Blog dedicato ai pendolari e ai viaggiatori delle linee ferroviarie Tarvisio Boscoverde-Udine-Cervignano-Trieste Centrale e Gemona del Friuli-Sacile (Ferrovia Pedemontana del Friuli).

domenica 18 ottobre 2015

Ferrovia e la specialità del FVG

Ferrovia e specialità del FVG di Andrea Palese
Da oltre dieci anni seguo le problematiche legate al servizio ferroviario regionale, avendo fondato con un gruppo di “folli amici" di pendolarismo il Comitato Pendolari Alto Friuli.
Un’esperienza che mi ha permesso di approfondire tematiche specifiche e di confrontarmi con ferrovieri e politici.
Tante sono state le proposte avanzate in questi anni (poche quelle accolte) e tanti sono stati i disagi patiti dai viaggiatori.
I dogmi dell’utente si sostanziano essenzialmente nella puntualità, nell’economicità e nella confort del servizio.
Il quadro generale del trasporto pendolare in Italia è notoriamente scadente, caratterizzato da tagli e da un livello qualitativo basso. I motivi sono molteplici, il principale è dato da ragioni economiche.
Con la regionalizzazione nei primi anni 2000 il servizio è precipitato in una vera e propria “medioevo ferroviaria”, dove l’offerta si distingue in base alle disponibilità della singola Regione committente.
Sul fronte della lunga percorrenza lo scenario è ancora più complesso, ma vede sempre il monopolista di Stato FS fare il bello e il cattivo tempo. Basti pensare che il FVG è l'unica Regione d'Italia a pagare a Trenitalia circa 3 milioni/annui per i collegamenti Freccia (alcuni dei quali non fanno neanche fermate intermedie in territorio friulano!).
E la politica come si pone? Maluccio, considerato che FS è un’azienda a capitale interamente pubblico (Ministero del Tesoro) e che i vertici FS sono direttamente nominati dal Governo.
In teoria dovrebbe essere l’azionista-Governo a dettare le linee aziendali, nella realtà invece sono i manager a decidere. Per anni è stato l’ing Moretti il vero Ministro ai Trasporti di questo Paese, dettando le sue scelte strategiche sul trasporto ferroviario.
La situazione non è migliore per la politica del FVG: è noto che il Gruppo FS ha impugnato al TAR il bando per il trasporto pubblico locale su gomma, bloccando la gara del valore di oltre 1 miliardo indetta dalla Regione.
L’arroganza di FS si è poi scatenata con innumerevoli tagli, che hanno trovato l’apice con la chiusura della linea Gemona-Sacile, la cui circolazione è stata sospesa dal luglio 2012 con il pretesto di una frana.
Scelte sbagliate si sono susseguite senza che mai la politica e l’apparato regionale riuscissero a comprendere la portata negativa nei confronti dell’utenza: un esempio l’avvio dell’orario cadenzato nel dicembre 2013 con la soppressione di numerose fermate (es. Mossa e Capriva).
Questo continuo “tira e molla” con FS è sfociato anche in decisioni al limite del ridicolo, come quella delle carrozze “off limits” tra FVG e Veneto.
Il fondo però si è toccato con la vicenda dei nuovi treni Civity, acquistati nel 2011 con risorse proprie del FVG ed entrati in esercizio con un ritardo di 3 anni, bloccati da un’assurda burocrazia ferroviaria e dall’incapacità della politica.
Dalla stampa si apprende ora il rischio della cancellazione dei collegamenti IC dal prossimo dicembre. Motivo? Trenitalia non viene pagata dallo Stato, ovvero dal suo stesso azionista …
Di fatto quella degli IC sarebbe un’altra grave perdita per il FVG, sempre più isolato e relegato a regione ferroviaria di Serie B.
Un copione purtroppo già visto, considerato che nel dicembre 2009 Trenitalia ha tagliato tutti i treni diurni diretti in Austria, perdita parzialmente sanata con l’avvio del progetto transfrontaliero Mi.Co.Tra., voluto dall’allora Assessore Riccardi e dai Comitati Pendolari, che dal 2012 ad oggi è divenuto una delle eccellenze ferroviarie d’Italia.
Tanti esempi che dimostrano l’insensibilità di FS nei confronti del FVG: trovo inaccettabile che i vertici di FS - recentemente nominati dal Governo Renzi - dettino in maniera unilaterale le loro regole, comprimendo le competenze e la specialità della nostra regione.
Il FVG è sempre stata una regione virtuosa, sia nei pagamenti, che nel rispetto dei contratti, visto che paghiamo a Trenitalia oltre 40 milioni all’anno per il servizio regionale e nonostante ciò, siamo diventati “terra di conquista”, utile per far cassa e al tempo stesso scippati da servizi.
I numeri sono importanti, ma quando si parla di mobilità è indubbio che si debba tener conto di un servizio pubblico primario e contemperare gli interessi.
La questione ferrovie non può essere gestita solo sul piano aziendale, ma deve essere trattata dalla politica, la quale deve dimostrare autorevolezza e tutelare il diritto alla mobilità dei Cittadini.
Troppo spesso negli ultimi anni i valorosi rappresentanti dei Comitati dei Pendolari si sono sostituiti ai politici e ai funzionari regionali, segno di un evidente stato di smarrimento delle Istituzioni locali verso FS.
serve autorevolezza e cambiar rotta, difendendo la nostra specialità ferroviaria, per questo è auspicabile un intervento diretto della Presidente Serracchiani nei confronti del Governo Renzi, affinché lo sensibilizzi per scongiurare ulteriori tagli ai servizi. Un’interlocuzione necessaria a far comprendere allo Stato che l’Italia ferroviaria non termina a Mestre.
La stessa Presidente Serracchiani ha dichiarato che “se vogliamo portare il FVG a competere in Europa con altre regioni avanzate dobbiamo iniziare a far squadra, esercitando la nostra specialità”; con questo spirito auspico che la mobilità del FVG possa diventare speciale e non continui ad essere sbeffeggiata dai voleri dei manager pubblici di FS.
Andrea Palese

