Sul Messaggero Veneto di venerdì 13 luglio scorso è stato pubblicato un articolo dal titolo “Via i treni dalla città, sono pericolosi “ (clicca sull'immagine e leggi l'articolo).
La proposta proviene dal consigliere comunale di Rifondazione Comunista, Matteo Mansi, il quale annuncia l’avvio di un referendum popolare consultivo per chiedere l’abrogazione della linea Udine-Tarvisio in ordine al tratto di ferrata che attraversa Via del Bon – Via Cividale e Viale Vat, per trasformarla in via ciclopedonale.
Premettendo che le beghe politiche non ci riguardano, visto che il nostro sodalizio è assolutamente apolitico e apartitico, non possiamo esimerci dal replicare alle dichiarazioni di Mansi, probabilmente frutto di una grossa insolazione estiva!
Le dichiarazioni del consigliere Mansi sono volte unicamente a creare allarmismi, visto che a parere dell’esponente di RC, sarebbe a rischio la sicurezza di ben 50.000 residenti di Udine, messi in pericolo dal continuo passaggio dei treni lungo quel tratto di ferrata.
Affermazioni che si commentano da sole, utili solo a creare sterili polemiche sulla gestione del trasporto ferroviario, che già risulta ampiamente penalizzato da una politica nazionale assolutamente inadeguata, con significativi tagli agli investimenti e alle risorse.
Probabilmente siamo già in campagna elettorale e il consigliere Mansi, forte delle sue 48 preferenze ottenute nell’ultima tornata elettorale, sta cercando di fare incetta di "nuovi sostenitori" in città in vista delle prossime elezioni …
La proposta del consigliere di RC risulta infatti alquanto strana, soprattutto in ordine alla tempistica, visto che in tutti questi anni in cui Mansi stava comodamente seduto sulla sua poltrona di consigliere a Udine non ha mai mosso un dito in favore dei pendolari; mai interessandosi alla materia del trasporto ferroviario, neppure per la sua città.
Dov’era il consigliere Mansi quando abbiamo denunciato il grave stato di degrado in cui versavano le pensiline della stazione di Udine?
La proposta proviene dal consigliere comunale di Rifondazione Comunista, Matteo Mansi, il quale annuncia l’avvio di un referendum popolare consultivo per chiedere l’abrogazione della linea Udine-Tarvisio in ordine al tratto di ferrata che attraversa Via del Bon – Via Cividale e Viale Vat, per trasformarla in via ciclopedonale.
Premettendo che le beghe politiche non ci riguardano, visto che il nostro sodalizio è assolutamente apolitico e apartitico, non possiamo esimerci dal replicare alle dichiarazioni di Mansi, probabilmente frutto di una grossa insolazione estiva!
Le dichiarazioni del consigliere Mansi sono volte unicamente a creare allarmismi, visto che a parere dell’esponente di RC, sarebbe a rischio la sicurezza di ben 50.000 residenti di Udine, messi in pericolo dal continuo passaggio dei treni lungo quel tratto di ferrata.
Affermazioni che si commentano da sole, utili solo a creare sterili polemiche sulla gestione del trasporto ferroviario, che già risulta ampiamente penalizzato da una politica nazionale assolutamente inadeguata, con significativi tagli agli investimenti e alle risorse.
Probabilmente siamo già in campagna elettorale e il consigliere Mansi, forte delle sue 48 preferenze ottenute nell’ultima tornata elettorale, sta cercando di fare incetta di "nuovi sostenitori" in città in vista delle prossime elezioni …
La proposta del consigliere di RC risulta infatti alquanto strana, soprattutto in ordine alla tempistica, visto che in tutti questi anni in cui Mansi stava comodamente seduto sulla sua poltrona di consigliere a Udine non ha mai mosso un dito in favore dei pendolari; mai interessandosi alla materia del trasporto ferroviario, neppure per la sua città.
Dov’era il consigliere Mansi quando abbiamo denunciato il grave stato di degrado in cui versavano le pensiline della stazione di Udine?
E’ bene ricordare che se non fosse stato per il nostro intervento la stazione di Udine si troverebbe ancora in condizioni igieniche sanitarie di degrado tali, da considerarla da Terzo Mondo.
