Il nuovo orario invernale entrato in vigore a metà dicembre 2019 sta facendo riscontrare alcuni disagi. Varie sono le segnalazioni che che ci sono pervenute.
Abbiamo già segnalato a Trenitalia e alla Regione i disagi affinché si possa nel breve periodo assumere i correttivi necessari.
In primo luogo viene segnalato un frequente sovraffollamento di treni particolarmente utilizzati (ad esempio il R6001 Carnia p. 5.40 -Trieste a. 7.38 // il R6040 Trieste p.17.52- Carnia a. 20.38 / e il R20958 Trieste p. 6.28 - Sacile a. 8.43), attualmente effettuati di frequente con materiale Minuetto. Tale materiale costringe a viaggiare in piedi (e stipati) molte persone per buona parte del percorso (il 6001 ha talora persone in piedi già a Palmanova).
Si tratta probabilmente di una manutenzione periodica di altro materiale (Etr563/564) che costringe Trenitalia ad utilizzare altri treni meno capienti; però si tratta di un disagio che si sta protraendo da tempo.
In primo luogo viene segnalato un frequente sovraffollamento di treni particolarmente utilizzati (ad esempio il R6001 Carnia p. 5.40 -Trieste a. 7.38 // il R6040 Trieste p.17.52- Carnia a. 20.38 / e il R20958 Trieste p. 6.28 - Sacile a. 8.43), attualmente effettuati di frequente con materiale Minuetto. Tale materiale costringe a viaggiare in piedi (e stipati) molte persone per buona parte del percorso (il 6001 ha talora persone in piedi già a Palmanova).
Si tratta probabilmente di una manutenzione periodica di altro materiale (Etr563/564) che costringe Trenitalia ad utilizzare altri treni meno capienti; però si tratta di un disagio che si sta protraendo da tempo.
In secondo luogo, la modifica dell'orario ha evidenziato una grande criticità data dalla sovrapposizione delle tracce dei treni ICN 775 (o 35775) e R11004/20963 (ex 11002).
Una sovrapposizione che genera ritardi quotidiani, alternativamente a uno dei due treni.
Con il nuovo orario il R11004 arriva a Udine alle 7.28 e riparte alle 7.38 per Trieste via Gorizia. Con il precedente orario detto treno arrivava a Udine alle 7.30 ma ripartiva alle 7.36; sovente arrivava a Udine dopo le 7.30 ma generalmente alle 7.36 ripartiva puntuale.
Ora invece, approfittando della sosta di dieci minuti a Udine, è stato inserito il treno ICN 775 che arriva a Udine alle 7.32 e riparte alle 7.34 per Trieste, sempre via Gorizia.
Questo comporta frequenti ritardi, soprattutto nelle stazioni intermedie frequenti ritardi visto che il R11004 deve dare precedenza all'ICN 775.
Nella prima settimana del nuovo orario il R11004 è arrivato a Udine in lieve ritardo - come avveniva prima - e che, per effetto della precedenza al treno ICN775, è ripartito da Udine fra le 7.45 e le 7.50, giungendo poi a Trieste quasi in orario ma in ritardo nelle stazioni intermedie (segnatamente a Buttrio, fermata interessata da un grosso movimento lavoratori di grosse aziende).
Si rendono quindi necessarie delle considerazioni: è' ben vero che l'ICN 775 è generalmente regolare e sovente viaggi in lieve anticipo, per effetto della traccia molto larga dei treni notturni, tuttavia, visto che fra Udine Parco e San Giovanni al Natisone vi è un'unica sezione di blocco lunga più di 10 km, quand'anche il treno R11004 giungesse in orario a Udine (e non avviene quasi mai, qualche minuto di ritardo c'è sempre) sarebbe tecnicamente impossibile che un treno parta alle 7.34 e uno alle 7.38, perché il secondo dovrà comunque attendere che il primo liberi la lunga sezione di blocco anzidetta.
