Una serie interminabile di guasti e disservizi, mai visti prima per il FVG ferroviario che hanno relegato la Sacile-Maniago a barzelletta ferroviaria d'Italia.
Da quattro mesi, ovvero fin dalla sua attivazione nel dicembre scorso, non è passato giorno senza che si registrino soppressioni e ritardi causati da guasti alla linea e in particolare ai passaggi a livello.
L'ultima settimana è stata un calvario: da giovedì 29 a sabato 31 marzo sono state 10 le soppressioni e vari i ritardi superiori ai 25 min.; il giorno di Pasqua altri guasti con 2 soppressioni e ritardi, oggi nuovamente linea ko.
Indice puntualità |
Scene ormai di ordinaria follia: oggi una famiglia partita per la tradizionale gita di Pasquetta, è salita a Maniago con il R24883 alle 14.14 ed è giunta ad Aviano alle 16.30, con 2 ore di ritardo, con il treno fermo in linea a causa di un passaggio a livello guasto. Sconsolati sono scesi e si sono fatti venire a prendere dai parenti. Il treno per la cronaca è giunto a Sacile con 107 minuti di ritardo.
Non è andata meglio a chi aspettava il R24882 Sacile-Maniago delle ore 15.10, soppresso dopo 50 minuti di attesa e non autosostituito, mentre il R24889 Manaigo-Sacile delle ore 16.14 è stato soppresso e autosotituito. Il primo treno a partire è stato il R24888 Sacile-Maniago delle 17.10.
Una situazione da girone dantesco, ne sanno qualcosa gli studenti del Polo di Sacile che per tutto l'inverno, attendendo al freddo visto che le sale d'aspetto erano chiuse, hanno subito ritardi e soppressioni arrivando spesso in ritardo all'inizio delle lezioni, alcuni di loro utilizzando persino mezzi alternativi come il taxi per raggiungere la scuola.
Non è bastata una petizione di 753 firme consegnata all'Assessore Regionale Mariagrazia Santoro e ai Sindaci, a cui nessuno ha dato ancora una risposta.
E' evidente a tutti che l'apertura della linea è stata affrettata, dopo appena tre giorni di pre-esercizio, senza testare in maniera seria gli apparati; una riapertura anticipata per evidenti fini elettorali e per dispensare probabilmente appalti, visto che l'investimento è di quelli importanti, oltre 17 milioni di euro.
Treno fermo a Montereale Valcellina |
Si è sbagliato tutto: dagli orari e alle coincidenze, alla previsione di un numero sproporzionato di corse (20). E' mancata poi una campagna informativa e promozionale sul territorio, senza pensare alla carenza dei servizi di stazione (sale d'aspetto chiuse e assenza di biglietterie self-service).
Siamo stati tra i principali promotori della riattivazione della linea e spiace che dopo una battaglia ed un impegno del Territorio durato oltre 5 anni, dopo aver raggiunto l'obiettivo, non solo per il trasporto passeggeri, ma anche in chiave turistica, visto l'inserimento della Pedemontana nel progetto nazionale “Binari senza Tempo” della Fondazione FS e il suo riconoscimento come ferrovia turistica nella legge 128/2017, ora si rischia di pregiudicare tutto a causa dell'incapacità di politici e di qualche dirigente FS !
I responsabili hanno nomi e cognomi: Debora Serracchiani, Presidente FVG, Mariagrazia Santoro, Assessore alla Infrastrutture e Sergio Bolzonello, Assessore al turismo, unitamente al cerchio magico degli Sindaci, a partire da quello di Maniago, Andrea Carli, che ha cercato di salire sul carro dei vincitori, prendendosi meriti non suoi ribattezzando la littorina in “Freccia delle Dolomiti Orientali” e proponendo la realizzazione di una nuova e inutile stazione (Terminal Torricelli) del costo di 750mila € e al Presidente di Montagna Leader, Gino Martinuzzo, delegato a seguire il progetto turistico ancora insesitente.
Non mancano ovviamente le responsabilità a livello amministrativo da parte dei funzionari regionali e dei dirigenti FS che dovevano programmare e coordinare il servizio.
Non siamo arrabbiati, ma incazzati e ora riteniamo che qualcuno dovrà assumersi le proprie responsabilità.
Per questo chiederemo spiegazioni a tutte le Istituzioni interessate, dalla Regione, ai Sindaci, a RFI e Trenitalia. Interesseremo pure il Ministero dei Trasporti, e quello del Tesoro (azionista unico di FS), nonché l'A.N.F.S. (Autorità Nazionale Sicurezza Ferroviaria) e l'Autorità Nazionale Anticorruzione del Presidente, Raffaele Cantone.
Vogliamo vederci chiaro e valuteremo quali azioni svolgere, in ogni sede opportuna, perché è impossibile che questa vicenda passi in sordina e che si cerchi di mettere la polvere sotto il tappeto, mettendo tutto sotto silenzio.
Siamo stati tra i principali promotori della riattivazione della linea e spiace che dopo una battaglia ed un impegno del Territorio durato oltre 5 anni, dopo aver raggiunto l'obiettivo, non solo per il trasporto passeggeri, ma anche in chiave turistica, visto l'inserimento della Pedemontana nel progetto nazionale “Binari senza Tempo” della Fondazione FS e il suo riconoscimento come ferrovia turistica nella legge 128/2017, ora si rischia di pregiudicare tutto a causa dell'incapacità di politici e di qualche dirigente FS !
I responsabili hanno nomi e cognomi: Debora Serracchiani, Presidente FVG, Mariagrazia Santoro, Assessore alla Infrastrutture e Sergio Bolzonello, Assessore al turismo, unitamente al cerchio magico degli Sindaci, a partire da quello di Maniago, Andrea Carli, che ha cercato di salire sul carro dei vincitori, prendendosi meriti non suoi ribattezzando la littorina in “Freccia delle Dolomiti Orientali” e proponendo la realizzazione di una nuova e inutile stazione (Terminal Torricelli) del costo di 750mila € e al Presidente di Montagna Leader, Gino Martinuzzo, delegato a seguire il progetto turistico ancora insesitente.
Non mancano ovviamente le responsabilità a livello amministrativo da parte dei funzionari regionali e dei dirigenti FS che dovevano programmare e coordinare il servizio.
Non siamo arrabbiati, ma incazzati e ora riteniamo che qualcuno dovrà assumersi le proprie responsabilità.
Per questo chiederemo spiegazioni a tutte le Istituzioni interessate, dalla Regione, ai Sindaci, a RFI e Trenitalia. Interesseremo pure il Ministero dei Trasporti, e quello del Tesoro (azionista unico di FS), nonché l'A.N.F.S. (Autorità Nazionale Sicurezza Ferroviaria) e l'Autorità Nazionale Anticorruzione del Presidente, Raffaele Cantone.
Vogliamo vederci chiaro e valuteremo quali azioni svolgere, in ogni sede opportuna, perché è impossibile che questa vicenda passi in sordina e che si cerchi di mettere la polvere sotto il tappeto, mettendo tutto sotto silenzio.
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