Blog dedicato ai pendolari e ai viaggiatori delle linee ferroviarie Tarvisio Boscoverde-Udine-Cervignano-Trieste Centrale e Gemona del Friuli-Sacile (Ferrovia Pedemontana del Friuli).

martedì 7 agosto 2018

FUC, i nodi sono arrivati al pettine. Quale futuro per la Udine-Cividale?

Nuovo orario Udine-Cividale
Da ieri lunedì 6 agosto è operativa anche lungo la linea Udine-Cividale la disposizione n. 10.745 del 28.06.2018 dell'ANSF (Agenzia Nazionale per la Sicurezza delle Ferrovie) che impone la riduzione della velocità a 50 km/h lungo tutte le linee ferroviarie secondarie che non risultino ancora in regola con l'adeguamento del sistema di sicurezza SCMT.
Da ieri è terminato così il regime di tolleranza, che dopo la strage di Corato in Puglia, aveva portato Governo e ANSF ad emanare varie norme che impongono l'obbligo per tutti i Gestori ad adeguare le linee agli standard di sicurezza europei.
In ottemperanza alla disposizione dell'Agenzia, Ferrovie Udine Cividale ha dovuto procedere alla rivisitazione della propria offerta ferroviaria.
Nello specifico, per il periodo estivo ovvero dal 06/08/2018 al 09/09/2018, gli orari subiranno sia variazioni d'orario, sia le seguenti soppressioni:
- da Cividale soppressi i treni delle ore 07:30 (treno 153) e delle ore 17:30 (treno 173);
- da Udine soppressi i treni delle ore 08:00 (treno 154) e delle ore 18:00 (treno 174).
Dal 10 settembre, con la ripresa dell'anno scolastico, ferme restando le variazioni già citate, alcune corse verranno effettuate tramite bus sostitutivi.
Comprensibile la preoccupazione dei pendolari, studenti e lavoratori, che quotidianamente utilizzano questa tratta e che al momento non hanno ancora garanzie su quali saranno le corse sospese da settembre in poi, né sui tempi di percorrenza della tratta.
Non è bastata l'emanazione del D.L. n. 50 del 24.04.2017 che ha varato il Piano Nazionale per la Sicurezza Ferroviaria e la firma del Protocollo d'Intesa stipulato tra Regione FVG e Ministero dell'Infrastrutture, a sbloccare la questione sicurezza lungo la Udine-Cividale. E così le limitazioni alla velocità e le soppressioni alle corse operative da ieri, sono solo il risultato scontato, di un'evidente mala gestione di FUC.
Nulla sono serviti gli allarmi e gli appelli lanciati nei mesi scorsi affinché si provvedesse all'adeguamento dell'infrastruttura e al riassetto aziendale di una società che pare allo sbando, diretta da persone non all'altezza del ruolo. 
Le soppressioni causate da un'errate programmazione delle rotabili e "la fuga" con le dimissioni di una decina di macchinisti, sono state solo le avvisaglie di un malessere della società che è ben noto agli addetti ai lavori.
Nonostante le risorse finanziarie per l'adeguamento dell'infrastrutture fossero già disponibili da anni, FUC non è stata in grado di avviare per tempo i lavori richiesti dall'ANSF. Da tempo infatti la Regione ha finanziato il progetto dell'installazione del sistema di sicurezza SCMT con oltre 8 milioni, diventato una priorità nazionale soprattutto dopo l’incidente di Corato che ha evidenziato tutte le pericolosità delle linee a binario unico sfornite di tale sistema.
Anche lungo la linea friulana non sono mancati in passato preoccupanti episodi di quasi collisione.
Da parte di FUC, l'AD Maurizio Ionico, continua a rilasciare dichiarazioni rassicuranti, annunciando che l'appalto dei lavori per l'adeguamento della linea partiranno a settembre e che termineranno nell'arco di due anni.
Come in passato le giustificazioni di Ionico non convincono affatto, visto che non si comprende perché si sia aspettato fino ad oggi; ennesima dimostrazione dell'inadeguatezza di un manager non all'altezza del ruolo, nominato dalla Giunta Serracchiani per evidenti motivi politici, ben poco legati alle competenze in materia ferroviaria.
Le difficoltà di FUC erano peraltro ben note alla Regione, che ne controlla il 100% delle quote. Non a caso nel Protocollo d'Intesa sottoscritto lo scorso anno tra Regione e il Ministero delle Infrastrutture ove si indica FUC, quale soggetto attuatore per l'adeguamento del sistema di sicurezza, si prevede altresì che in difetto l'intervento verrà svolto da RFI, entro il termine del 31.12.2019.
Di certo  il futuro di FUC dovrà essere valutato: i nodi sono arrivati al pettine e le criticità sono divenute non più prorogabili.
Bisognerà capire ora se il servizio in house offerto da FUC è ancora strategico per la Regione o meno e soprattutto se la struttura di FUC sarà in grado di far fronte agli adempimenti previsti dalle vigenti normative.
Nel mentre RFI e Trenitalia stanno alla finestra: se l'adeguamento infrastrutturale della linea non verrà svolto da FUC, subentrerà certamente RFI, che nel breve periodo potrebbe diventare pure il gestore della linea Udine-Cividale, il cui servizio, unitamente al Mi.Co.Tra potrebbe passare nelle mani di Trenitalia.
Fantaferrovia o meno lo scenario per FUC non pare per nulla roseo e ancora una volta tutte le conseguenze ricadranno sugli utenti e sui cittadini del FVG.
Confidiamo che la nuova Amministrazione Regionale, targata Fedriga, assuma le determinazioni più opportune, valutando se per il FVG è ancora utile disporre di un servizio ferroviario in house con una propria società o se invece è venuto il momento di tagliare con le logiche del passato e chiudere definitivamente i ben noti "poltronifici" utili a piazzare i politici trombati o raccomandare gli amici.

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