Blog dedicato ai pendolari e ai viaggiatori delle linee ferroviarie Tarvisio Boscoverde-Udine-Cervignano-Trieste Centrale e Gemona del Friuli-Sacile (Ferrovia Pedemontana del Friuli).

giovedì 7 maggio 2009

Il Contratto di Servizio in Friuli Venezia Giulia

La Giunta Regionale del Friuli Venezia Giulia, presieduta Renzo Tondo, ha deliberato l'adozione del nuovo Contratto di Servizio con Trenitalia Spa per lo svolgimento dei servizi ferroviari regionali in Friuli Venezia Giulia.
Il contratto sara' formalmente siglato il prossimo 8 maggio ad Udine dal responsabile divisione Passeggeri Regionale di Trenitalia, Giancarlo Laguzzi, e dall'Assessore Regionale alla Viabilita' e Trasporti Riccardo Riccardi. Nella delibera approvata dal Governo del Friuli Venezia Giulia viene anche indicata una spesa pari a complessivi 36 milioni di euro per la copertura degli oneri relativi al servizio di trasporto pubblico locale ferroviario regionale gestito da parte di Trenitalia per l'anno 2009.
Il contratto e' valido per il triennio 2009-2011 ed e' prorogabile sino al 2014. Punti qualificanti del contratto Regione-Trenitalia, gli aspetti di puntualita', affidabilita', comfort e informazione all'utenza rispetto ai servizi ferroviari svolti, il cui mancato raggiungimento implica - e' stato inserito nel contratto - l'applicazione di specifiche significative penali a garanzia di una costante ricerca di miglioramento degli stessi; il reinvestimento in altrettante ulteriori pulizie in tempi stretti delle risorse derivanti dalle penali applicate in funzione di inadempimenti o inadeguato svolgimento dell'attivita' di pulizia sui rotabili; il sistema di coinvolgimento dell'utenza ed in particolare di quella pendolare nella valutazione e nel miglioramento qualitativo dei servizi (Fonte ANSA).

2 commenti:

Andrea Palese ha detto...

IL CONTRATTO DI SERVIZIO: L'ESEMPIO DELLA LOMBARDIA
Solo con l'attuazione della Legge n. 422/97 (Legge Bassanini), avvenuta nel 2000, le risorse e le competenze normative in matera di trasporto ferroviario regionale sono state trasferite dallo Stato alle Regioni. Il trasferimento alle Regioni ha avuto l'effetto di "mettere nero su bianco" quali soldi siano a disposizione per i servizi del trasporto pubblico ferroviario: i soldi sono quelli, e devono bastare. Per rendere chiaro e trasparente il rapporto tra le Regioni e Trenitalia, le parti hanno provveduto a sottoscrivere un apposito contratto, in analogia con quanto previsto nel caso di altre forniture di servizi: esso è chiamato Contratto di Servizio.
Va detto che si tratta comunque di un affidamento diretto: in altri termini le Regioni non hanno liberamente scelto Trenitalia come proprio fornitore di servizi, ad esempio mediante una procedura concorsuale. In questo senso il Contratto di servizio può essere visto come un metodo per disciplinare uno stato di fatto (il fatto appunto che il servizio è erogato da Trenitalia), eredità del precedente regime monopolistico.
Ad un primo "contratto sperimentale base", per l'anno 2001, stipulato tra Trenitalia e ciascuna Regione e redatto direttamente dal Ministero dei Trasporti è seguito un secondo "contratto transitorio", per gli anni 2002-2003 tra Trenitalia e ciascuna Regione, ove ciascuna Regione ha incominciato a scrivere da sé il proprio Contratto di Servizio, in modo da gestire meglio le peculiarità del proprio servizio. A questo punto, la legislazione vigente prevedeva che, entro la fine del 2003, tutto il servizio ferroviario regionale fosse assegnato tramite gare d'appalto. In realtà, le cose sono andate assai diversamente, nessuna gara è stata assegnata, il termine è stato posticipato per legge, e fra gli esperti del settore, non sono pochi coloro che pensano che nemmeno fra due anni il servizio sarà assegnato tramite gara. Di conseguenza, si è reso necessario continuare il regime di affidamento diretto del servizio, e quindi la sottoscrizione di nuovi Contratti di Servizio tra Regione e Trenitalia.
Molte Regioni hanno semplicemente prorogato il precedente contratto 2002-2003. La Lombardia ha invece predisposto un nuovo Contratto di Servizio, per gli anni 2004-2005, significativamente diverso dai precedenti, molto più vincolante e soprattutto predisposto per gestire un forte aumento di servizi, quindi in netta contrapposizione allo schema "statico" che aveva caratterizzato il trasferimento di competenze. Per capire le caratteristiche e le potenzialità dei contratti di servizio, vale la pena di analizzare più in dettaglio alcun punti di questi accordi, i qual risultano "zoppi" sotto il profilo dei controlli e degli accertamenti dei disservizi :