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Devo dire che siete bravissimi come comitato, anche se molto spesso vi scrivo criticando alcuni punti di vista.Essendo triestino,ma frequentando molto spesso il friuli nel tempo libero penso che posso valutare il problema del trasporto nella nostra regione con una parola: mancanza di scelte strategiche all'interno del TLP...sopratutto in friuli il TLP è totalmente inefficiente, scarno e con l'assurda concorrenza corriere-ferrovia, mentre dovrebbero lavorare assieme in modo efficiente (l'asse carnia-cervignano dovrebbe lavorare quasi come un servizio passante, con diramazioni dalle stazioni tramite corriere SAF). Dall'altra parte, nella zona bassa il problema è diverso, ed è la distanza da Venezia con il servizio a lunga percorrenza che non è correttamente strutturato..(le frecce sembra che facciano fermate a caso....una solo monfalcone, l'altra anche cervignano...diventa ridicolo e lento). Reputo che con la costruzione della stazione di ROnchi areoporto, questa potrebbe divenire facilmente la stazione hub per tutte le frecce, togliendo le altre e generando un servizio serio per tutta la bassa, forse anche per Udine (penso sopratutto al FB fast, l'unico servizio degno di nota a lunga percorrenza, che potrebbe essere utile a tutti gli imprenditori della zona di Buttrio-Manzano_Udine sud) mantenendo la velocità di servizio (a differenza della linea alta per treviso, ormai satura) e ampliando anche l'offerta per l'aeroporto..... (così uno da verona potrebbe benissimo scegliere di decollare da ronchi)... cordiali saluti....continuate così!

Il Comitato Pendolari Alto Friuli è ha detto...

Grazie, nel caso in questione però riteniamo giusto sottolineare che le riflessioni del post sono di Andrea Palese, nostra colonna portante e profondo conoscitore della materia.
A prescindere dalle inutili polemiche campanilistiche che purtroppo caratterizzano la ns. regione è evidente che il sistema del TPL deve poggiare su scelte lungimiranti. Ma così non è, visto che la politica soffre una carenza strutturale di conoscenze, avendo demandato la materia ai manager di FS, i quali seppur intenzionati a migliorare l’offerta qualitativa, sono ostaggi di un sistema basato sui budget e bilanci.
Palese dici cose molto semplici, visto che il Padrone-azionista dovrebbe decidere e dettare le linee guida dell’azienda, ma se l’azionista è incompetente o disinteressato …

Anonimo ha detto...

...cmq non è da essere campanilistici....a mio personale parere si capisce benissimo che udine (città formata dal sistema della pontebbana, citta lineare, a bassa densità) e trieste (città densa e senza un vero hinterland se non monfalcone in senso lato) hanno bisogno di uno sviluppo di trasporto completamente differente...la prima un aumento significativo del trasporto treni regionale (pendolarismo sopratutto verso l'alto friuli e sopratutto ampliando l'offerta a tutte le ore), la seconda ha un disperato bisogno di collegamenti a lunga percorrenza (che ora finalmente sono ottimi verso l'italia anche se purtroppo pagati ma io li considero un ottimo investimento "sociale") e verso l'est europa/nord (villa opicina è stata riaperta solo grazie alle ferrovie slovene ma potrebbe diventare la porta italiana per i collegamenti con tutti i balcani/est europa e micotra prolungato a ts cle potrebbe incrementare il turismo da ambo i lati)...infine l'anello di congiunzione dei due "sistemi" potrebbe divenire l'aeroporto di ronchi, con la nuova stazione ferroviaria...queste son le mie impressioni ferroviarie. cordiali saluti