Pubblichiamo la lettera - appello inviata ai candidati Presidente della Regione FVG, Massimiliano Fedriga (Centro-Destra), Sergio Bolzonello (Centro-Sinistra), Sergio Cecotti (Patto per l'Autonomia) e Alessandro Fraleoni Morgera (M5S), relativa al progetto della ferrovia Pedemontana del Friuli.
Egregi Candidati alla Presidenza della Regione FVG,
Vi scriviamo per sottoporre alla Vostra attenzione la situazione della linea ferroviaria Sacile-Gemona, riaperta a dicembre limitatamente alla relazione Sacile-Maniago, la quale si distingue per essere la “pecora nera d'Italia” per il servizio offerto.
La ferrovia è stata riaperta dopo una mobilitazione di territorio, che ha visto il nostro Comitato in prima linea, promotore del progetto della ferrovia turistica.
Grazie all'interessamento della Fondazione FS, la linea è stata inserita nel progetto nazionale “Binari senza tempo”, che comprende altre 7 ferrovie di interesse turistico come indicato dalla legge 128/2017: Valle dei Templi (Sicilia), della Val d'Orcia (Toscana), della Val Sesia (Piemonte), della Val Tanaro (Piemonte), del Lago d'Iseo (Lombardia), dell'Irpinia (Campania) e della famosissima Transiberiana d'Italia (Abruzzo-Molise).
La Pedemontana sarà la prima linea d'Italia ad essere utilizzata sia per il trasporto passeggeri regionale che per il servizio turistico mediante i treni storici della Fondazione FS, che prenderà avvio il prossimo 20 maggio.
La riapertura della ferrovia rappresenta un evento importante per il Territorio, testimoniato dalla migliaia di persone presenti il giorno dell'inaugurazione a salutare il ritorno del treno ma soprattutto una grande opportunità di sviluppo in chiave turistica. Tuttavia, passata la festa e la passerella per i politici, non si è pensato a strutturare il servizio, il quale è stato avviato nell'assoluta precarietà.
Si è partiti col piede sbagliato, facendo a gara per sbagliare tutto o quasi.
L'infrastruttura ferroviaria, nonostante i 19 milioni dell'investimento da parte di RFI e i lavori di adeguamento svolti, non pare ancora pronta a sopportare la circolazione dei treni e i disservizi sono all'ordine del giorno, causati spesso dal malfunzionamento dei passaggi a livello.
Il servizio passeggeri a causa di continui guasti all'infrastruttura ferroviaria rileva dati imbarazzanti: dal 10 dicembre al 21 aprile la puntualità entro i 5 min. è stata pari al 84,9% contro gli oltre 95% della media registrata lungo le altre linee del FVG.
Anche il progetto turistico è fermo ancora al palo: Montagna Leader-Gal delegata da parte della Regione a seguire il “progetto di territorio” ha dimostrato di non essere all'altezza del ruolo, mancando di risorse e competenze, limitando l'azione al solo maniaghese e tagliando fuori Sacile e Gemona, le due stazioni capolinea e tutti gli altri Paesi udinesi interessati dalla linea (Osoppo, Majano, San Daniele e Forgaria).
Una situazione intollerabile, figlia di aver voluto a tutti i costi anticipare i tempi della riapertura per motivi che nulla hanno a che vedere con l'offerta di un servizio pubblico.
E' mancata completamente la programmazione da parte della Regione: non si è pensato a risolvere (con la realizzazione di un sottopasso) la questione del passaggio a livello a Sacile-San Liberale lungo la SS13, la cui prolungata chiusura determina lunghe code di auto, bloccando spesso anche le ambulanze dirette a Pordenone. A Maniago ci sono voluti 37 giorni per aprire la sala d'aspetto e sistemare 7 sedie in stazione, lasciando studenti e pendolari al freddo e sotto la pioggia senza alcun riparo.
E' mancata una puntuale informativa sul territorio e persino una buona iniziativa qual è la previsione di una tariffa promozionale, volta a incentivare l'utilizzo del treno, è stata gestita malissimo.
Ma soprattutto è mancato il dialogo con chi utilizza quotidianamente il treno.
Non si è data risposta nemmeno ad una petizione di 753 firme tra studenti e Pendolari e si è voluto procedere a testa bassa, prevedendo un programma d'esercizio di 20 corse/giorno (costo 2,5 milioni/annui), con orari e coincidenze inadeguate, contro il parere dei Comitati dei Pendolari che avevano avanzato una proposta di 12 corse/giorno con orari e coincidenze consoni soprattutto all'utenza scolastica.