A) Le penali in caso di soppressione di treno:
In caso di soppressione di un treno per cause imputabili a Trenitalia o al gestore dell’infrastruttura la penale non viene comminata nel caso Trenitalia offra un “adeguato” servizio sostitutivo. Il servizio sostitutivo è considerato adeguato se entro 30 minuti dalla soppressione è presente un autobus o un treno straordinario o successivo. In queste condizioni quindi, nonostante il disagio creato ai viaggiatori sia presente e rilevante, le ferrovie per contratto non debbono pagare alcuna penale. E’ poi previsto che sia la stessa Trenitalia a trasmettere mensilmente alla Regione l’elenco delle corse soppresse. Pertanto è Trenitalia ad autocertificare i propri disservizi ... questo lascia perplessi i più sull'efficiienza dei controlli visto che controllato e cntrollore sono gl stessi !

B) Qualità del servizio: confort e pulizia
Trenitalia è tenuta ad effettuare il servizio con materiale rotabile che abbia le seguenti dotazioni ritenute indispensabili ed essenziali: impianto di riscaldamento funzionante, impianto di climatizzazione funzionante (ove disponibile, o su carrozze con finestrini sigillati), porte di salita funzionanti, toelette accessibili e dotate di acqua corrente e materiale di consumo, illuminazione funzionante, impianto di sonorizzazione funzionante (ove presente). Purtroppo invece tali dotazioni sono spesso disattese, vi sono carrozze con sistema di riscaldamento non funzionante, carrozze con finestrini sigillati e condizionamento guasto, bagni inaccessibili, porte chiuse (e a volte nemmeno segnalate come tali) nonché impianti di sonorizzazione (gli altoparlanti) non funzionanti. E’ difficile per la Regione poter verificare in che percentuale queste dotazioni siano carenti o assenti. Ancora una volta Trenitalia dovrebbe informare puntualmente la Regione se qualche carrozza non ha gli altoparlanti funzionanti o se viaggia con il condizionamento guasto nonostante i finestrini bloccati. Anche in questo caso ci si chiede come farà la Regione a sapere dell'esistenza di questi disservizi ?
Trenitalia infine autocertifica l’effettuazione degli interventi di pulizia a bordo dei convogli, come pure calcola e trasmette alla Regione l’indice di affidabilità, utilizzato per la definizione del bonus da restituire ai viaggiatori. Insomma oltre al monopolio del servizio ha pure il monopolio sulla valutazione dei disservizi e quindi sullo standar qualitativi del servizio che offre.