In linea di principio l'orario nuovo dei due convogli in esame sarebbe logico, tuttavia con l'attuale situazione infrastrutturale l'orario così congegnato finisce per generare ritardi in maniera sistematica (tali ritardi probabilmente non faranno danno all'impresa ferroviaria perché verranno assorbiti lungo la tratta, ma - come osservato - sono perniciosi nelle fermate intermedie).
Fra l'altro anche il R11019 risente, in partenza da Udine, del disagio perché deve attendere che il treno ICN 775 sia entrato in stazione; quindi alle 7.32 non parte mai a meno che il 775 non vada sul binario 1.
Si tratta di una stortura evidente che necessita assolutamente di un intervento di RFI e Trenitalia: infatti con le caratteristiche dell'infrastruttura presenti, l'orario così concepito non è realizzabile. Due le possibili soluzioni proposte:
1) spostare la partenza da Udine dell'ICN quella del R11004, come avveniva prima, magari anticipando nuovamente di due o tre minuti il R11004. Spostando la partenza dell'ICN non si avrebbero problemi in quanto si risolverebbero tutte le situazioni di conflitto d'orario.
2) Altra soluzione - probabilmente la più ottimale - sarebbe far partire l'ICN da Mestre prima del R11004; ciò si otterrebbe solo eliminando però la "puntatina" a Venezia Santa Lucia e facendo inversione direttamente a Mestre. In tal modo, l'ICN fra Udine e Trieste si posizionerebbe fra i treni delle 7.08 e delle 7.38 senza creare intralcio alcuno e senza subire a sua volta ritardi.
Altro problema è stato lamentato il ritardo del R6002 Trieste (p. 6.22) - Udine (a. 7.27/p. 7.35) - Carnia (a. 8.13).
Prima del cambio orario, il treno partiva alle 06.20 e arrivava a Udine alle 7.22. Adesso l'arrivo a Udine è previsto alle 7.27 (ovvero 5 min. dopo), ma in realtà il treno non giunge mai prima delle 7.30, 7.35, maturando da 3 a 8 min. di ritardo che crea notevoli disagio a chi deve prendere coincidenze bus.
Nonostante sia aumentata la durata del viaggio da Trieste a Udine (da 1 h 2 min. a 1 h 5 min.), il treno non garantisce la puntualità d'orario.
Una sovrapposizione che genera ritardi quotidiani, alternativamente a uno dei due treni.
Con il nuovo orario il R11004 arriva a Udine alle 7.28 e riparte alle 7.38 per Trieste via Gorizia. Con il precedente orario detto treno arrivava a Udine alle 7.30 ma ripartiva alle 7.36; sovente arrivava a Udine dopo le 7.30 ma generalmente alle 7.36 ripartiva puntuale.
Ora invece, approfittando della sosta di dieci minuti a Udine, è stato inserito il treno ICN 775 che arriva a Udine alle 7.32 e riparte alle 7.34 per Trieste, sempre via Gorizia.
Questo comporta frequenti ritardi, soprattutto nelle stazioni intermedie frequenti ritardi visto che il R11004 deve dare precedenza all'ICN 775.
Nella prima settimana del nuovo orario il R11004 è arrivato a Udine in lieve ritardo - come avveniva prima - e che, per effetto della precedenza al treno ICN775, è ripartito da Udine fra le 7.45 e le 7.50, giungendo poi a Trieste quasi in orario ma in ritardo nelle stazioni intermedie (segnatamente a Buttrio, fermata interessata da un grosso movimento lavoratori di grosse aziende).
Si rendono quindi necessarie delle considerazioni: è' ben vero che l'ICN 775 è generalmente regolare e sovente viaggi in lieve anticipo, per effetto della traccia molto larga dei treni notturni, tuttavia, visto che fra Udine Parco e San Giovanni al Natisone vi è un'unica sezione di blocco lunga più di 10 km, quand'anche il treno R11004 giungesse in orario a Udine (e non avviene quasi mai, qualche minuto di ritardo c'è sempre) sarebbe tecnicamente impossibile che un treno parta alle 7.34 e uno alle 7.38, perché il secondo dovrà comunque attendere che il primo liberi la lunga sezione di blocco anzidetta.