Tutto questo ha determinato risultati deludenti per il numero di passeggeri trasportati (120/180 al giorno), nonostante le grandi potenzialità della tratta che potrebbe integrarsi in maniera efficiente con il servizio bus ATAP presente nelle vallate laterali della Valcellina, Valcolvera, Val Tramontina Val Cosa e Val d'Arzino.
Il progetto turistico si basa unicamente sugli annunci: nessun Comune – fatta eccezione per Gemona - ha ottenuto ancora il comodato delle stazioni da RFI e che nessun intervento di restyling volto allo sfruttamento turistico degli immobili fs sia stato ancora progettato o avviato, nonostante siano già stati finanziati gli interventi di Maniago, Cavasso Nuovo, Montereale Valcellina e Pinzano per 320mila €.
Si doveva arrivare preparati e soprattutto organizzati all'avvio del servizio turistico, invece come già successo per il servizio passeggeri si arriverà nella disorganizzazione più assoluta, rischiando così di far fallire un progetto nazionale che altrove sta riscuotendo successo e ha creato un indotto economico legato al treno storico.
Per evitare questo chiederemo al neo eletto Presidente della Giunta Regionale, la creazione di un vero Tavolo di Lavoro con tutti i portatori d'interesse, il quale dovrà dettare le linee guida del progetto turistico, coinvolgendo tra loro l'Assessorato al Turismo (fino ad oggi assente) e quello alla Mobilità, unitamente al Gruppo FS (RFI, Trenitalia e Fondazione FS), ai Sindaci e al Comitato Pendolari.
Sul territorio, replicando il modello già sperimentato e funzionante di altre realtà italiane, dove il progetto turistico è stato avviato con successo, si dovrà coinvolgere le Associazioni, le Pro Loco e soprattutto gli operatori commerciali.
E' necessaria l'individuazione di un soggetto capofila attuatore, condiviso tra tutti, delegato ufficialmente a seguire il progetto, da Sacile a Gemona, dotato di competenze in materia e in grado di dialogare con tutti i portatori d'interesse.
Siamo certi che chi governerà e amministrerà la nostra Regione saprà assumere le giuste determinazioni per la realizzazione del progetto della ferrovia turistica, che rappresenterà per il nostro territorio un'opportunità da non perdere per valorizzare le nostre eccellenze e promuovere un settore che presenta grandi potenzialità, oggi in gran parte inespresse.
Da parte nostra non mancherà il nostro supporto !
Giorgio Picco – Andrea Palese
Comitato Pendolari Alto Friuli
La ferrovia è stata riaperta dopo una mobilitazione di territorio, che ha visto il nostro Comitato in prima linea, promotore del progetto della ferrovia turistica.
Grazie all'interessamento della Fondazione FS, la linea è stata inserita nel progetto nazionale “Binari senza tempo”, che comprende altre 7 ferrovie di interesse turistico come indicato dalla legge 128/2017: Valle dei Templi (Sicilia), della Val d'Orcia (Toscana), della Val Sesia (Piemonte), della Val Tanaro (Piemonte), del Lago d'Iseo (Lombardia), dell'Irpinia (Campania) e della famosissima Transiberiana d'Italia (Abruzzo-Molise).
La Pedemontana sarà la prima linea d'Italia ad essere utilizzata sia per il trasporto passeggeri regionale che per il servizio turistico mediante i treni storici della Fondazione FS, che prenderà avvio il prossimo 20 maggio.
La riapertura della ferrovia rappresenta un evento importante per il Territorio, testimoniato dalla migliaia di persone presenti il giorno dell'inaugurazione a salutare il ritorno del treno ma soprattutto una grande opportunità di sviluppo in chiave turistica. Tuttavia, passata la festa e la passerella per i politici, non si è pensato a strutturare il servizio, il quale è stato avviato nell'assoluta precarietà.
Si è partiti col piede sbagliato, facendo a gara per sbagliare tutto o quasi.
L'infrastruttura ferroviaria, nonostante i 19 milioni dell'investimento da parte di RFI e i lavori di adeguamento svolti, non pare ancora pronta a sopportare la circolazione dei treni e i disservizi sono all'ordine del giorno, causati spesso dal malfunzionamento dei passaggi a livello.
Il servizio passeggeri a causa di continui guasti all'infrastruttura ferroviaria rileva dati imbarazzanti: dal 10 dicembre al 21 aprile la puntualità entro i 5 min. è stata pari al 84,9% contro gli oltre 95% della media registrata lungo le altre linee del FVG.