C) Puntualità del servizio:
Proseguendo l’esame dei contratti di servizio analizziam ora un importante parametro di valutazione nel contratto della Lombardia, ovvero l’affidabilità del servizio. Per determinare l’affidabilità si considerano solo ritardi superiori a 5 minuti o le corse interamente soppresse e non sostituite con altri servizi entro l’ora successiva.
5 minuti persi ad ogni viaggio equivalgono a circa 37 ore l’anno, cioè una settimana di ferie, senza considerare che spesso i treni vengono segnati con 5 minuti anche quando ne hanno di più. Che dire poi delle soppressioni parziali o di quelle in cui entro un’ora c’è un altro treno? In quei casi il servizio è considerato “affidabile”? Gli indici di affidabilità sono poi calcolati considerando anche le corse serali e notturne, dove ci sono meno problemi di circolazione e i treni viaggiano semivuoti, condizioni ben diverse da quelle vissute dalla maggioranza dei pendolari e viaggiatori.
Manca la volontà di proporzionare le penali al disagio subito dai viaggiatori, ovvero legarle al singolo minuto di ritardo, preso in ogni stazione, considerando la frequentazione del treno. Purtroppo si preferisce utilizzare criteri diversi per arrotondare o limitare l’entità del disservizio a tutto danno dei viaggiatori. Per gli anni 2004 e 2005 era stato addirittura previsto un incentivo alle ferrovie nel caso in cui l’indice di affidabilità avesse superato una certa soglia. C’è inoltre un limite massimo all’ammontare delle penali, come dire che quando il servizio diventa disastroso le ferrovie, anziché ricevere multe più salate, possono beneficiare del fatto che non pagheranno più di tanto... in questo caso si può dire che c'è un limite al peggio !

Andrea Palese ha detto...

IL CONTRATTO DI SERVIZIO : L'ESPERIENZA DEL VENETO
Articolo Corriere della Sera del 25 marzo 2009 di Paola Vescovi
"Disagi ai pendolari, multa di 5 milioni a Trenitalia.
Venezia: tre milioni e 600 mila euro e ancora un altro milione e 400 mila, sfilato dal deposito cauzionale di Trenitalia per un totale di 5 milioni di euro. Mentre a Bologna l'amministratore delegato del Gruppo fa la festa all'alta velocità insieme al Premier Silvio Berluscoi, in quel di Palazzo Balbi la festa gliela fa Renato Chisso, Assessore ai Trasporti della Regione Veneto. A tanto ammonta la supermulta che la Regione comminerà all'Azienda per i disservizi ferroviari del 2008 e per gli allungamenti dei tempi di percorrenza non concordati. Chisso la chiama "nuova tappa della battaglia contro Trenitalia a favore degli utenti", ma intanto gli fa notare più di qualcuno che i disagi e i problemi a bordo dei treni rimangono tutti, multe o non multe. C'è chi lo accusa di non esercitare adeguato peso politico nei confronti delle Ferrovie, chi di mascherare dietro le multe la volontà di non investire sul trasporto ferroviario. A monte c'è il mancato rinnovo del contratto di servizio del lotto 1 (che copre l'area della Sfmr) per il quale Trenitalia ha proposto alla Regione un pacchetto giudicato "irricevibile" per via dei costi (l'Azienda ha chiesto due volte tanto) e di alcune clausole relative alle penali.
Le Ferrovie chiedono di più, le Regioni prendono tempo. Il nodo è quindi rimandato a data da destinarsi (la Regione prima di contrattare attende di conoscere le cifre del riparto dei 480 milioni di euro destinati al trasporto ferroviario regionale), nel frattempo riecco le sanzioni a Trenitalia per non aver rispettato gli standar qualitativi previsti dal contratto di servizio. I 3.600.000 milioni di euro di multa si riferiscono a disservizi in ordine alla pulizia dei treni, alla puntualità e alla scarsità di informazioni, e si traduranno in sconti sugli abbonamenti mensili e settimanali dei quasi 60 mila utenti veneti. Gl sconti (45% sul prezzo dell'abbonamento settimanale, 60% su quello mensile, 45% sul trimestrale e infine 14% su quello annuale), verranno applicati per due mesi, anche non consecutivi, entro e non oltre il mese di ottobre. Ma la novità è un'altra, ovvero la multa da 1 milione e 400 mila euro per gli allungamenti dei tempi di percorrenza dei treni regionali che non rispettano quanto previsto dal contratto: "La penalizzazione sarà riscossa escutendo la cifra da deposito cauzionale versato da Trenitalia con la firma del contratto sottoscritto dopo la gara europea - spiega Chisso - E un primo avvertimento per la mancata immissione in servizio di nuovi convogli a partire dal 2007, 4 Vivalto, 8 Minuetto diesel e 2 Minuetto elettrici".