Blog dedicato ai pendolari e ai viaggiatori delle linee ferroviarie Tarvisio Boscoverde-Udine-Cervignano-Trieste Centrale e Gemona del Friuli-Sacile (Ferrovia Pedemontana del Friuli).

mercoledì 21 luglio 2010

Trasporto pubblico nel caos: Autostazione di Udine chiusa !

Pubblichiamo di seguito la notizia della chiusara dell’autostazione di Udine. Dopo le problematiche relative al servizio ferroviario regionale ora anche quello su gomma risulta in sofferenza con l’eclatante chiusura dell’autostazione.
Questo è il risultato di una politica assurda in tema di trasporto pubblico locale, irriverente nei confronti degli Utenti-contribuenti, destinata all'annientamento de servizio.
Ora come al solito si scatenerà il balletto delle responsabilità, anche se una cosa è chiara a tutti, la totale assenza delle Istituzioni e un decadimento della qualità del servizio mai visto prima, almeno in Friuli.
Questo è solo solo l’ultimo esempio della pessima gestione pubblica di un servizio strategico come quello dei trasporti. Tutto ciò denota la poca lungimiranza dei nostri politici locali, che parlano tanto e poi messi alla prova dei fatti nulla fanno per manifesta incapacità.
Per fortuna che l'Assessore ai Trasporti della Provincia di Udine aveva annunciato solo pochi giorni or sono la risoluzione della questione Autostazione, con l’avvenuto rinnovo del contratto con la società proprietaria e gestrice dell’Autostazione. Peccato ...
Ora non solo i treni, ma anche il servizio su gomma appare in grossa crisi: ma noi restiamo ottimisti perché alla fine una soluzione si troverà. Si sa che la nostra classe dirigente è brava ad estrarre dal cilindro delle promesse l'ennesima magia !
A Udine passeggeri disorientati e furenti perchè le corriere non possono più entrare
Chi deve andare a Codroipo? Di qua”. “Lei, signora, va a Grado? Segua il mio collega”. “Forza, quelli per Tarcento salgano su quel pullman”. Sulla strada, 15 automezzi della Saf messi in fila, diretti dai vigili urbani per garantire lo scorrimento del traffico. A fianco, sul marciapiede, decine di utenti, chi arrabbiato, chi basito, attendono di essere chiamate e di capire su quale bus salire.
Il fatto è avvenuto a Udine, proprio all’ora di punta. L’autostazione è stata chiusa questa mattina presto. Sulle banchine, un nastro di plastica impedisce agli automezzi di passare. Via Leopardi, ovviamente, è nel caos a causa del traffico in tilt.
A determinare la situazione è stata la battaglia tra la Tofina, proprietaria della struttura, e la Provincia di Udine, alla quale spetta la competenza per il trasporto pubblico locale. La questione, naturalmente, è economica. La proprietà chiede, infatti, un adeguamento del canone - da 1,68 a 3 euro più Iva a passaggio pena, spiega la Tofina, il fallimento della società -, mentre palazzo Belgrado ha deliberato la proroga del vecchio contratto per i prossimi 18 mesi. Una decisione che la Tofina sembra decisa a impugnare davanti al giudice.
Ma torniamo sulla strada. Qualcuno tra i passeggeri grida: “Vergogna!”. Altri si domandano ad alta voce: “Ma cosa sta facendo il prefetto? Perché non impone la riapertura della stazione?”. Una signora si lamenta: “Pago l’abbonamento e devo tornare a casa dal lavoro. Che razza di servizio!”. Alcuni ragazzi confabulano tra loro. Stanno cercando di capire come fare per rientrare a casa: “Quando ci arriveremo? E chi lo sa?”.
Tre turiste sono visibilmente stupefatte. “Non è solo il problema della stazione – raccontano -. Siamo venute a trovare una nostra parente che lavora in Friuli e non abbiamo mai visto una disorganizzazione del genere. Guardi, gli orari dei bus, ma anche quelli dei treni, non si trovano da nessuna parte. Quando abbiamo chiesto in paese il foglio, ci siamo sentiti rispondere ‘vada a Udine, forse lo trova lì’. La vostra è una bella regione, ma non capiamo tale caos. Ci piacerebbe girare un po’ la vostra terra, ma qui, se non si ha un’auto, è impossibile. Prima siamo stati a Padova e lì il servizio era eccellente. Ma i turisti non li volete proprio?”.
Articolo di Hubert Londero (tratto da http://www.ilfriuli.it/)

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