Blog dedicato ai pendolari e ai viaggiatori delle linee ferroviarie Tarvisio Boscoverde-Udine-Cervignano-Trieste Centrale e Gemona del Friuli-Sacile (Ferrovia Pedemontana del Friuli).

mercoledì 16 marzo 2016

Passaggi a livello di Udine: basta con le polemiche populiste, i Comitati Pendolari regionali scrivono al Sindaco di Udine

Pubblichiamo la lettera che abbiamo inviato al Sindaco di Udine, Furio Honsell, al Vicesindaco Carlo Giacomello e all’Assessore alla Mobilità Enrico Pizza, relativa al dibattito dei passaggi a livello di Udine.
Riteniamo che la questione debba essere trattata dalle Istituzioni in maniera seria e tecnica e non seguendo facili populismi, per questo abbiamo richiesto un incontro agli amministratori udinesi per apportare un contributo utile alla soluzione della problematica.

Egregio Signor Sindaco,
Egregio Signor Vice Sindaco,
Egregio Signor Assessore,
Vi scriviamo per contribuire in maniera propositiva nella questione dei passaggi a livello di Udine Est, auspicando che venga trattata dalle Istituzioni preposte in maniera seria e tecnica e non seguendo “la pancia della gente”, cavalcando proteste strumentali, utili solo a far guadagnare a singoli consensi e visibilità, lasciando inalterati i problemi se non peggiorandoli ulteriormente.
Riteniamo sempre più sorprendente i toni della protesa dei vari Comitati che chiedono al dismissione dei passaggi a livello, nonostante le nette prese di posizione assunte dall’Assessore regionale alla Mobilità, Mariagrazia Santoro, e dal Comune di Udine.
Riteniamo che la questione sia stata ampiamente strumentalizzata da singoli, che digiuni di cognizioni ferroviarie hanno badato unicamente a cavalcare una protesta populista, senza apportare alcun contributo utile alla causa.
La strumentalizzazione è evidente, considerato che ormai abbiamo perso il conto del numero dei Comitati AntiTreno che sono sorti in questi mesi, frutto di divisioni interne e ideologiche, tanto che ormai ci sono più Comitati che passaggi a livello a Udine.
La nostra tesi è nota da tempo e si basa unicamente su motivazioni di carattere tecnico-ferroviario: riteniamo infatti che una città che possa definirsi moderna, non possa cadere in un provincialismo spinto, come quello invocato dalle pretese dei Comitati AntiTreno.
Se Udine vorrà diventare veramente uno dei nodi strategici del Nordest, sfruttando il Corridoio Baltico-Adriatico, dovrà necessariamente elevarsi, strutturando un efficiente sistema di mobilità, basato sull'integrazione treno-bus.
In nessuna città al mondo infatti una ferrovia internazionale e strategica, come la nostra Pontebbana, viene deviata fuori città, allungando il tragitto di 10 km solo per i capricci di pochi a discapito degli interessi della collettività.
Da sempre siamo favorevoli al trasferimento in linea di Cintura di tutto il traffico merci; trasferimento quasi completato a fine 2015, così come dichiarato recentemente dall'Assessore Santoro.
Siamo invece contrari alla dismissione della linea Bv Vat-Udine e al trasferimento in Circonvallazione dei treni passeggeri. Una decisione del genere sarebbe una vera e propria “sciagura ferroviaria” e non risolverebbe i problemi dei passaggi a livello, atteso che resterebbero attivi quelli della linea Udine-Cividale, le cui sbarre si chiudono ben 48 volte al giorno rispetto alle 25 della linea Tarvisio-Udine.
Un treno non è un'auto e la linea di Cintura non è "quell'autostrada" immaginata dai Comitati AntiTreno, in quanto è soggetta a ferree prescrizioni di circolazione dettate dall'Agenzia Nazionale Sicurezza Ferroviaria e non presenta caratteristiche ferroviarie idonee a far circolare velocemente tutti i treni, visto che si tratta di "un falso doppio binario", con limitazione della velocità a 60 km/h.
L'intento della Regione, come più volte espresso dall'Assessore Santoro, è quello di eliminare i "colli di bottiglia" e non crearne altri, come invece si farebbe spostando il traffico passeggeri in linea di Cintura.
Al contrario di quanto sostenuto, il trasferimento dei traffico passeggeri in Cintura comporterebbe:
  • un aumento di 10 km del tragitto da Bv Vat a Udine (14,3 km contro gli attuali 4,3 di oggi);
  • un aumento dei tempi di percorrenza di oltre 10 min. Oggi il tratto Bv. Vat-Udine viene percorso in 3 min. e 30 sec. / 4 min., rilevando una velocità media di quasi 70 km/h. Un minutaggio spesso gonfiato da un non ottimale instradamento dei treni in stazione. Rammentiamo che al contrario di quello dichiarato dai Comitati AntiTreno oggi il limite di velocità d'ingresso dei treni a Bv Vat è di 120 km/h in rango A e di 140 km/h in rango B e C, per poi diminuire rispettivamente a 90-95 km/h;
  • maggiori costi per gli utenti a fronte dell'aumento del kilometraggio (aumento di biglietti e abbonamenti nell'ordine del 10-15%);
  • maggiori oneri per la Regione e quindi per la collettività a fronte del maggior pedaggio da corrispondere a RFI e del maggior corrispettivo da riconoscere a Trenitalia mediante il contratto di servizio;
  • un costo spropositato (oltre 50 milioni) per adeguare la linea di Cintura, sprecando milioni di euro per rendere meno performante e competitiva la ferrovia, disincentivando l’utilizzo del treno con la conseguenza che molti pendolari potrebbero utilizzare l'auto per raggiungere Udine.
Scialacquare denari pubblici per le esigenze di un migliaio di cittadini, che hanno firmato una petizione senza probabilmente conoscere tutte le questioni che sottostanno ad una scelta proposta da una minoranza esigua di cittadini del territorio regionale è una pura follia.
Negli anni '90, durante la costruzione del raddoppio della Pontebbana, FS aveva proposto l'interramento tra Vat e Udine, opera che venne però osteggiata da un Comitato di residenti, probabilmente gli stessi che oggi chiedono l'eliminazione dei PL e gli stessi che hanno costruito in deroga alla fascia di rispetto, ben sapendo che lì c'è da sempre una ferrovia.
Se vogliamo limitare il disagio a costo zero, è sufficiente migliorare l'instradamento dei treni in arrivo a Udine, sensibilizzando RFI ad ottimizzare la gestione dei segnali di protezione di Bv Vat e Via Buttrio, limitando così il tempo di chiusura dei PL, nonché prevedere una migliore viabilità cittadina, sfruttando al meglio il cavalcavia Simonetti.
La questione poi potrebbe essere risolta alla radice senza sperperare decine e decine di milioni di euro realizzando uno o due sottopassi (es. al Bearzi e in Via Cividale), spendendo sicuramente meno rispetto a quanto si spenderebbe per attrezzare e adeguare la linea di Cintura per il transito dei treni passeggeri.
Certi che terrete in debito conto quanto argomentato e al fine di poter ulteriormente contribuire fattivamente a risolvere la vertenza in parola, Vi chiediamo cortesemente un incontro per poter condividere le nostre posizioni.
Ringraziando per l'attenzione che ci fornirete, porgiamo i nostri più cordiali saluti.
Coordinamento dei Comitati Pendolari regionali del FVG
Comitato Pendolari FVG
Comitato Pendolari Alto Friuli

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