagonista involontaria dell’ennesimo caso di disservizio regalatoci da Trenitalia.
Alessandra si è recata in stazione a Udine alle ore 17.45 per prendere il treno R. 6002 Udine-Tarvisio delle ore 18.01, proveniente da Trieste.
Il tabellone partenze della stazione indicava regolarmente il treno in partenza dal binario 1.
Sul binario nessun treno presente diretto a Tarvisio, anzi a dire la verità in quei 20 minuti di attesa ne sono transitati due, uno diretto a TS e l’altro che non ha fatto servizio passeggeri.
Arrivano le 18.01 e il treno non arriva; nessuna informazione di ritardo sui monitor che continuano ad indicare la partenza del treno alle ore 18.01, né tantomeno nessun annuncio.
Alle 18.10 alcuni passeggeri decidono di recarsi all’Ufficio Informazioni di Trenitalia e qui la sorpresa. L’addetta capisce l’intenzione degli utenti, i quali vogliono unicamente avere delle spiegazioni e informazioni in merito alla partenza del treno e decide di chiudere lo sportello (!), cercando così di sfuggire alle richieste civili dei pendolari.
Gli utenti restano basiti, ma non si danno per vinti e “costringono” l’addetta di Trenitalia a riaprire lo sportello informazioni.
Alle 18.20 dopo alcune telefonate tra l’Ufficio Informazioni e la Sala Controllo (?) finalmente i monitor segnalano il ritardo: 20 minuti!
Alle 18.22 altra beffa il ritardo sale a 30 min.
La tensione sale e vola qualche parola … un utente in attesa avvisa che a bordo del R. 6002 c’è un suo parente e che il treno è fermo a 500 metri dalla stazione di Udine.
Alla fine il treno arriva in stazione con 47 min. di ritardo.
Grazie Trenitalia!

6 commenti:

Unknown ha detto...

Per non parlare di coloro che erano su quel treno!!
Sono salita sul treno 6002 a Trieste e subito ho avvertito i 40 gradi di temperatura all'interno delle carrozze! Ovviamente i pendolari della linea Trieste- Tarvisio raramente viaggiano con convogli nuovi e funzionanti!!
Ho attraversato diverse carrozze tropicali prima di trovarne una leggermente più gradevole.
Ma il "bello" del viaggio arriva quando, a pochi minuti dalla stazione di Udine, il treno si ferma! Passano 5, 10, 15 minuti...fermi in mezzo ai binari senza alcuna spiegazione da parte di nessuno! Persone che erano già in piedi per scendere...passeggeri bloccati nel treno come se non esistessero!
Dopo 3/4 d'ora il convoglio riparte ed è così terminato un altro viaggio della speranza!!

Andrea Palese ha detto...