In linea di principio l'orario nuovo dei due convogli in esame sarebbe logico, tuttavia con l'attuale situazione infrastrutturale l'orario così congegnato finisce per generare ritardi in maniera sistematica (tali ritardi probabilmente non faranno danno all'impresa ferroviaria perché verranno assorbiti lungo la tratta, ma - come osservato - sono perniciosi nelle fermate intermedie).
Fra l'altro anche il R11019 risente, in partenza da Udine, del disagio perché deve attendere che il treno ICN 775 sia entrato in stazione; quindi alle 7.32 non parte mai a meno che il 775 non vada sul binario 1.
Si tratta di una stortura evidente che necessita assolutamente di un intervento di RFI e Trenitalia: infatti con le caratteristiche dell'infrastruttura presenti, l'orario così concepito non è realizzabile. Due le possibili soluzioni proposte:
1) spostare la partenza da Udine dell'ICN quella del R11004, come avveniva prima, magari anticipando nuovamente di due o tre minuti il R11004. Spostando la partenza dell'ICN non si avrebbero problemi in quanto si risolverebbero tutte le situazioni di conflitto d'orario.
2) Altra soluzione - probabilmente la più ottimale - sarebbe far partire l'ICN da Mestre prima del R11004; ciò si otterrebbe solo eliminando però la "puntatina" a Venezia Santa Lucia e facendo inversione direttamente a Mestre. In tal modo, l'ICN fra Udine e Trieste si posizionerebbe fra i treni delle 7.08 e delle 7.38 senza creare intralcio alcuno e senza subire a sua volta ritardi.
Altro problema è stato lamentato il ritardo del R6002 Trieste (p. 6.22) - Udine (a. 7.27/p. 7.35) - Carnia (a. 8.13).
Prima del cambio orario, il treno partiva alle 06.20 e arrivava a Udine alle 7.22. Adesso l'arrivo a Udine è previsto alle 7.27 (ovvero 5 min. dopo), ma in realtà il treno non giunge mai prima delle 7.30, 7.35, maturando da 3 a 8 min. di ritardo che crea notevoli disagio a chi deve prendere coincidenze bus.
Nonostante sia aumentata la durata del viaggio da Trieste a Udine (da 1 h 2 min. a 1 h 5 min.), il treno non garantisce la puntualità d'orario.
Il treno poi arriva a Carnia generalmente in orario, beneficiando degli 8 minuti di sosta "cuscinetto" prevista a Udine (dalle 7.27 alle 7.35).
Si stanno creando evidenti disagi, purtroppo, perché di fatto si arriva dieci minuti più tardi rispetto al precedente orario pur partendo, di fatto, alla stessa ora.
Il treno 6002 peraltro va a confliggere con la fascia oraria in cui la stazione di Udine è piena zeppa di treni in partenza e arrivo (e in particolare i due treni in conflitto di cui sopra, R11004 e ICN775, oltre a Italo e al R11019, altro treno che parte spesso in ritardo da Udine), mentre prima arrivava alle 7.22 in un momento in cui la stazione di Udine non vedeva treni in partenza e in arrivo e poteva essere ricevuto senza problemi su qualsiasi binario libero, senza causare intralci. Quello del treno 6002 è un buon esempio di come la smania di allungare le tracce orarie, in teoria per garantire regolarità, abbia in realtà l'effetto opposto. Con la stazione di Udine che in teoria sarebbe libera da treni passeggeri in movimento lato Venezia e Cervignano fra le 7.05 e le 7.27 circa, si è finito per far finire il treno nel groviglio di convogli in arrivo e in partenza fra le 7.27 e le 7.38.
