Blog dedicato ai pendolari e ai viaggiatori delle linee ferroviarie Tarvisio Boscoverde-Udine-Cervignano-Trieste Centrale e Gemona del Friuli-Sacile (Ferrovia Pedemontana del Friuli).

venerdì 19 ottobre 2012

Oggi incontro a Roma tra Regione FVG e FS.

E’ fissato per oggi l’atteso incontro tra l’Assessore regionale alle infrastrutture e trasporti, Riccardo Riccardi e l’AD di Ferrovie dello Stato, Mauro Moretti.
Un incontro che si preannuncia movimentato, visto che all’odg ci sono vari argomenti, su tutti la questione degli aumenti tariffari imposti da RFI Spa per l’utilizzo dei raccordi ferroviari e la problematica della chiusura della linea Gemona-Sacile.
La Regione FVG non ha condiviso infatti le nuove regole imposte da RFI Spa (Rete Ferroviaria Italiana) per garantire l'allacciamento dei raccordi ferroviari agli scali del Fvg e si schierata nettamente dalla parte delle aziende, che contestano i criteri che FS ha imposto unilateralmente.
L’intenzione delle Ferrovie è quella di aumentare i canoni di allaccio (obbligando tutti i raccordati a fare pure manutenzione sui tratti delle Fs) che salirebbero fino a 150-170 mila euro l’anno pur essendo tratti ferroviari realizzati con soldi pubblici.
Sulla questione è scoppiata la rivolta dopo l’annuncio dell’aumento dei canoni ma anche dopo le lettere che intimavano la dismissione del tratto ferroviario che porta alla zona di Schiavetti-Brancolo e la chiusura di un raccordo nel pordenonese. L'assessore Riccardi spiegherà all'AD del gruppo FS Mauro Moretti la situazione di «forte criticità determinata da un aumento eccessivo ed ingiustificato dei canoni di servizio per la gestione dei raccordi ferroviari localizzati nelle aree produttive del Fvg e per il loro allacciamento alla rete nazionale».
Il confronto, fissato per oggi a Roma presso la sede di FS, dovrà chiarire i programmi di RFI che sembra voler scoraggiare la liberalizzazione nel settore merci. Come ha ricordato lo stesso Riccardi, gli utilizzatori dei raccordi ferrovieri (Consorzi industriali, Interporti, grandi imprese che movimentano merci su binario) sono impegnati in un duro confronto con Rfi, che ha prospettato aumenti anche del 50 per cento dei canoni, in sede di rinnovo dei contratti, previsto entro il prossimo 8 dicembre. Secondo Riccardi, infatti, eventuali adeguamenti non possono essere arbitrari, ma devono essere vincolati ai costi effettivamente sostenuti da Rfi. E nel calcolo non si può dimenticare che i raccordi industriali non sono di proprietà di Rfi e spesso sono stati realizzati con cospicui investimenti pubblici regionali.
La riunione servirà anche per fare il punto sulla questione della chiusura della linea Gemona-Sacile. Attendiamo fiduciosi sviluppi positivi.

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