Venerdì 22 luglio il treno R. n. 6019 in partenza da Tarvisio BV alle ore 6.36 e diretto a Udine ha maturato un ritardo di 37 minuti.
Si tratta dell’ennesimo disservizio che fa seguito a quelli verificati nelle giornate dell’11, 15 e del 18 luglio scorsi. Ormai i passeggeri di Gemona che usufruiscono del treno in questione sono abituati a fare la spola con la vicina autostazione per usufruire del bus SAF in partenza alle ore 7.25, il quale va a limitare il disagio di soppressioni e ritardi del treno R. n. 6019.
Per altri Utenti della linea Udine-Tarvisio in attesa nelle altre stazioni minori invece vi è solo l’alternativa ad utilizzare mezzi propri, ovvero ad attendere il treno successivo.
Rammentiamo inoltre che durante la giornata del 22 luglio era stato proclamato uno sciopero nazionale, che già aveva determinato pesanti disagi agli Utenti, salvo per quanto concerne i servizi essenziali previsti per legge nelle fasce orarie comprese fra le ore 6 e le ore 9 e fra le ore 18 e le ore 21.
Paradossalmente il treno R. 6019 rientra tra i servizi garantiti in caso di sciopero … come si dice oltre il danno la beffa !
Tra soppressioni, pesanti ritardi e gli scioperi, i Pendolari sono stati e continuano ad essere duramente messi alla prova, penalizzati da un servizio assolutamente non adeguato agli standard qualitativi di un Paese civile. Ci domandiamo chi risarcirà i Pendolari che ogni mese pagano un abbonamento, il quale viene usufruito però solo in parte, visto che i disservizi costringono sempre più spesso l'Utenza ad utilizzare il proprio mezzo privato, disincentivando l’utilizzo del servizio pubblico.
Siamo veramente preoccupati e disarmati dinanzi a questa situazione che, nonostante l’impegno e le belle parole, non pare trovare una soluzione concreta.
E' inutile sottolineare che in periodi di crisi economica come quello in cui stiamo vivendo, con il prezzo della benzina alle stelle, il servizio pubblico ferroviario dovrebbe garantire ai Cittadini il fondamentale diritto di mobilità e spostamento, facilitando gli spostamenti.
Nell’ultima riunione svoltasi con i Comitati dei Pendolari regionali, l’Assessore Riccardi aveva accolto la nostra proposta di istituire la Consulta Regionale degli Utenti Ferroviari: ovvero un organismo di consultazione del trasporto pubblico locale in cui siano rappresentati gli Utenti, previo approfondimento delle regole di funzionamento. La Consulta è già realtà in altre regioni, dove il ruolo dei Pendolari è espressamente disciplinato: in Emilia Romagna esiste il C.R.U.F.E.R., in Campania la Consulta Regionale per la Mobilità e in Piemonte il neocostituito Osservatorio sul Trasporto Pubblico Locale, il quale ha sostituito il Forum dei Pendolari Piemontesi.
Quello che noi chiediamo è semplice: un organo con funzioni consultive, snello nell’organizzazione, che permetta un adeguato supporto a Regione FVG e Trenitalia. Non si tratta quindi di creare “nuove poltrone”, bensì un organo che, grazie al contributo di chi ogni giorno è presente sul campo, permetta di individuare delle soluzioni concrete e rapide ai casi specifici, risultando un utile strumento di monitoraggio del servizio offerto.
Riteniamo che non si debba perdere tempo, è per questo abbiamo sollecitato gli uffici regionali a predisporre una bozza di statuto per la regolamentazione della Consulta, sulla base della nostra proposta e di quelle già adottate dalle altre regioni.
Il peggioramento della qualità del servizio con particolar riguardo alla puntualità e all’affidabilità fa si che si debbano ricercare immediatamente le soluzioni necessarie per superare questa fase d’emergenza, almeno sino all’entrata in esercizio della prima trance dei nuovi treni (4 Vivalto dovrebbero entrare in servizio entro fine anno, gli altri 8 treni entro marzo del 2013), migliorando altresì il sistema informativo, che risulta assolutamente carente e organizzando tempestivamente servizi sostitutivi in caso di disservizio.
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