Blog dedicato ai pendolari e ai viaggiatori delle linee ferroviarie Tarvisio Boscoverde-Udine-Cervignano-Trieste Centrale e Gemona del Friuli-Sacile (Ferrovia Pedemontana del Friuli).

sabato 4 maggio 2013

Gemona come Lavagna, biglietteria chiusa. Quanto costa riaprirla?

La chiusura assurda della biglietteria di Gemona è solo un esempio della gestione fallimentare di Trenitalia, la quale non intende più investire su questo tipo di servizi, ritenuti antieconomici rispetto alle biglietterie self service.
Gemona non è un esempio isolato però, questa politica assurda ha colpito anche altrove: i colleghi Pendolari Liguri hanno recentemente denunciato la chiusura della biglietteria di Lavagna, comune della Riviera di Levante con oltre 12.000 residenti, ai quali nella bella stagione si devono aggiungere i turisti.
Anche qui, come a Gemona, la biglietteria era gestita da una cooperativa, dal Consorzio Tassano di Casarza Ligure che, dal 2005, gestiva lo sportello.
La decisione di chiudere la biglietteria deriva dalla scelta di non accettare le condizioni economiche proposte da Trenitalia.
Il problema è sempre quello legato agli aggi sulla vendita dei biglietti che Trenitalia riconoscere al gestore della biglietteria. Nel caso di Lavagna, sono venute meno le condizioni minime necessarie al mantenimento del servizio, in quanto Trenitalia ha ridotto l’aggio al 4% dal precedente 7%. Un margine troppo esiguo e insufficiente per il mantenimento del servizio.
La chiusura di questa biglietteria rappresenta l’ennesimo autogol di Trenitalia, atteso che Lavagna è una località di mare e la stazione, posta a due passi dalla battigia, rappresenta un nodo cruciale del turismo ligure.
Come al solito gli “illuminati” dirigenti di FS non riescono a vedere più in là del proprio palmo e sempre più spesso badano ai propri pseudo interessi aziendali, ignorando quelli della gente… Trenitalia è una spa di diritto privato, con unico azionista lo Stato che gestisce un servizio pubblico … quindi ci facciano il piacere di non tagliare i veri servizi e si taglino invece i veri sprechi!
Anche a Gemona il problema è legato esclusivamente al riconoscimento degli aggi.
A febbraio, grazie all’impegno della Regione FVG e del Comune di Gemona, era stata ipotizzata un’ipotesi di riapertura, peccato che Trenitalia abbia preteso il pagamento del “servizio a catalogo”, ovvero 300 euro a turno circa, che moltiplicato per i giorni di apertura fanno 90.000 euro l’anno! Una proposta irragionevole che la Regione non ha potuto accogliere.
Per capire gli sprechi di Trenitalia basti pensare che ad oggi, ad oltre 4 mesi della chiusura, il gestore continua a pagare a RFI (proprietaria della stazione) un canone di locazione per i locali della biglietteria, pari a 7.500 l’anno.
Perché, se l’interesse è quello di chiudere la bigleitteria?
Il sostentamento economico della biglietteria di Gemona è possibile con il bacino d’utenza esistente, visto che il fatturato 2012 è stato pari a 550.000 euro e la prospettiva per il 2013 era quella di un suo ulteriore incremento.
Il servizio per essere autonomo necessita di un margine netto del 10% rispetto al fatturato. Tenendo conto dell’ultimo fatturato, basterebbe che Trenitalia concedesse al gestore della biglietteria un aggio del 7% e che le Istituzioni intervenissero con un contributo di 15-18.000 euro l’anno, necessario quest’ultimo per pagare la locazione dei locali e le spese generali.
La vendita dei biglietti SAF (tutte le categoria e non solo quelli integrati), vista la vicinanza del Centro Intermodale dei bus, potrebbe ulteriormente far crescere il fatturato della biglietteria.
La chiusura delle biglietterie con operatore non rappresenta solo una questione di servizi che vengono meno, ma anche di sicurezza. Il rischio è che le stazioni si trasformino in aree degradate, terra di sbandati e vandali.
Ben vengano quindi i progetti, come quello promosso dal Comune di Gemona, volto ad assumersi in comodato la gestione di alcuni locali della stazione, gestendo i servizi wc e l’apertura-chiusura del locali con il contributo della Polfer.
Non solo, l’Amministrazione gemonese intende anche migliorare l’accessibilità della stazione e renderla più confortevole, realizzando ad esempio il tunnel di collegamento con il Centro Commerciale Le Manifatture, dove esiste un ampio parcheggio, nonché un infopoint turistico.
Belle idee che necessitano però dell’OK di Ferrovie dello Stato, che si è già detta favorevole a parole, ma non ha ancora riscontrato per iscritto le richieste del Comune.

6 commenti:

Il Comitato Pendolari Alto Friuli è ha detto...

