“Se il progetto del Corridoio ferroviario Ovest-Est rimane e deve venir rispettato nella sua dignità, la priorità di oggi è rappresentata dalla direttrice Sud-Nord, oltre le Alpi verso l’Austria, facendo perno sulla linea Pontebbana, ancora poco sfruttata”. Lo ha detto Mauro Moretti, amministratore delegato di Ferrovie dello Stato, nel corso del suo intervento al Convegno “Costruire le reti, fare rete”, promosso nell’ambito della sesta edizione del Festival delle Città Impresa a Venezia.
Secondo Moretti, è indubbio che il bacino turco e delle Repubbliche dell’ex Jugoslavia, avrà bisogno del Corridoio V verso l’Est Europa e di un’asse lungo i Balcani, anche in considerazione delle potenzialità della Serbia e degli investimenti Fiat in questo Paese. Tuttavia, poiché occorre del tempo affinché maturino economie e prospettive legate all’area balcanica e da qui verso la Turchia, oggi sembra più urgente sviluppare il Corridoio Nord – Sud, potenziando la linea Pontebbana in direzione dell'Austria.
Ed è proprio in riferimento alla direttrice baltico-adriatico che – come ha confermato l’assessore ai Trasporti della Regione Friuli, Riccardo Riccardi – Friuli Venezia Giulia, Veneto ed Emilia-Romagna, assieme al ministro alle Infrastrutture, Altero Matteoli, stanno lavorando per proporre a Bruxelles una sua estensione Sud, in direzione alto Adriatico, in connessione con i porti di Trieste, Monfalcone, Venezia e Ravenna.
Durante l’incontro l’AD di Ferrovie ha annunciato che l’alta velocità (TAV) sbarcherà a Venezia non prima del 2020. "La Tav collegherà Milano a Venezia tra il 2019 e il 2020, se si rispetterà l’attuale ritmo di realizzazione tenuto sulla tratta in costruzione Milano-Treviglio - ha precisato Moretti - così il Nordest non sarà più emarginato da questa importante infrastruttura che già collega i due grandi poli italiani, Roma e Milano. Manca il terzo, il quadrilatero Treviso-Vicenza-Padova- Venezia. E si cureranno i raccordi verso il Brennero, l’asse internazionale che ci lega alla Germania e verso l’est in due direzioni, Austria e Slovenia. È fondamentale poi finire di potenziare la linea "Pontebbana" che ci collega a Vienna e al Nord Europa".
Più dubbioso il n. 1 di Fs per la tratta Venezia-Trieste, parte del Corridoio europeo 5 (Kiev-Lisbona). "Trieste e Lubiana non hanno bacini di passeggeri sufficienti a ripagare l’opera. Ci sono problemi finanziari da noi e maggiori in Slovenia. Il progetto comunque rimane" ha chiarito Moretti.
Per il top manager "si procederà usando in maniera razionale i soldi che saranno dati che non sono infiniti». Ma ha fatto capire che senza schei di ritorno sugli investimenti non c’è da sperare in project financing, capitali privati per finanziare la Tav. «I privati sono i benvenuti - ha detto l’ad di Fs - ma se si impegnano anche nella progettazione e gestione della linea. Se devono solo prestare soldi non servono, sul mercato mondiale troviamo capitali più a buon mercato".
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