Blog dedicato ai pendolari e ai viaggiatori delle linee ferroviarie Tarvisio Boscoverde-Udine-Cervignano-Trieste Centrale e Gemona del Friuli-Sacile (Ferrovia Pedemontana del Friuli).

domenica 10 maggio 2009

Standard qualitativi del servizio lungo la tratta Gemona - Udine


Il nuovo contratto di servizio tra Trenitalia e la Regione, concessionaria del servizio dovrà disciplinare in maniera decisa e puntale gli standard qualitativi del servizio, con particolar riguardo alla pulizia dei convogli, alla puntualità degli orari e alle informazioni a bordo treno e in stazione.
Attualmente è facilmente riscontrabile, specie sui treni più vetusti, ma non di rado anche sui nuovi Minuetto, la scarsa pulizia sui convogli: emblematica è la situazione del frequentatissimo treno regionale n. 5963 con partenza da Tarvisio alle ore 6.36 (da Gemona alle ore 7.28) ed arrivo a Udine alle ore 7.57, il quale presenta le federe dei sedili in maniera assolutamente impresentabile, tali da non garantire un servizio decoroso alla clientela.
Altra questione molto importante riguarda la puntualità: nelle ultime settimane si sono registrati reiterati ritardi anche considerevoli. Forse i predetti ritardi sono stati causati dai lavori di manutenzione e potenziamento in corso lungo la linea, i quali termineranno a fine mese. Tali ritardi, tuttavia, non sono mai stati giustificati da Trenitalia, nè con annunci in stazione né a bordo treno e per questo non possono essere accettati dall'utenza.
Si rammenta che di fatto la Gemona - Udine è una tratta ferroviaria breve (28 km, percorsi in media in 25 - 28 minuti), visto che con l'integrazione dei servizi Saf, la gran parte dei treni parte da Carnia: ebbene nonostante la modesta lunghezza della linea si verificano freqenti ritardi, anche di oltre 15 minuti, pari cioè alla percorrenza media di oltre metà tratta ...
Il sistema informativo risula inoltre carente sia riguardo agli annunci vocali che luminosi, non è infatti una novità trovare displey guasti o spenti.
Il Comitato Pendolari con la stipula del nuovo contratto di servizio fra Trenitalia e Regione - il quale prevede ingenti investimenti economici, in particolare la sostituzione con nuovi treni il materiale rotabile più vetusto -, si auspica un migloramento della qualità del servizio, con particolar riguardo :
- allo standard della pulizia dei convogli;
- alla puntualità dei treni;
- un reale cadenzamento dei treni, collegato agli orari di lavoro dell'utenza (intorno alla mezz’ora nelle fasce dei pendolari e all’ora nelle altre fasce);
- un potenziamento del servizio ferroviario nei giorni festivi e durante la fasce serali da Udine a Gemona (attualmente l'ultimo convoglio è quello delle ore 20.00);
- una maggiore attenzione alle coincidenze che ruotano attorno alla stazione di Udine, con particolar riferimento ai treni provenienti da Trieste e Venezia.

2 commenti:

Giusy Gubiani ha detto...

QUALI SONO I CRITERI UTILIZZATI PER LA VARIAZIONE DEGLI ORARI?
Ossia: Organiziti par pierdi il to treno par tornâ a cjase, cussì tu spietis dome 19 minûts par cjapâ chel altri