Restiamo quindi basiti da certe “sparate”, tipiche della tradizione politica italiana. Probabilmente il consigliere Mansi non è mai salito su un treno, e non conosce quale sia la vita dei pendolari.
Proposte del genere lasciano il tempo che trovano, ma non sono certo delle novità, visto che anche il partito di riferimento di Mansi non è nuovo a certi exploit: contrari alla TAV, contrari alla terza corsia dell’A4, contrari al completamento della Cimpello-Gemona, ecc… Insomma contrari a tutto, magari senza conoscere neppure nel dettaglio il problema, l’importante è dire sempre di NO!
Ora siamo persino contrari al treno che da Tarvisio raggiunge Udine … al peggio proprio non c’è mai fine!
Caro consigliere Mansi o Lei vive sulle nuvole, o forse noi poveri pendolari della Montagna dovremmo trasferirci tutti a Udine, magari a casa sua (!), così non daremo più disturbo a quella esigua minoranza dei residenti del capoluogo, disturbati dal continuo transito dei treni della nostra linea, costata solo 1.000 milardi delle vecchie lire e ampiamente sottoutilizzata rispetto alle sue reali potenzialità.
Una linea che dal giugno scorso è tornata a essere il fulcro dei collegamenti transfrontalieri grazie al progetto UE Micotra, promosso da Regione FVG e Carinzia, il quale permette nuovamente a Udine e al Friuli intero di essere nuovamente collegati via ferrovia con l'Austria e l'Europa.
Se Mansi vuole essere utile alla causa, faccia proposte serie e concrete: chieda ad esempio al suo Sindaco la realizzazione di un banalissimo attraversamento pedonale all’interno del piazzale della stazione FS. Lì si c’è un vero problema di sicurezza, atteso che tra bus e taxi la gente che entra e esce dalla stazione è obbligata a fare un vero e proprio slalom a proprio rischio e pericolo! Basta chiacchiere serve serietà e responsbilità, il prossimo anno si vota e la gente non avrà certamente la memoria corta!
Restiamo quindi basiti da certe “sparate”, tipiche della tradizione politica italiana. Probabilmente il consigliere Mansi non è mai salito su un treno, e non conosce quale sia la vita dei pendolari.
Proposte del genere lasciano il tempo che trovano, ma non sono certo delle novità, visto che anche il partito di riferimento di Mansi non è nuovo a certi exploit: contrari alla TAV, contrari alla terza corsia dell’A4, contrari al completamento della Cimpello-Gemona, ecc… Insomma contrari a tutto, magari senza conoscere neppure nel dettaglio il problema, l’importante è dire sempre di NO!
Ora siamo persino contrari al treno che da Tarvisio raggiunge Udine … al peggio proprio non c’è mai fine!
Caro consigliere Mansi o Lei vive sulle nuvole, o forse noi poveri pendolari della Montagna dovremmo trasferirci tutti a Udine, magari a casa sua (!), così non daremo più disturbo a quella esigua minoranza dei residenti del capoluogo, disturbati dal continuo transito dei treni della nostra linea, costata solo 1.000 milardi delle vecchie lire e ampiamente sottoutilizzata rispetto alle sue reali potenzialità.
Una linea che dal giugno scorso è tornata a essere il fulcro dei collegamenti transfrontalieri grazie al progetto UE Micotra, promosso da Regione FVG e Carinzia, il quale permette nuovamente a Udine e al Friuli intero di essere nuovamente collegati via ferrovia con l'Austria e l'Europa.
Se Mansi vuole essere utile alla causa, faccia proposte serie e concrete: chieda ad esempio al suo Sindaco la realizzazione di un banalissimo attraversamento pedonale all’interno del piazzale della stazione FS. Lì si c’è un vero problema di sicurezza, atteso che tra bus e taxi la gente che entra e esce dalla stazione è obbligata a fare un vero e proprio slalom a proprio rischio e pericolo! Basta chiacchiere serve serietà e responsbilità, il prossimo anno si vota e la gente non avrà certamente la memoria corta!