Il nuovo orario ha comportato in molti casi un aumento della durata del viaggio con un ingiustificato allungamento delle tracce
Si stanno creando evidenti disagi, purtroppo, perché di fatto si arriva dieci minuti più tardi rispetto al precedente orario pur partendo, di fatto, alla stessa ora.
Il treno 6002 peraltro va a confliggere con la fascia oraria in cui la stazione di Udine è piena zeppa di treni in partenza e arrivo (e in particolare i due treni in conflitto di cui sopra, R11004 e ICN775, oltre a Italo e al R11019, altro treno che parte spesso in ritardo da Udine), mentre prima arrivava alle 7.22 in un momento in cui la stazione di Udine non vedeva treni in partenza e in arrivo e poteva essere ricevuto senza problemi su qualsiasi binario libero, senza causare intralci. Quello del treno 6002 è un buon esempio di come la smania di allungare le tracce orarie, in teoria per garantire regolarità, abbia in realtà l'effetto opposto. Con la stazione di Udine che in teoria sarebbe libera da treni passeggeri in movimento lato Venezia e Cervignano fra le 7.05 e le 7.27 circa, si è finito per far finire il treno nel groviglio di convogli in arrivo e in partenza fra le 7.27 e le 7.38.
Il nuovo orario ha comportato in molti casi un aumento della durata del viaggio con un ingiustificato allungamento delle tracce
Lo scopo di ciò è senza dubbio quello di garantire regolarità e puntualità, ma in taluni casi, come evidenziato con il R6002 si è ottenuto l'effetto contrario.
Allungare le tracce significa occupare di più le sezioni di blocco interessate, quindi non può che creare riduzione della capacità dell'infrastruttura e, quando essa e satura, conflitti di circolazione aggiuntivi.
Per i treni della linea 15 siamo passati da 59 minuti a più di 65 in molti casi, per aver aggiunto la sola fermata di Trieste Airport, di talché vi sono treni via Gorizia che impiegano pure meno. La competitività del mezzo pubblico si misura anche da questi particolari.
Da ultimo una buona notizia, con il nuovo orario è stato inserito un nuovo treno lungo la direttrice Udine-Trieste - via Gorizia: il R20947 delle 8.08 che risulta da subito ben utilizzato e gradito da parte dell'utenza.
Allungare le tracce significa occupare di più le sezioni di blocco interessate, quindi non può che creare riduzione della capacità dell'infrastruttura e, quando essa e satura, conflitti di circolazione aggiuntivi.
Per i treni della linea 15 siamo passati da 59 minuti a più di 65 in molti casi, per aver aggiunto la sola fermata di Trieste Airport, di talché vi sono treni via Gorizia che impiegano pure meno. La competitività del mezzo pubblico si misura anche da questi particolari.
Da ultimo una buona notizia, con il nuovo orario è stato inserito un nuovo treno lungo la direttrice Udine-Trieste - via Gorizia: il R20947 delle 8.08 che risulta da subito ben utilizzato e gradito da parte dell'utenza.
2 commenti:
Il r20956 Trieste Venezia santa lucia è sempre in leggero ritardo a in partenza da Udine, in quanto deve sempre aspettare i treni sia da Venezia, sia dalla Carnia che da Trieste prima di poter partire. Stante il fatto che non capisco il motivo percui il treno debba partire da Trieste alle 5.50 e sostare circa 16 Min a Udine, sarebbe più logica una diversa disposizione dei treni nei binari a Udine per evitare che il malaugurato regionale r20956 debba sempre attendere gli altri treni. Diciamo che anche la partenza posticipata di circa 10 Min migliorerebbe la qualità del viaggio.
Problemi anche sul 6003 che lascia la stazione di Udine dopo le 7:36, per arrivare a Cervignano da tre giorni consecutivi alle 8:09, in parallelo al treno 2203 proveniente da Venezia per Trieste. I ritardi ovviamente si sommano.
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