Blog dedicato ai pendolari e ai viaggiatori delle linee ferroviarie Tarvisio Boscoverde-Udine-Cervignano-Trieste Centrale e Gemona del Friuli-Sacile (Ferrovia Pedemontana del Friuli).

venerdì 13 luglio 2012

Saf lascia a piedi altri viaggiatori a Carnia: servizio integrato disastroso!

E’ successo di nuovo: a fronte di un ritardo di un treno, Saf ha lasciato a piedi altri 6 utenti diretti in Alto Friuli. Nulla è cambiato la storia si ripete!
Questa volta però l’epilogo non è di quelli a lieto fine, in quanto gli sfortunati passeggeri non hanno trovato l’eroina, come accadde lo scorso 15 giugno, quando una giovane e professionale capotreno  di Trenitalia chiamò un taxi, assicurando a tutti di far ritorno a casa.
E’ ormai una situazione che si ripete da mesi e sicuramente non episodica.
E’ successo a Tricesimo S.P., con utenti scaricati sul bordo della SS 13, dove peraltro il bus non può entrare nel piazzale della stazione a causa di un albero che da anni aspetta di essere abbattuto; è successo a Udine, dove il bus sostitutivo è partito prima dell’orario, lasciando in stazione i viaggiatori ancor prima di iniziare il loro viaggio; è ricapitato a Carnia.
Ora basta (!), la misura è colma, serve assumere le necessarie contromisure, specialmente per quanto concerne il servizio integrato treno-bus lungo la Udine-Tarvisio.   
L’episodio si è verificato lo scorso 6 luglio, quando il treno R. 5982, partito in perfetto orario da Udine alle 12.00, ha maturato a Carnia un ritardo di 8 minuti a causa di un segnale bloccato tra Gemona e Venzone. Il ritardo è stato fatale a 6 viaggiatori dell’Alto Friuli (residenti a Chiusaforte, Resiutta e Moggio), in quanto l’autobus del servizio integrato della SAF delle ore 12.44 non ha atteso la coincidenza del treno, lasciandoli così a piedi.
La situazione ha dell’incredibile vista la tempistica: l’arrivo del treno a Carnia era programmato per le ore 12.38 + 8 min. ritardo, l’arrivo effettivo è avvenuto quindi alle ore 12.46, ovvero soli 2 min. dopo la partenza del bus SAF …  Parliamo di 2 minuti non di 40! Una vergogna!
Nonostante le rassicurazioni avute da SAF, constatiamo l’assoluta insensibilità del gestore su gomma, il quale continua a gestire in tutta autonomia il servizio pubblico, secondo regole  proprie, senza minimamente coordinarsi con Trenitalia. Probabilmente, qualcuno glielo lascia fare tranquillamente…
E’ arcinoto che il servizio lungo la Pontebbana è integrato, a partire dalla tariffa, che gli Utenti pagano, e che Trenitalia e SAF incassano! Un esempio: gli abbonati dell’Alto Friuli sono gli unici in regione obbligati a munirsi di tesserino di riconoscimento valido 5 anni rilasciato da Saf al modico costo di €  4,65.  
Nonostante l’integrazione tariffaria, pare però che ogni vettore continui a gestire il proprio servizio in autonomia, non badando alle coincidenze altrui. A questo punto ci domandiamo: è possibile definire integrato un servizio del genere? E soprattutto, qual è l’organo deputato a vigilare sull’operato di Saf?
Manca un protocollo che possa garantire un coordinamento efficiente tra servizio su rotaia e quello su gomma.
Ricordiamo che il servizio lungo la linea è integrato per necessità, visto che con la nuova Pontebbana alcuni Paesi del Canale del Ferro – Val Canale sono stati tagliati dai collegamenti ferroviari e pertanto il bus rappresenta l’unico mezzo di trasporto possibile.
Se poi questo servizio viene gestito separatamente dai due gestori (Trenitalia e Saf), allora oltre al disagio di vivere in montagna, si aggiunge anche la beffa, come quella che stanno subendo gli utenti di Dogna, ove non esiste più un punto autorizzato alla vendita dei biglietti e sono costretti ad acquistare il titolo di viaggio a bordo bus, pagando una maggiorazione di 1 euro!