La Presidente Debora Serracchiani nel varare la nuova Giunta regionale ha mantenuto per sé le deleghe alle infrastrutture e alla mobilità. Sarà quindi la Presidente in prima persona, a subentrare all’Assessore uscente Riccardo Riccardi.
Una buona notizia, visto che i Comitati dei Pendolari potranno confrontarsi direttamente con la persona apicale della nuova Giunta, continuando si spera quel percorso partecipativo già iniziato con la passata Amministrazione..
A fronte di ciò, ci auguriamo che l’idea della Presidente in ordine alla biglietteria di Gemona possa trovare a breve una sua concretizzazione.
Nel dibattito del 9 aprile la Serracchiani si era dichiarata non solo favorevole alla riapertura della biglietteria, ma in linea generale “nell’ottimizzare/razionalizzare delle stazioni minori. Per esempio la stazione di Gemona deve rimanere aperta, e condividiamo l'idea di ampliare - in via sperimentale - l’orario della biglietteria di Gemona del Friuli durante gli ultimi giorni del mese (dalle 17.00 alle 19.30), in maniera da favorire un miglior accesso da parte degli abbonati in ordine all’acquisto e al rinnovo degli abbonamenti …"

Lucio ha detto...

tra il dire e il fare vedremo quando sarà profondo il mare :)
Lucio

marco ha detto...

La biglietteria è assolutamente necessaria, perché pensare di agevolare gli utenti fornendo più punti vendita lontani dalla stazione o con aperture assurde (vedi il tabacchino fronte stazione, che apre alle 9) significa non capire assolutamente nulla!
La gente sta utilizzando in gran parte ora la biglietteria di Udine, quindi non servono a nulla i punti vendita autorizzati...
Mi piacerebbe sapere quanto guadagnano i punti vendita autorizzzati (quale aggio viene garantito da Trenitalia-Saf) e soprattutto autorizzati in base a quale criterio?
A gemona serve un punto unico di vendita in stazione, che sia in grado di vendere tutti i titoli di viaggio (anche quelli bus SAF) e soprattutto aperto ad orari utili per i viaggiatori. Aprire alle 9 è assurdo, forse qualcuno a quell'ora è già al lavoro o a scuola.
Mi domando ma è troppo difficile fare questo?

Anonimo ha detto...

La riapertura di tale biglietteria è FONDAMENTALE!!! La stazione entra nel caos quando c'è da prendere una coincidenza con minuti stretti perchè per fare un semplice biglietto per Udine in quei minuti diventa impossibile, perchè i punti vendita sono tutti chiusi a quell'ora, e le automatiche sono affollate e moltissime volte non prendono le banconote o le monete!! Risultato?? La perdita della coincidenza o se sali direttamente per non perdere il treno devi pagare una maggiorazione di biglietto!! Di certo non per causa dell'utenza, ma per la grave mancanza di servizio delle Ferrovie dello stato!!!
Comitato, spingere spingere e ancora spingere!!! La stazione di Gemona non può più andare avanti senza la biglietteria con operatore!! I risultati li abbiamo visti quando era aperta, qualità del servizio offerto, velocità di smaltimento dell'utenza, la quantità di utenza che utilizzava il treno, e il grande appoggio dal punto di vista INFORMATIVO che la Ferrovia non offre ne in stazione ne sul treno! Comitato, confidiamo tutti in voi che siete la nostra ultima speranza!!

Aldo

Giorç ha detto...

Ambiente Italia sabato 4 maggio ha messo a confronto la Circumvesuviana ed il sistema di trasporto pubblico dell’Alto Adige.
La prima, nononstante l’elevata utenza che ruota attorno a Napoli, è perennemente in difficoltà ecomomica e costretta quotidianamente a sopprimere o/e a far viaggiare in forte ritardo i convogli.
La seconda realtà da anni ha adottato un monitoraggio capillare relativamente alla varietà dei mezzi circolanti nonchè alla quantità di persone che quotidianamente si spostano sul territorio. Questo ha consentito negli anni di evitare inutili sperperi e, soprattutto, di calibrare i numeri e le dimensioni dei vettori adibiti al trasporto pubblico.
Nel citato contesto la Provincia Autonoma riesce a sostenere e garantire servizi di qualità senza doversi chinare a chichessia per chiedere modifiche al piano (contratto) del trasporto.
In FVG assistiamo (come nel caso della biglietteria di Gemona) a prese di posizioni dei fornitori dei servizi che spesso si rivelano opposte agli interessi della collettività, dimostrando che l’attuale impostazione contrattuale va radicalmente modificata.
Mandi dal Giorç

Anonimo ha detto...

Da quando la biglietteria è stata nuovamente chiusa, ho viaggiato in treno poche volte. Ho rischiato spesso di perderlo perché c'era la fila alla biglietteria automatica, alcune volte non mi accettava i soldi..finché mi sono stufata e ho smesso di usufruire del treno. Mi dispiace perchè era un servizio comodo,ma avendo tempi sempre molto stretti e non riuscendo ad arrivar in stazione con un largo anticipo, rischiavo sempre di perderlo per fare il biglietto. Spero vivamente che riaprano la biglietteria anche per la questione delle informazioni. Una automatica non ti può aiutare!i due ragazzi che ci lavoravano invece son sempre stati gentilissimi nel rispondere alle mie domande. Incrocio le dita e spero in una riapertura!