Lo scorso mese di dicembre 2008 sono entrate in vigore le ultime discutibili variazioni degli orari Trenitalia lungo la tratta Udine – Gemona.
Preme sottolineare, in particolare, la situazione dei treni utilizzati dai pendolari per il rientro da Udine verso Gemona.
Il treno n. 5978 con partenza da Udine alle ore 17.00 ed arrivo a Gemona alle ore 17.24 è stato confermato, mentre il treno n. 6024 con partenza da Udine alle ore 17.30 ed arrivo a Gemona alle ore 17.56 è stato invece anticipato alle ore 17.19 con arrivo a Gemona alle ore 17.45. In sostanza, i due treni sono stati ravvicinati: mentre prima vi erano 30 minuti fra l´uno e l´altro, ora l´orario prevede un intervallo di soli 19 minuti.
Inoltre, non solo il treno n. 5998 con partenza da Udine alle ore 18.00 è stato posticipato alle ore 18.15 con arrivo ora a Gemona alle ore 18.43, ma anche il treno n. 2862 (proveniente da Trieste via Cervignano) è stato anticipato alle ore 18.47.
Questi cambiamenti d´orario hanno creato certamente dei disagi. In primo luogo, chi prima riusciva a prendere il treno delle 17.30 e ora non più, si vede costretto ad un’attesa in stazione più lunga, visti l’anticipo alle 17.19 e il posticipo alle 18.15. Ebbene sì, une ore di spietâ in plene fasse orarie cuant che i pendolârs a tornin a cjase.
In secondo luogo, fatto forse ancor più grave, la coincidenza con il treno interregionale n. 2834 proveniente da Venezia non è più garantita, dal momento che quest’ultimo arriva a Udine alle 18.56 e il nostro treno per Gemona lascia la stazione di Udine alle 18.47. Questo significa che i viaggiatori provenienti da Venezia e diretti a Gemona sono costretti ad attendere in Stazione ad Udine per oltre un’ora, visto che il treno successivo, nonché l´ultimo collegamento serale tra il capoluogo e Gemona, è dato dal treno regionale n. 5990 delle ore 20.00.
La variazione degli orari dovrebbe essere concordata tra Azienda e utenti, magari tramite semplici questionari e/o sondaggi che gli addetti di Trenitalia dovrebbero periodicamente effettuare a bordo treno o in stazione, in maniera da monitorare l'opinione e il gradimento degli utenti sulla qualità del servizio offerto, nonché interessare le varie associazioni di consumatori ed i vari Comitati dei Pendolari. Nulla di questo è stato fatto, purtroppo!
Cumò si domandin: cualis atris sorpresis varinon cu lis prosimis varazions di orari?

Andrea Palese ha detto...

PENDOLARI SEMPRE PIU' ARRABBIATI NEI RIGUARDI DI TRENITALIA di Piero Cargnelutti - Gazzettino Veneto del 13/12/2008.

Una rabbia che ha raggiunto il culmine con i disservizi degli ultimi giorni per soppressioni di treni e ritardi che, a detta degli stessi rappresetanti del comitato di pendolari della tratta ferroviaria Gemona-Udine, non dipendono dal maltempo degli ultimi giorni. Il culmine dei disservizi si è avuto giovedì sera quando, soppresso il treno delle 18 e 50 da Udine, i viaggiatori si sono trovati a dover prendere una corriera partita con un'ora di ritardo dopo le pressioni degli stessi pendolari poichè nessuno in stazione dava l'ordine al conducente: «Nel piazzale della stazione - ha raccontato Andrea Palese del comitato - c'erano due corriere ma, una volta saliti, queste non partivano. L'unico contatto che abbiamo avuto era con il responsabile dell'ufficio reclami di Udine. Non c'era alcun funzionario a cui far riferimento, così alla fine ci siamo trovati ad dover quasi occupare le corriere e, dopo esserci divisi tra chi andava a Gemona e chi a Tarvisio, abbiamo fatto pressioni al guidatore perchè partisse. Per un'ora è regnata l'anarchia su quelle corriere». Quei bus sono partiti dopo le 20 e arrivati a Gemona alle 21:30. Intanto, all'insaputa degli stessi viaggiatori, da Udine alle 20:15 è partito un treno che è arrivato a Gemona alle 20 e 45. Da qui la rabbia dei viaggiatori che da mercoledì a ieri si sono visti sopprimere un treno al giorno delle 7 e delle 7:30. Da tempo, il comitato porta avanti una battaglia anche per i costi del biglietto: in pratica, si trovano a dover pagare una maggiorazione del 30\% sugli abbonamenti (7 euro in più su un abbonamento mensile ordinario da 43 euro), prevista per le tratte lunghe oltre i 30 km, quando il percorso ferroviario Gemona-Udine è inferiore a quella lunghezza. In realtà, la maggiorazione è giustificata sulla tratta stradale che di fatto è superiore ai 30 km, ma vale solo per chi sceglie di utilizzare anche il bus. Sette euro in più al mese, sono oltre 80 euro all'anno per circa 300 pendolari che giornalmente percorrono la tratta Gemona-Udine. Tra disservizi e troppi costi, il Comitato si prepara a far battaglia: «Chiediamo - dice ancora Palese - che il biglietto diventi facoltativo, e ora abbiamo deciso di presentare un nuovo esposto a Trenitalia e con il 1. gennaio di valutare la possibilità di fare causa con la class-action attraverso il Codacons. Rispetto agli avvenimenti di giovedì sera, vogliamo i nominativi dei responsabili perchè in quel caso si tratta di una mancata erogazione di un servizio. Inoltre siamo intenzionati a chiedere un incontro con i vertici regionali di Trenitalia e con l'assessore regionale Riccardo Riccardi».