Trattamenti questi che non risultano nuovi agli utenti dell’Alto Friuli, visto che fino allo scorso anno i pendolari gemonesi sono stati vessati da un’iniqua maggiorazione tariffaria (pari a 85 euro all’anno), eliminata con l’adeguamento delle fasce kilometriche treno-gomma, imposto dalla Regione FVG dopo una battaglia durata oltre 10 anni!  
Ci appelliamo quindi alla Provincia di Udine, competente per materia del servizio TPL gomma, ad attivarsi per ricercare da subito le soluzioni a questi problemi, nonché a vigilare meglio su questi episodi e soprattutto sull’operato di Saf, sanzionando parimenti il gestore per questi disservizi che non possono più essere tollerati.
In tempi di crisi economica e di tagli, ventilati anche per le Province, riteniamo che la politica debba cambiare nettamente marcia, dimostrando sul campo che questi Enti sono necessari al Territorio e non meri “baracconi” forieri di spese per la collettività e di poltrone!
Se la Provincia non riesce a gestire al meglio la delega ricevuta sul TPL dalla Regione, è bene che la restituisca, lasciando ad altri gestire un servizio pubblico indispensabile per chi vive in montagna.
In campo ferroviario, la Regione sta dimostrando coi fatti come una materia difficile e complicata possa essere approcciata con il piglio giusto: i risultati ottenuti grazie ad ingenti investimenti, interventi mirati e ad un continuo dialogo con gli utenti e con i loro rappresentanti sono davanti agli occhi di tutti, nonostante la qualità del servizio non possa ancora essere ritenuta soddisfacente. Questa è la strada da percorrere!
Siamo stufi delle chiacchiere di certi politici e soprattutto dei loro anatemi: dimostrino con i fatti che sono in grado di gestire un servizio pubblico essenziale come il TPL su gomma, altrimenti non resta che aderire alla tesi di chi vuole tagliare le Province, viste come inutili Enti.  
Nella prossima riunione convocata dalla Provincia di Udine per il giorno 19 luglio, faremo presente tutte queste problematiche, attesa la necessità di creare un coordinamento tra il servizio su ferro e quello su gomma.
Riteniamo assolutamente necessario incominciare a lavorare tutti assieme  per organizzare in maniera seria l’integrazione ferro-gomma in Alto Friuli, la quale non può rimanere ferma alla mera tariffa, ma deve sfruttare in maniera adeguata la tecnologia esistente.
A tal fine, rilanciamo l’idea della costituzione di un Osservatorio o di una Consulta regionale sul TPL , dando così voce a tutte le parti interessate e istituzionalizzando il ruolo degli utenti.
Un organo snello e operativo, senza oneri e senza gettoni di presenza (!), che dovrà fare da raccordo tra Utenza rappresentata, Istituzioni e Gestori del servizio, in maniera da migliorare la qualità dell’attuale offerta.
In altre parti d’Italia questo è già realtà. Non si perda quindi ulteriore tempo e si osi, altrimenti non resta che continuare a piangersi addosso per un servizio indecente, di cui pero' i responsabili sono noti e dei quali ci si ricorderà al momento giusto, ovvero alle prossime elezioni!

2 commenti:

Luca C. ha detto...

Sono vergognosi!
Fanno quello che vogliono e credono di essere al di sopra di ogni regola. Peccato che li paghiamo noi!
Complimenti e andate avanti così!
Luca C.

Marco ha detto...

Bello l'articolo del Messaggero !

http://messaggeroveneto.gelocal.it/cronaca/2012/07/15/news/il-treno-tarda-e-niente-bus-i-pendolari-restano-a-piedi-1.5409026

Bravo Comitato, meno brava SAF !