Un grave incidente ferroviario - per fortuna senza conseguenze per le persone - si è verificato ieri poco prima le 12, quando sei vagoni carichi di lamiere si sono presumibilmente sganciati da un treno in manovra e per inerzia hanno viaggiano autonomamente per un lungo tratto della Udine-Gorizia, fermandosi solamente tra Mossa e Cormons.
La linea è stata immediatamente chiusa al traffico e il personale Trenitalia, per precauzione ha chiesto l'evacuazione temporanea della stazione di Gorizia.
La ferrovia è stata riaperta verso le 15.30, dopo il recupero dei vagoni da parte di una motrice che li ha poi trasportarli in sicurezza in un'area esterna al traffico ferroviario.
L’incidente ha causato notevoli problemi al traffico ferroviario sulla linea Udine-Trieste, ma anche su altre linee a causa dell’effetto domino.
Numerosi sono stati infatti i treni soppressi o limitati nel percorso e sostituiti con bus.
Nel dettaglio sono stati cancellati i treni 20970 Trieste Udine, 20973 Udine Trieste, 20983 Udine Trieste, 6032 Udine Carnia, e 6039 Carnia Udine, mentre hanno subito limitazioni di percorso i treni 20978 Trieste Udine, 20987 Udine Trieste, 2460 Trieste Udine Venezia , treno 2454 Venezia Udine Trieste, 2450 Venezia Udine Trieste, treno 2214 Trieste Venezia, treno 2795 Venezia Trieste, treno 20976 Trieste Udine Venezia, treno 20968 Trieste Udine Venezia.
Non vogliamo entrare nel merito dell’incidente le cui responsabilità sono al vaglio delle Autorità competenti, riteniamo tuttavia che l’episodio debba far riflettere e modificare certi protocolli di sicurezza, i cui standard restano tuttavia elevati nell’ambito del sistema ferroviario regionale.
Una giornata nera da dimenticare, soprattutto per i pendolari vittime di un'organizzazione FS precaria e poco tempestiva; di fatto centinai di utenti sono stati abbandonati in stazione o a bordo treno, senza informazione e senza precise direttive sul da farsi.
LETTERA: a tal fine abbiamo inviato una lettera a Trenitalia e all’Assessore regionale alle Infrastrutture, Graziano Pizzimenti, per chiedere loro un intervento deciso proprio sul tema dell’informazione, ancora troppo carente, soprattutto nei casi di “anomalia alla circolazione”.
Purtroppo ogni qual volta si registra qualche criticità, il sistema non è all’altezza di far fronte tempestivamente assumendo i correttivi del caso, e in particolare difetta quella informazione base che è elemento imprescindibile per limitare i disagi in questi frangenti.
Ieri ci hanno segnalato scene da “girone dantesco” a Gorizia, con personale di bordo spaesato (non sicuramente per colpa loro!) e sfornito delle minime informazioni da parte della sala operativa, incapaci a far fronte all’emergenza del caso.
Viaggiatori che sono stati fatti scendere da treni e trasbordati su altri, che poi non sono mai partiti (!) mentre i treni da cui sono scesi hanno proseguito il viaggio … se non fosse vero sarebbero scene da Oscar di un film comico.
Senza pensare che il servizio sostitutivo bus è stato avviato con un colpevole ritardo solo dopo le 14, oltre due ore dopo la chiusura della linea, probabilmente per l’indisponibilità dei mezzi, impegnati in altri servizi.
I disservizi hanno determinato una riprogrammazione dell’esercizio che ancora in serata registrava ritardi nell’ordine dei 30-40 min.
Una riprogrammazione che a nostro parere non è stata in grado di limitare i disagi e anzi, in alcuni casi ne ha aggravati.
Abbiamo spesso riconosciuto i meriti di Trenitalia e RFI nel miglioramento della qualità del servizio offerto ai pendolari Friulani soprattutto in ordine a puntualità ed affidabilità, resta tuttavia la grave deficienza dell’informazione sulla quale si dovrà lavorare molto e in maniera coordinata tra il Gestore dell’Infrastruttura e quello del Servizio.
Non vorremmo che il miglioramento della qualità del servizio sia limitata solo all’entrata in esercizio dei nuovi treni CAF che in situazione di ordinaria amministrazione garantiscono elevate performance.
A breve il servizio ferroviario regionale andrà a bando e proprio il nuovo contratto dovrà necessariamente prevedere e “pretendere” un miglioramento dell’informazione sia in stazione che a bordo treno proprio nei casi di “anomalia della circolazione”; è questo che farà fare il salto di qualità al servizio che deve dimostrarsi all’altezza anche quando si registrano guasti o problemi alla circolazione, limitando al massimo il disservizio dell’utente.
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