La Fondazione Ferrovie dello Stato ha manifestato un primo interesse per il rilancio della Sacile-Gemona e alcuni sindaci dei Comuni che sorgono lungo la linea, cogliendo la palla al balzo, hanno scritto al direttore dell'ente Luigi Francesco Cantamessa per chiedere un sopralluogo sulla tratta tra due settimane.
La scelta della data non è casuale: l'8 ottobre a Gemona, sarà inaugurata la mostra dedicata alla storica ferrovia chiusa da luglio 2012. L'esposizione è organizzata dal Comitato Pendolari Alto Friuli, che ha coinvolto associazioni ed enti del mondo ferroviario regionale, e patrocinata tra gli altri da Regione, Fondazione FS e Messaggero Veneto.
Ma non tutti gli amministratori hanno firmato la missiva e non sono mancate le perplessità dei primi cittadini sottoscrittori. A siglarla i sindaci di Cavasso, Meduno, Polcenigo, Sacile, Pinzano, Forgaria, Gemona e Osoppo.
Grandi assenti Andrea Carli (Maniago) e Igor Alzetta (Montereale). Sinora i sindaci si sono mossi in maniera compatta per la riapertura della Sacile-Gemona, con tanto di documenti. Ora, però, c'è che chi sembra essersi fermato, se non altro davanti a questa possibilità di giocare la carta della Fondazione, e le ragioni non sono chiare. O se non altro non state rese note da chi ha deciso di non firmare. «Sono perplesso davanti alla posizione assunta da alcuni amministratori - commenta il sindaco di Cavasso Emanuele Zanon, che ha inviato la missiva a Fondazione -. Ho inoltrato la lettera ai sindaci, ma non tutti l'hanno firmata. Chi non ha aderito non ha nemmeno motivato la scelta. Noto che ad alcune iniziative c'è adesione da parte di tutti e ad altre no. Chissà perché». Il riferimento - ironico - è chiaro: quando la Regione chiede di sottoscrivere protocolli, non ci sono defezioni. Quando a muoversi sono i singoli Comuni, magari non "politicamente amici", i giochi cambiano. Eppure la vertenza Sacile-Gemona non dovrebbe avere colori politici.
Al di là delle perplessità, i sindaci hanno chiesto a Cantamessa «una visita in Pedemontana, per visionare il patrimonio ferroviario e verificare se sussistono le condizioni per una collaborazione futura. Il nostro sogno è quello di rivedere i treni viaggiare lungo la linea, come in Irpinia e Piemonte, col progetto della Fondazione "Binari senza tempo" - hanno scritto -. Puntiamo a un servizio turistico con le littorine, impiegate anche come portabiciclette per garantire supporto alla ciclovia Fvg3, il cui tracciato corre parallelo alla linea. Da quattro anni si discute del futuro della ferrovia: noi amministratori siamo convinti che dal recupero della tratta si possano sviluppare opportunità per le comunità».
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