Blog dedicato ai pendolari e ai viaggiatori delle linee ferroviarie Tarvisio Boscoverde-Udine-Cervignano-Trieste Centrale e Gemona del Friuli-Sacile (Ferrovia Pedemontana del Friuli).

domenica 10 novembre 2013

Moretti: biglietti più cari nelle ore di punta

È questa la proposta dall'amministratore delegato delle Ferrovie dello Stato, Mauro Moretti, definita da lui stesso «impopolare», che passa da «fasce tariffarie differenziate come ci sono negli altri Paesi, con sistemi di incentivazione e disincentivazione di certi orari»
I biglietti dei treni più affollati, in altre parole, dovrebbero costare più degli altri. Inoltre, secondo l'Ad delle Fs, «bisogna iniziare a ricostruire i regimi degli orari di attività delle grandi città» spalmando su due o tre orari «l'inizio di università, scuole e amministrazioni in modo neutralizzare l'effetto ora di punta», così come fanno «in tutte le grandi città», spiega Moretti. 
Subito insorgono le associazioni dei consumatori Federconsumatori e Adusbef, che intravedono dietro le fasce tariffarie differenziate «un'intollerabile stangata a carico dei cittadini costretti a viaggiare in condizioni inumane su convogli sporchi, vetusti e sovraffollati». Le due associazioni chiedono «concreti investimenti per l'implementazione del servizio, per la manutenzione e la messa in sicurezza della rete, non certo una presa in giro di questo genere». 
Il tema degli investimenti è un altro fronte caldo per l'amministratore delegato delle Fs. «Stiamo già investendo quasi 3 miliardi per comprare treni locali, peccato che dalla politica non abbiamo visto un centesimo», afferma Moretti annunciando che proprio a tpl e infrastrutture saranno destinati gli introiti della nuova tranche di bond da 750 milioni emessa «probabilmente entro fine anno. Ma «sui servizi di mercato dobbiamo fare tornare i conti», aggiunge il dirigente, e protestare contro i tagli dei treni è «come chiedere a chi produce auto di regalarle», risponde ai presidenti delle Regioni che gli hanno contestato la soppressione di 12 Intercity. 
«Mi permetto di ricordare che Ferrovie non a caso si chiamano ancora «dello Stato», interviene il sottosegretario alle Infrastrutture e Trasporti Erasmo D'Angelis: «È una holding pubblica che giustamente deve far quadrare i suoi conti con una gestione sana e industriale come sta facendo da qualche anno, ma non può tirarsi fuori dai problemi e dalle emergenze del trasporto pubblico».
Intanto, i conti delle Ferrovie vanno bene, «molto bene» secondo Moretti nei primi nove mesi dell'anno, dopo l'utile di 278 milioni con cui si è chiuso il primo semestre
Ringraziamo l’ing. Moretti per questa ennesima perla di saggezza. Effettivamente non ci bastava sapere che la strage di Viareggio con i suoi 32 morti (dove lui è uno degli imputati) è stato un “spiacevolissimo episodio”, o che il costo dell’abbonamento è talmente basso che “50 euro al mese non vuol dire nemmeno un caffè al giorno”... L’uomo è fatto così, ormai lo conosciamo bene.
Lui è l'unico dirigente che si lamenta di avere troppi clienti e che si diverte a offendere i pendolari in ogni occasione. Ma la vera e propria vergogna è quella dei nostri politici che in questi anni hanno concesso carta bianca a questo soggetto: lo scorso agosto Moretti è stato riconfermato dal Governo per il terzo mandato consecutivo alla guida di FS, elevando così la figura del sommo Ingegnere a vero e proprio Ministro dei Trasporti.
Sfatiamo per cortesia il falso mito che le FS sono private, in quanto il 100% delle azioni della società sono detenute dal Ministero del Tesoro ! Le FS è una società interamente a capitale pubblico, di fatto che opera ancora in regime di monopolio, dove il management è nominato dal Governo. 
Se veramente vogliamo cambiare la politica dei trasporti di questo Paese, si deve avere il coraggio di staccare la spina a Moretti, garantendo quella discontinuità gestionale che possa permettere un radicale rinnovamento dei vertici di FS
Moretti non è l’icona imprenditoriale di questo Paese e solo un mediocre dirigente, ex sindacalista, che ha sfruttato l’occasione che gli è stata data dalla politica, l’unica vera responsabile di questo sfacelo, ancora incapace a dirimete il conflitto d’interessi esistente tra la gestione della rete (oggi in mano a RFI) da quella del servizio (Trenitalia). 
Bisogna avere il coraggio di investire “sulla base” del servizio, ovvero sui pendolari, su quei 3 milioni di Cittadini paganti, che ogni giorno usufruiscono il treno e che rappresentano i clienti più affezionati di FS, oltre che i Cittadini più virtuoso di questa Repubblica fondata sull’automonbile! 
Si rinvesta pertanto l’utile da subito per rinnovamento di treni e infrastrutture e la si finisca di utilizzare le Regioni come bancomat per il servizio ferroviario regionale.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciao.
Scusate se scrivo in questo post.
Che fine ha fatto oggi il treno 5983?
Perché ViaggiaTreno lo dà come "numero treno non valido" e non ne capisco il motivo.

Carlo

Anonimo ha detto...

Per un mese è deviato ed ha un altro numero.

Anonimo ha detto...

Ok, grazie... trovato come 33713.

Carlo

Anonimo ha detto...

Ma fa il giro per la cintura? Per quale motivo? Grazie! Fabio