Blog dedicato ai pendolari e ai viaggiatori delle linee ferroviarie Tarvisio Boscoverde-Udine-Cervignano-Trieste Centrale e Gemona del Friuli-Sacile (Ferrovia Pedemontana del Friuli).

venerdì 29 gennaio 2016

Sacile-Gemona, dai sindaci sì al progetto

Articolo di Giulia Sacchi pubblicato sul Messaggero Veneto del 28.01.2016.-
Maniago, la linea ferroviaria dismessa: i primi cittadini accettano il piano della Regione sulla riapertura. Ma resta il nodo dei finanziamenti: chi mette i soldi? 

I sindaci dei Comuni dicono sì al documento condiviso con cui si dà mandato alla Regione di «pretendere da Rfi la riapertura della Sacile-Gemona, con tempi e modalità certi».
Resta, però, il nodo dei soldi. Chi metterà 3,5 milioni per ripristinare subito tutta la linea? Regione o Rfi? Questa l’incognita.
La palla passa quindi all’assessore regionale ai trasporti Mariagrazia Santoro, che a stretto giro incontrerà Rfi per siglare l’accordo quadro sulle infrastrutture ferroviarie strategiche del Fvg.
La scorsa settimana, l’esponente della giunta Serracchiani aveva dichiarato che «la Regione intende battere i pugni al tavolo con Rfi per ottenere un risultato». leggi anche: «E adesso l’assessore Santoro si batta con Rfi come promesso»
Linea ferroviaria Sacile - Gemona, le reazioni dopo il sì dei sindaci alla riattivazione Ora tale posizione è più forte perché gode dell’appoggio, messo nero su bianco in un documento, degli amministratori locali, che ieri si sono incontrati a Maniago per redigere l’atto richiesto da Santoro. Atto che nei prossimi giorni sarà sottoscritto nella stazione di Pinzano, punto centrale della linea. «Nell’accordo quadro con Rfi dovranno esserci clausole ben precise su tempi e risorse - osserva il consigliere comunale di Gemona, Andrea Palese –. Non possiamo correre il rischio che Rfi dica che della riapertura della Sacile-Gemona se ne parlerà più avanti, in quanto non ci sono risorse. Dobbiamo pretendere che la Regione si batta in ogni sede politica opportuna sino al ministero del Tesoro, azionista unico di Rfi».
Santoro ha chiesto l’impegno anche economico dei municipi per sostenere la riattivazione della ferrovia: su questo fronte, però, il sindaco di Cavasso Nuovo Emanuele Zanon è stato chiaro. Bus a servizio del treno, la ricetta vincente Linea Sacile - Gemona, il modello Val Venosta regge solo se si riorganizzano i trasporti locali: più fermate e meno spese «Possiamo garantire una partecipazione, ma simbolica – precisa –. Ci sono infatti tre problemi: non abbiamo risorse e, anche se le avessimo, non risolverebbero il problema costi. Infine, potrebbe spuntare il problema Corte dei conti: il trasporto ferroviario non è di nostra competenza e non è possibile distrarre fondi su beni che non sono di proprietà dei municipi. Si potrebbe “evitare” la questione parlando di somme per il sostegno turistico, ma dobbiamo comunque prestare attenzione. Quello che tengo a mettere in evidenza è che ci deve essere sì un impegno dei sindaci, ma anche della Regione. Il progetto di riattivazione deve avere pure tempi certi».
Riattivazione che, come ha osservato il sindaco di Forgaria Pierluigi Molinaro, deve essere garantita per l’intera linea. Nell’incontro di presentazione dello studio di fattibilità di una settimana fa, si è discusso della riapertura del tratto Maniago-Sacile per il trasporto pendolari, mentre dell’intera linea con fini turistici e quindi nei fine settimana e d’estate. «Non firmo cambiali in bianco, se non sarà garantita la riapertura di tutta la ferrovia – dice –. Solo a queste condizioni do mandato a trattare in Regione».
Il sindaco di Maniago Andrea Carli, come gli altri amministratori presenti, ha messo in evidenza la necessità «di un impegno da parte della Regione con tempi e modalità di realizzazione del progetto di riattivazione della tratta che siano chiari».

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Al di là di ogni riconoscenza verso il comitato che ha tenuto, e sta tenendo, sempre alta la bandiera dei pendolari e delle loro elementari (più che elementari) esigenze, lasciatemi esprimere il mio personale disagio per quello che, con licenza (molta licenza, non me ne se voglia) di linguaggio, definisco omertoso:
1. Andrea Palese ha in mano lo studio di fattibilità, però non è autorizzato a pubblicarlo. Eppure quello studio è stato pagato con le nostre tasse: perché deve rimanere segreto (ndr: la presentazione, unico documento disponibile, è patetica);
2. la regione FVG con tanto di delibera di giunta (2615/2015) ha ratificato un accordo quadro con RFI. Il sito della regione pubblica la delibera ma non l'accordo. Non ho parole. Andrea, per caso hai anche quest'accordo?
3. Sabato scorso (23/1/16) l'allegra comitiva della regione (in primis l'assessoressa e l'architetto) sono saliti a Bolzano. Glisso sui contenuti del loro apporto...