Per qualcuno queste cose sono pazzesche, ma in realtà si tratta della normalità.
Se vivessimo in un Paese normale, l’addetta dell’Ufficio Informazioni Trenitalia sarebbe già stata rimossa dall’incarico. Solo per iniziare …
Trenitalia opera in un sistema malato e “autoreferenzial”e come dichiarato dall’Ass. Regionale Mariagrazia Santoro.
Tanti dipendenti lavorano in condizioni borderline (basta vedere quanti scioperi sono stati indetti dai sindacati), mentre tanti altri purtroppo vivacchiano come parassiti, non assumendosi alcuna responsabilità.
Ormai viviamo in una società del lavoro a due velocità: quella privata dove la gente lavora a testa bassa altrimenti viene mandata a casa e quella pubblica o parastatale, dove i ritmi sono slow e anche se fai casini non ti mandano mai via.
Ebbene quanti giovani disoccupati sarebbero pronti a prendere il posto dell’addetta dell’Ufficio Informazioni di Trenitalia?
Questa però è sola la punta dell’iceberg, visto che le responsabilità stanno a monte, dove un fior fiore di dirigenti e funzionari (ben retribuiti) sarebbero da mandare a casa a pedate nel sedere, richiedendo loro anche il risarcimento dei danni causati.
In questo Paese la faccia tosta non manca: oggi leggo sul Messaggero Veneto una lettera dell’Ufficio Stampa di Trenitalia dove si dice che il cambiamento d’orario è stato concordato e che l’informazione è stata garantita dal 4 giugno?
Non capisco forse siamo tutti sordi e ciechi e stupidi … e Trenitalia invece sono bravi e intelligente! Certo sarà così, peccato poi che i risultati del servizio ferroviario siano questi!
Basta buonismo. Siete dei bugiardi patentati e basta.
Le vostre bugie, seguendo il vostro sistema servono solo a scaricare le responsabilità su altri. Conosciamo già il copione!
Fosse per me, ma credo anche per tanti altri cittadini, la direttrice regionale di Trenitalia sarebbe già stata rimossa, idem tutti i suoi funzionari apicali, responsabili senza dubbio di questi disastri.
Si può fare? Perché no? Trenitalia è un’azienda a capitale pubblico al 100%: l’unico azionista è il Ministero del Tesoro, il vero e unico padrone. Quindi il Ministero può imporre e decidere i manager e i direttori i quali a loro volta decidono i funzionari … Politici regionali e parlamentari dovrebbero saperlo e invece sono vassalli del sistema.
In un’azienda privata quando le cose non funzionano si cambia, perché non farlo anche in Trenitalia?
Stesso discorso vale per gli uffici regionali, anche loro responsabili per l’omessa vigilanza e controllo dell’operato di Trenitalia: imbarazzante è constatare come la Regione resti passiva aspettando comunicazioni da Trenitalia (che non le fa) e non svolga invece un controllo attivo e autonomo.
Serve cambiare registro, ma soprattutto cultura e organizzazione lavorativa.
E’ impossibile pensare di proseguire con questo andazzo; serve quindi fare piazza pulita e dotarsi di un’organizzazione che possa efficientare il servizio prima di giungere al punto di non ritorno.
Servono scelte anche non popolari, che seguano però il merito.
Serve uscire dagli schemi e per questo la politica deve dare l’esempio mandando a casa proprio quei funzionari incapaci (ma strapagati) assunti solo perché amici di Tizio o mogli di Caio.
Serve coraggio!

Mauro ha detto...

Parole sante Andrea!
Quello che fai tu e gli altri del Comitato Pendolari è solo uno dei tanti esempi di come questo Paese non funzioni.
Voi lavorate e vi sostituite gratuitamente a chi invece è pagato per dare un servizio agli utenti.
Se non ci fosse il Comitato tante informazioni non ci sarebbero e tanti problemi resterebbero confinati nella rabbia degli utenti e non verrebbero portati all'attenzione delle Istituzioni.
Triste realtà di un Paese già andato a rotoli, dove tutti accampano diritti ma non si ricordano dei doveri.
Mandi
Mauro pendolare UD-Tar100

Anna L. ha detto...

Vorrei riportare la battuta di un capotreno detta l’altra settimana. A fronte delle lamentele di alcuni passeggeri per i soliti ritardi e disservizi il capotreno invece che cercare di chiarire la situazione ha affermato testualmente “non lamentatevi, perché con quello che pagate avete anche troppo”.
Ecco anche presi per i fondelli da questi Grandi lavoratori
Anna L. pendolare Gemona-TS

GIUSEPPE ha detto...

Oggi mi sono recato in stazione e ho visto i nuovi quadri orari con le modifiche all’orario.
Ma questi orari dureranno fino a dicembre? Sul quadro c’è scritto che l’orario vale dal 15.06 al 13.12 se non sbaglio.
Non dovevano essere solo modifiche valide per l’estate ? Le modifiche ad esempio ai R. 6015 e R. 6017 saranno permanenti?
Grazie
Giuseppe

Barbara G. ha detto...

Non ho parole! E poi ci dicono che ci lamentiamo per nulla! Dovremmo invece reclamare di più per un servizio a dir poco pessimo e dovremmo farlo tutti.. non sempre i soliti! Io continuo con le mie mail e le mie segnalazioni... ma facciamolo tutti!! Non se ne può più!
La mia solidarietá a chi ha perso tre quarti d'ora sul treno! :-)