Anche il progetto turistico è fermo ancora al palo: Montagna Leader-Gal delegata da parte della Regione a seguire il “progetto di territorio” ha dimostrato di non essere all'altezza del ruolo, mancando di risorse e competenze, limitando l'azione al solo maniaghese e tagliando fuori Sacile e Gemona, le due stazioni capolinea e tutti gli altri Paesi udinesi interessati dalla linea (Osoppo, Majano, San Daniele e Forgaria).
Una situazione intollerabile, figlia di aver voluto a tutti i costi anticipare i tempi della riapertura per motivi che nulla hanno a che vedere con l'offerta di un servizio pubblico.
E' mancata completamente la programmazione da parte della Regione: non si è pensato a risolvere (con la realizzazione di un sottopasso) la questione del passaggio a livello a Sacile-San Liberale lungo la SS13, la cui prolungata chiusura determina lunghe code di auto, bloccando spesso anche le ambulanze dirette a Pordenone. A Maniago ci sono voluti 37 giorni per aprire la sala d'aspetto e sistemare 7 sedie in stazione, lasciando studenti e pendolari al freddo e sotto la pioggia senza alcun riparo.
E' mancata una puntuale informativa sul territorio e persino una buona iniziativa qual è la previsione di una tariffa promozionale, volta a incentivare l'utilizzo del treno, è stata gestita malissimo.
Ma soprattutto è mancato il dialogo con chi utilizza quotidianamente il treno.
Non si è data risposta nemmeno ad una petizione di 753 firme tra studenti e Pendolari e si è voluto procedere a testa bassa, prevedendo un programma d'esercizio di 20 corse/giorno (costo 2,5 milioni/annui), con orari e coincidenze inadeguate, contro il parere dei Comitati dei Pendolari che avevano avanzato una proposta di 12 corse/giorno con orari e coincidenze consoni soprattutto all'utenza scolastica.
Tutto questo ha determinato risultati deludenti per il numero di passeggeri trasportati (120/180 al giorno), nonostante le grandi potenzialità della tratta che potrebbe integrarsi in maniera efficiente con il servizio bus ATAP presente nelle vallate laterali della Valcellina, Valcolvera, Val Tramontina Val Cosa e Val d'Arzino.
Il progetto turistico si basa unicamente sugli annunci: nessun Comune – fatta eccezione per Gemona - ha ottenuto ancora il comodato delle stazioni da RFI e che nessun intervento di restyling volto allo sfruttamento turistico degli immobili fs sia stato ancora progettato o avviato, nonostante siano già stati finanziati gli interventi di Maniago, Cavasso Nuovo, Montereale Valcellina e Pinzano per 320mila €.
Si doveva arrivare preparati e soprattutto organizzati all'avvio del servizio turistico, invece come già successo per il servizio passeggeri si arriverà nella disorganizzazione più assoluta, rischiando così di far fallire un progetto nazionale che altrove sta riscuotendo successo e ha creato un indotto economico legato al treno storico.
Per evitare questo chiederemo al neo eletto Presidente della Giunta Regionale, la creazione di un vero Tavolo di Lavoro con tutti i portatori d'interesse, il quale dovrà dettare le linee guida del progetto turistico, coinvolgendo tra loro l'Assessorato al Turismo (fino ad oggi assente) e quello alla Mobilità, unitamente al Gruppo FS (RFI, Trenitalia e Fondazione FS), ai Sindaci e al Comitato Pendolari.
Sul territorio, replicando il modello già sperimentato e funzionante di altre realtà italiane, dove il progetto turistico è stato avviato con successo, si dovrà coinvolgere le Associazioni, le Pro Loco e soprattutto gli operatori commerciali.
E' necessaria l'individuazione di un soggetto capofila attuatore, condiviso tra tutti, delegato ufficialmente a seguire il progetto, da Sacile a Gemona, dotato di competenze in materia e in grado di dialogare con tutti i portatori d'interesse.
Siamo certi che chi governerà e amministrerà la nostra Regione saprà assumere le giuste determinazioni per la realizzazione del progetto della ferrovia turistica, che rappresenterà per il nostro territorio un'opportunità da non perdere per valorizzare le nostre eccellenze e promuovere un settore che presenta grandi potenzialità, oggi in gran parte inespresse.
Da parte nostra non mancherà il nostro supporto !
Giorgio Picco – Andrea Palese
Comitato Pendolari Alto Friuli
Nessun commento:
Posta un commento