Sono settimane molto difficili per il trasporto pubblico locale: l'avvio della Fase2-Covid lo scorso 4 maggio ha rivoluzionato il modo di viaggiare in treno.
In queste due settimane il servizio fs è stato rimodulato e ha adottando tutte le precauzioni previste dalle normative anti Covid.
Se durante la Fase1 caratterizzata dal lockdown ha viaggiato il 30% dei treni dell'ordinario programma d'esercizio, dal 4 maggio l'offerta di Trenitalia si è raddoppiata, raggiungendo il 65% del programma normale (90 treni su 140/giorno).
Latitano invece gli utenti: si è passati dal 3-4% della Fase1 (600-800 persone/giorno) all'attuale 10% (circa 2.000 persone). Il treno più affollato che ha circolato in questi giorni ha fatto registrare appena il 30% dei posti disponibili occupati.
Difronte a questi numeri è evidente che non è possibile da subito pretendere di tornare al programma d'esercizio normale, visto che circolerebbero treni vuoti, con uno o due passeggeri al massimo.
In questo momento è necessario continuare a monitorare ogni settimana l'evolversi della situazione e assumere di conseguenza i correttivi del caso. Trenitalia e Regione FVG, con i quali siamo in stretto contatto, hanno assicurato un puntuale e tempestivo adeguamento delle caratteristiche dell'offerta a seguito delle criticità che dovessero emergere man mano.
Con questo spirito nei giorni scorsi abbiamo lanciato l'appello agli utenti per segnalarci le loro richieste e suggerimenti: obiettivamente la risposta è stata molto limitata. Analogamente anche la Regione FVG e Trenitalia non segnalano richieste particolari da parte degli utenti.
Le uniche proposte giustificate da una certa richiesta che sono state accolte in questa fase sono quelle relative al ripristino dei seguenti treni:
- R2800/2801 Venezia (p.5.01)-UD (p.6.54)-Trieste (a.8.02)
- R2216 Trieste (p. 16.16)-Venezia SL (a.18.21)
Già da lunedì 18 maggio questi due treni si aggiungeranno all'attuale offerta di Trenitalia.
Trenitalia si è resa disponibile a valutare alcune modifiche dell'orario estivo, che entrerà in vigore a metà giugno; la proposta è quella di mantenere in programma alcuni treni che generalmente vengono soppressi d'estate.
In quest'ottica stiamo lavorando ad una bozza di lavoro, tenendo conto di alcune segnalazioni già ricevute da alcuni utenti, come quella del mantenimento del R6038 Trieste (p.17.22)-Cervignano-Udine (p.18.35)-Carnia (a. 19.13).
Tutto ciò è ovviamente condizionato al fatto che ci sia una graduale ripresa del numero dei passeggeri atteso che ad oggi solo il 10% dei 90 treni in circolazione viene utilizzato dai pendolari del FVG.
Proprio la mancanza di passeggeri e il mancato introito della bigliettazione e degli abbonamenti mensili e quindicinali sta affossando i bilanci dei gestori del tpl, le cui aziende stanno registrando pesantissime perdite.
Nel periodo dell’emergenza, dal 9 marzo al 4 maggio, Trenitalia, società pubblica partecipata al 100% dal Ministero del Tesoro, a livello nazionale ha registrato quasi l'azzeramento della domanda nella lunga percorrenza: una riduzione di 10 milioni di passeggeri rispetto allo stesso periodo del 2019, mentre in ambito regionale la contrazione dei volumi è stata pari a 65 milioni di passeggeri (1 milione stimato solo in FVG); nonostante ciò è sempre stato garantito un servizio minimo essenziale.
Il Decreto Legge "Rilancio" prevede uno stanziamento straordinario per RFI e i Gestori del tpl italiani, che per far fronte a questa crisi stanno ipotizzando la riduzione dei costi d'esercizio e di conseguenza dell'offerta e degli investimenti in programma.
In FVG il trasporto pubblico locale è garantito da risorse regionali proprie (40 milioni/anno per il trasporto fs) che vista la situazione dovranno essere utilizzate con parsimonia al fine di evitare inutili sprechi.
Servirà lungimiranza per uscire da questa situazione che non vede tempi brevi di soluzione.
Difronte a questi numeri è evidente che non è possibile da subito pretendere di tornare al programma d'esercizio normale, visto che circolerebbero treni vuoti, con uno o due passeggeri al massimo.
In questo momento è necessario continuare a monitorare ogni settimana l'evolversi della situazione e assumere di conseguenza i correttivi del caso. Trenitalia e Regione FVG, con i quali siamo in stretto contatto, hanno assicurato un puntuale e tempestivo adeguamento delle caratteristiche dell'offerta a seguito delle criticità che dovessero emergere man mano.
Con questo spirito nei giorni scorsi abbiamo lanciato l'appello agli utenti per segnalarci le loro richieste e suggerimenti: obiettivamente la risposta è stata molto limitata. Analogamente anche la Regione FVG e Trenitalia non segnalano richieste particolari da parte degli utenti.
Le uniche proposte giustificate da una certa richiesta che sono state accolte in questa fase sono quelle relative al ripristino dei seguenti treni:
- R2800/2801 Venezia (p.5.01)-UD (p.6.54)-Trieste (a.8.02)
- R2216 Trieste (p. 16.16)-Venezia SL (a.18.21)
Già da lunedì 18 maggio questi due treni si aggiungeranno all'attuale offerta di Trenitalia.
Trenitalia si è resa disponibile a valutare alcune modifiche dell'orario estivo, che entrerà in vigore a metà giugno; la proposta è quella di mantenere in programma alcuni treni che generalmente vengono soppressi d'estate.
In quest'ottica stiamo lavorando ad una bozza di lavoro, tenendo conto di alcune segnalazioni già ricevute da alcuni utenti, come quella del mantenimento del R6038 Trieste (p.17.22)-Cervignano-Udine (p.18.35)-Carnia (a. 19.13).
Tutto ciò è ovviamente condizionato al fatto che ci sia una graduale ripresa del numero dei passeggeri atteso che ad oggi solo il 10% dei 90 treni in circolazione viene utilizzato dai pendolari del FVG.
Proprio la mancanza di passeggeri e il mancato introito della bigliettazione e degli abbonamenti mensili e quindicinali sta affossando i bilanci dei gestori del tpl, le cui aziende stanno registrando pesantissime perdite.
Nel periodo dell’emergenza, dal 9 marzo al 4 maggio, Trenitalia, società pubblica partecipata al 100% dal Ministero del Tesoro, a livello nazionale ha registrato quasi l'azzeramento della domanda nella lunga percorrenza: una riduzione di 10 milioni di passeggeri rispetto allo stesso periodo del 2019, mentre in ambito regionale la contrazione dei volumi è stata pari a 65 milioni di passeggeri (1 milione stimato solo in FVG); nonostante ciò è sempre stato garantito un servizio minimo essenziale.
Il Decreto Legge "Rilancio" prevede uno stanziamento straordinario per RFI e i Gestori del tpl italiani, che per far fronte a questa crisi stanno ipotizzando la riduzione dei costi d'esercizio e di conseguenza dell'offerta e degli investimenti in programma.
In FVG il trasporto pubblico locale è garantito da risorse regionali proprie (40 milioni/anno per il trasporto fs) che vista la situazione dovranno essere utilizzate con parsimonia al fine di evitare inutili sprechi.
Servirà lungimiranza per uscire da questa situazione che non vede tempi brevi di soluzione.
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