Blog dedicato ai pendolari e ai viaggiatori delle linee ferroviarie Tarvisio Boscoverde-Udine-Cervignano-Trieste Centrale e Gemona del Friuli-Sacile (Ferrovia Pedemontana del Friuli).

domenica 17 gennaio 2016

Ferrovia Gemona-Sacile, l'ora della verità. Martedì 19 verrà presentato lo studio di fattibilità

Articolo di Giulia Sacchi pubblicato dal Messaggero Veneto in data 15.01.2016. L'ora della verità sulla riapertura della ferrovia Sacile-Gemona, chiusa da luglio 2012, è arrivata.
Dopo una lunga attesa, lo studio di fattibilità per la riattivazione e il rilancio della tratta toglie i veli.
Alle 17 di martedì, al museo Coricama di Maniago, è in programma l'incontro, cui parteciperà l'assessore regionale Maria Grazia Santoro, per presentare agli amministratori locali gli esiti finali dello studio realizzato da Ferrovie Udine-Cividale (Fuc) e concordare le prossime azioni da intraprendere.
Una prima presentazione ai sindaci è già stata fatta in un confronto riservato tenutosi la scorsa estate.
Ora è arrivato il momento di scoprire del tutto le carte. Uno dei dati emersi da quel primo vertice era che soltanto la riapertura del tratto Maniago-Sacile pareva essere sostenibile. Questo aveva fatto sollevare alcuni interrogativi: da capire in primis perché sia stata giudicata sostenibile la riapertura solamente di quel tratto e non, per esempio, sino a Cavasso Nuovo o Meduno, comuni tra l’altro posti a breve distanza da Maniago.
Rispetto al ripristino dell'intera tratta, e quindi da Sacile a Gemona, a novembre erano già stati snocciolati dati di grande importanza. Per farla ripartire immediatamente servirebbero 3 milioni 500 mila euro. Altri 36 milioni, invece, andrebbero investiti nei prossimi 15 anni per renderla completamente operativa. Si parla anche di un milione 600 mila euro di manutenzioni annuali sulla linea. In cantiere, diversi interventi che riguardano sicurezza, ricalibratura dei binari e della linea e segnaletica, ma soprattutto la manutenzione dei 54 passaggi a livello che caratterizzano il percorso.
Il costo di gestione, invece, ammonterebbe a 3 milioni 600 mila euro, di cui un milione 400 mila derivanti dagli introiti ottenuti dalla vendita dei biglietti. I restanti 2 milioni 200 mila deriverebbero dalla stipula dell’accordo tra Regione e il futuro possibile gestore. L’obiettivo ipotizzato dallo studio di fattibilità è quello di raggiungere 1,1 milioni di utenti l’anno entro il 2030, offrendo loro 14 corse al giorno.
Da ricordare che, a dicembre, la Regione ha approvato uno schema di accordo quadro con Rfi propedeutico alla messa a gara dei servizi ferroviari regionali e finalizzato ad assicurare la necessaria capacità infrastrutturale, una volta effettuato l'affidamento al nuovo gestore.
Nell'intesa è inserita la Sacile-Gemona, per cui è prevista sin da ora l'integrazione coi relativi servizi, attivabili nel momento in cui si renderanno reperibili le risorse per consentire il ripristino della circolazione.
Un aspetto che conferma la volontà della Regione di riattivare la tratta. Amministratori e pendolari, comunque, continuano a essere convinti che la ferrovia debba essere sfruttata con finalità turistiche e non soltanto per il trasporto passeggeri, prendendo come modello anche progetti avviati in altri Paesi europei.
Martedì, Regione e Fuc potranno dare risposte più esaustive. L'attesa è elevata, considerato che la battaglia per la riapertura della tratta ha visto lottare fianco a fianco, in questi tre anni, sindaci, amministratori di enti superiori, pendolari e cittadini, il cui unico interesse è non perdere l'infrastruttura.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

la presentazione è pubblica?

Il Comitato Pendolari Alto Friuli è ha detto...

No, la Regione ha convocato solo i Sindaci e gli Amministratori locali.
Nei prossimi giorni cercheremo di pubblicare i dati dello studio, alcuni dei quali sono già pubblici.
Ci auguriamo che l'Assessore Santoro dopo oltre 1 anno e mezzo di attesa e continui slittamenti (lo studio doveva essere pronto entro la metà di maggio 2015) riesca anche ad organizzare un incontro pubblico, illustrando alla gente i risultati di questo studio e soprattutto le intenzioni della regione al riguardo.
ora che c sono i numeri è venuto il momento delle scelte.

Anonimo ha detto...

che tristezza la presentazione, oggi on-line.... (http://www.ilfriuli.it/writable/attachments/Fuc%20srl%20SdF2%20Gemona%20Sacile%20Presentazione%20Maniago%2019gen2016%20AU%20Ionico.pdf)

Anonimo ha detto...

Questo è il libro dei sogni di Maurizio Ionico?
Se leggete la tabella del modulo B - analisi della domanda potenziale e definizione degli scenari di progetto quadro di sintesi si evince che:
- ipotesi A (domanda mobilità debole tutta la linea) al primo anno dalla riattivazione sono previsti 480.458 passeggeri/anno, ovvero 94 utenti in media per treno (14 corse quotidiane e quindi 5.110 corse annuali)
- ipotesi B (domanda mobilità forte tutta la linea) al primo anno dalla riattivazione sono previsti 630.294 passeggeri/anno, ovvero 123 utenti in media per treno
dati che la proiezione porta poi a 10 anni a 838.503 passeggeri/anno in caso di domanda debole (media 163 utenti a treno) o 1.100.000 passeggeri/anno nel caso di domanda forte(media 215 passeggeri anno). in pratica un minuetto non riuscirebbe a trasportare tutti gli utenti.
Mi pare che FUC debba proprio cambiar mestiere, qui altro che far ferrovia, dovrebbero andare a Zelig a far cabaret!
2 anni di attesa per questi porcheria ... ringraziamo chi ha voluto lo studio, il quale ha solo permesso di giustificare l'incapacità e l'imbarazzo della regione a non decidere.
Sarebbe poi interessante valutare e spulciare bene i costi dello studio, perché se anche quelli sono buttati come le stime dei passeggeri ...

Caro Comitato provate a fare una valutazione affinché si possa aprire una vera discussione basata su dati seri.
un saluto
EV