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mercoledì 24 agosto 2016

Gemona-Sacile, Italia Nostra chiede di inserirla nella Lista Rossa


Articolo di Giulia Sacchi, pubblicato dal Messaggero Veneto del 23 agosto 2016

Anche Italia Nostra scende in campo per chiedere riapertura e rilancio della ferrovia Sacile-Gemona.
L’associazione nazionale, che si occupa della tutela del patrimonio storico, artistico e naturale e da oltre 50 anni è presente con 200 sezioni in Italia, ha accolto la proposta del comitato pendolari Alto Friuli di fare il possibile per inserire la tratta chiusa da luglio 2012 nella cosiddetta lista rossa, ossia nell’elenco dei beni da salvare e valorizzare. Italia Nostra è nota per le sue campagne: tra le più famose, quella che riguarda appunto le ferrovie dimenticate.
Francesco Castellan, presidente regionale del sodalizio, Andrea Bertolini, referente per la provincia di Pordenone, e Gabriele Cragnolini, presidente della sezione di Udine, hanno accolto con interesse la proposta del comitato, da sempre in prima linea per chiedere la riapertura della linea.
I referenti di Italia Nostra evidenziano l’importanza di sostenere progetti volti alla mobilità dolce, salvaguardando il patrimonio ferroviario. «Abbiamo accolto con convinzione la proposta di Giorgio Picco e Andrea Palese del comitato Alto Friuli, volta a rilanciare sotto il profilo turistico la tratta Pedemontana, grazie soprattutto al progetto nazionale della fondazione Ferrovie dello Stato Binari senza tempo – hanno dichiarato i rappresentanti di Italia Nostra –. A tal fine è già stata predisposta una scheda per il censimento della ferrovia, che ora verrà sottoposta al direttivo regionale di Italia Nostra, per procedere poi all’eventuale inserimento della Gemona-Sacile all'interno della lista rossa».
«La lista rossa è una campagna di sensibilizzazione che, grazie alla raccolta di informazioni sui territori, si prefigge lo scopo di disegnare una mappa delle bellezze italiane da salvare – ha aggiunto Italia Nostra –. L’obiettivo è quello di procedere a una schedatura di rilevamento dei beni culturali a rischio per incuria, cattiva gestione, mancanza di fondi o perché in rovinoso abbandono oppure negativamente dimenticati».
Una lista, inaugurata nel 2011, che comprende siti archeologici, centri storici, borghi, castelli e monumenti. A breve, quindi, anche la Sacile-Gemona potrebbe essere inserita in quest’elenco di beni da difendere, nel quale figurano già la cinta fortificata di Palmanova e il Porto vecchio di Trieste.
Una campagna di sensibilizzazione che rappresenta un ulteriore grido d’allarme, anche nei confronti delle istituzioni, per la riattivazione della linea.

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