Riassumendo: è possibile avere lo studio completo ovvero il testo dell'accordo con RFI? Mi scuso con il comitato e con Andrea se paio troppo irruento, ma ritengo inaccettabile che ciò che viene pagato con denaro pubblico rimanga segreto. E se non è possibile, perché?

Saluto fiducioso.

Buona fine settimana.

GB

Andrea P. ha detto...

@GB: visto che il blog è costantemente letto anche da funzionari della Regione e non solo, il mio auspicio è che lo studio di fattibilità venga pubblicato on line sul sito della Regione o degli Enti committenti (Comunità Montana del Friuli Occidentale e Comunità Montana del Gemonese). Il documento è in possesso di tutte le Amministrazioni Comunali, che lo hanno ricevuto in data 13 novembre ed è particolarmente pesante (oltre 80 mb).
Concordo pienamente che si debba però presentare lo studio alla popolazione in quanto la riunione di Maniago è stata pseudo pubblica: non ci fosse stato un articolo sulla stampa locale che annunciava l’incontro e la gente che premeva alla porta del comune lo studio sarebbe stato presentato a porte chiuse.
Rispondendo alle domande:
1)la pubblicazione dello studio spetta alla Regione o a chi lo ha commissionato, così è stato deciso e sotto il profilo istituzionale è giusto così, Non capisco sinceramente perché la Santoro si ostini a tenere un atteggiamento così, se non perché non sa cosa fare e quindi si mira al tirare a campare, come è stato fatto con lo studio, pronto da luglio 2015 e presentato a gennaio 2016.

2)La delibera relativa allo schema di accordo quadro Regione FVG-RFI è la n. 2615 del 29.12.2015 ecco il link http://mtom.regione.fvg.it/storage//2015_2615/Testo%20integrale%20della%20Delibera%20n%202615-2015.pdf
E’ bene però sottolineare cosa c’è scritto nella delibera in ordine alla Pedemontana: “inclusione nell’Accordo Quadro dei servizi da sviluppare sulla direttrice Trieste-Udine-Villaco e previsione di futura integrazione sia con altri servizi transfrontalieri di competenza regionale, da/verso l’Austria e da/verso la Slovenia in funzione della programmazione regionale in materia, sia con i servizi relativi all’offerta tra Sacile e Gemona al momento in cui si renderanno reperibili le opportune risorse per consentire il ripristino della circolazione”
Sottolineo le parole “al momento in cui si renderanno reperibili le opportune risorse per consentire il ripristino della circolazione”. Domanda chi deve mettere i soldi?

3)Sulla “gita” a Malles è pura propaganda e null’altro. Singolare è che la Regione abbia invitato tutti (es. Europarlamentari del PD, Museo Ferroviario di Trieste, vertici di Fuc) salvo i diretti interessati, ovvero i pendolari …

mandi
Andrea Palese

Andrea P. ha detto...

@GB: cerco di risponderti per sommi capi:
1) lo studio di fattibilità è nelle mani dei Sindaci e dei Comuni dal 13 novembre scorso, mentre la Regione è sicuramente in possesso dall’estate. E’ chiaro che la pubblicazione o presentazione al pubblico spetti a chi ha commissionato e finanziato lo studio (Comunità Montane) o alla stessa Regione che ha coordinato il tutto. Mi auguro che la Santoro dedichi una serata alla gente perché mi rendo conto che la NON presentazione di Maniago è stata molto deludente, visto che se non ci fosse stata la stampa ad anticipare la notizia dell’incontro, quasi sicuramente il tutto si sarebbe svolto a porte chiuse.
2) La Regione con delibera di giunta n. 2615/2015 del 29.12.2015 non ha ratificato l’accordo quadro con RFI, bensì ha solo deliberato lo SCHEMA di accordo che dovrà essere sottoscritto da RFI. Questo significa che la Santoro dovrà trattare con RFI sulla base dello schema approvato dalla Giunta. A tal fine rilevo che la delibera prevede che l’accordo-quadro dovrebbe includere “i servizi relativi all’offerta tra Sacile e Gemona al momento in cui si renderanno reperibili le opportune risorse per consentire il ripristino della circolazione”. Il problema è sempre quello chi mette i soldi?
3) Sulla gita dell’allegra comitiva a Bolzano anch’io glisso visto che sono stati invitati tutti, europarlamentari compresi, tranne i veri interessati ovvero i pendolari …

Anonimo ha detto...

grazie.
GB

Il Comitato Pendolari Alto Friuli è ha detto...

Visto che in tanti ci hanno chiesto notizie sullo studio di fattibilità, nei prossimi giorni provvederemo a pubblicare le slide riassuntive dello studio, inviateci nei giorni scorsi gentilmente dall'Amministratore di Ferrovie Udine-Cividale, Maurizio Ionico.
Le slide sono state utilizzate nella presentazione dello studio svolta lo scorso 19 gennaio a Maniago.
Cercheremo anche di pubblicare altri articoli che riassumano le due ipotesi per la riattivazione della Gemona-Sacile, rispettivamente:
- a cura di RFI con la gestione del servizio da parte di Trenitalia, ovvero;
- mediante la regionalizzazione della ferrovia con una gestione in house;
Chi fosse interessato e volesse contribuire con suggerimenti o proposte può scriverci a comitatopendolarialtofriuli@gmail.com