Blog dedicato ai pendolari e ai viaggiatori delle linee ferroviarie Tarvisio Boscoverde-Udine-Cervignano-Trieste Centrale e Gemona del Friuli-Sacile (Ferrovia Pedemontana del Friuli).

domenica 28 ottobre 2018

Buon compleanno Pedemontana del Friuli ! 88 anni di gloriosa storia ferroviaria

Il 28 ottobre 1930 veniva inaugurata quella che si è abituati a concepire come una linea ferroviaria unitaria, chiamata nel gergo comune la "Pedemontana del Friuli".
In realtà la Pedemontana nasce dall'unione di due distinti tronchi ferroviari, la Casarsa-Pinzano-Gemona e la Sacile-Pinzano, nate con finalità prevalentemente militari a difesa del confine con l'Impero Austroungarico.
La storia della ferrovia comincia agli inizi del '900, quando venne realizzato il primo troncone Casarsa-Pinzano-Gemona, inaugurato nel 1914; poi la Grande Guerra fermò di fatto i lavori. 
Tra quanti lottarono per la realizzazione della ferrovia spicca la figura del dottor Gino Zanardini, medico a Vivaro. Zanardini fu senza ombra di dubbio il vero promotore della Pedemontana, anche attraverso una serie di articoli, comparsi nel quotidiano udinese «La Patria del Friuli» tra il 1908 e il 1913.
Zanardini con una visione lungimirante proponeva una ferrovia a scartamento ordinario che avrebbe dovuto contribuire al riscatto della zona a nord di Pordenone e soprattutto della fascia pedemontana, isolata ed economicamente depressa. Con un’opera costante e tenace, il dott. Zanardini coinvolse politici locali, deputati e militari di rilievo, come il generale Perrucchetti, già fondatore del corpo degli Alpini, costituendo anche un Comitato Pro Pedemontana supportato nel marzo 1910 da ben 24 Comuni e 20.000 firme.
La costruzione della linea riprese nel febbraio 1920, quando ancora una volta l'esigenza bellica risultò determinante. La ripresa dei lavori fu decisa anche per alleviare la forte disoccupazione delle vallate, oggetto di una massiccia emigrazione.
Fra il 1921 e il 1926 furono realizzate le opere più importanti: i ponti sul Cellina, sul Colvera, sul Meduna e sul Cosa, mentre tra il '28 e il '30, vennero completati i fabbricati delle stazioni, le case cantoniere, l'armamento, gli impianti di sicurezza e di segnalamento. Con l'ordine di servizio n. 153 le Ferrovie dello Stato annunciavano l'avvio dell'esercizio della linea dal 28 ottobre 1930.
Sono passati 88 anni da quando il primo treno a vapore, trainato per l'occasione da una coppia di locomotive Gr 600, partì dalla stazione di Sacile in direzione di Pinzano.
Un avvenimento celebrato in pompa magna: il viaggio inaugurale fu trionfale, come riportato con enfasi da un cronista dell'epoca: «Lungo la linea e specialmente in vicinanza dei caselli ferroviari uomini, donne, bambini salutano festosamente. Qualche vegliarda ha le lacrime agli occhi e molti piccini che per la prima volta vedono un treno sono estasiati per la grande novità che si offre alle loro pupille serene»
I giornali "La Patria del Friuli", in edizione straordinaria del 28 ottobre e "Il Giornale del Friuli" del 29 ottobre riferiscono "la folla che si assiepa nei dintorni della stazione di Sacile ammira il primo convoglio che partirà attraverso i paesi pedemontani a recare un nuovo soffio di civiltà e di benessere morale e materiale ...le popolazioni attendevano in massa compatta a tutte le stazioncine e gridavano la loro gioia col trasporto di una esultanza incontenibile".
Così il sogno di Gino Zanardini si era concretizzato: la nuova ferrovia era costata 78 milioni di lire, spesa interamente sostenuta dallo Stato.
La linea ferrata, che con un percorso di 52,7 chilometri, collegava Sacile con Pinzano, comprendeva le stazioni di Budoia-Polcenigo, Aviano, Montereale Valcellina, Maniago, Fanna-Cavasso, Meduno, Travesio e le fermate di Marsue e Castelnuovo.
Lungo la linea, utilizzata sia per servizio passeggeri (civili e militari) che merci (soprattutto per i prodotti delle coltellerie di Maniago e il trasporto del legname) sferragliarono vari tipi di vaporiere, soprattutto Gruppo 875.
La Pedemontana divenne presto una "ferrovia d'emigrazione": migliaia di uomini e donne utilizzarono il trenino per raggiungere Venezia, Milano e l'Estero, in cerca di miglior fortuna e di una vita migliore.
Nel 1941 al posto delle locomotive a vapore entrarono in servizio le famose littorine diesel, che rivoluzionario il modo di viaggiare in treno, unendo sempre di più l'Italia e gli italiani.
Prima le ALn Fiat 556 e in seguito le ALn 772 (rimaste in attività fino al 1974) contrassegnarono un'epoca, quella della "grande emigrazione", che vide ancora molte persone abbandonare le valli della Pedemontana per le miniere di carbone del Belgio, oppure per la Svizzera o la Francia.
Altri utenti della linea erano i molti militari di leva, in particolare del Centro e Sud Italia, che popolavano le innumerevoli caserme sparse sul territorio durante gli anni della guerra fredda. Non mancarono poi anche i soldati americani di stanza alla base USAF di Aviano.
Negli anni '70 e '80 la ferrovia continuò ad essere utilizzata, oltre che da militari, anche da studenti diretti agli Istituti di Sacile e Maniago.
Dal 1967 con la soppressione del tratto Casarsa-Pinzano, la Pedemontana diventa la linea che oggi conosciamo che collega in 74,114 km Sacile a Gemona del Friuli.
Nel 1974 entrano in servizio le ALn668 serie 1200, che resteranno in esercizio sino all'avvento nei primi anni 2000 dei moderni treni Minuetto.
La Pedemontana diventò strategica nel 1976 come via di approvvigionamento degli aiuti alle popolazioni colpite dal devastante sisma che colpì e rase al suolo molti paesi del Friuli, tra cui Gemona, capolinea della ferrovia.
Negli anni '90 e nel primo decennio del 2000, nonostante alcuni lavori di miglioramento e adeguamento, con la realizzazione della nuova stazione di San Liberale a servizio del polo scolastico di Sacile, la crisi della linea si fece evidente con una riduzione drastica dei passeggeri a causa di una pessima offerta da parte delle FS, con orari e coincidenze non adeguati alle esigenze dell'utenza.
Il colpo definitivo – così almeno parve a molti – fu dato il 6 luglio 2012 da una modesta frana nei pressi di Meduno che fece deragliare il Minuetto 074, interrompendo il traffico ferroviario e portando alla chiusura della linea.
Il resto è storia nota: il treno è ritornato a sferragliare i binari dopo una battaglia che ha visto mobilitarsi il Territorio per quasi 6 anni. Così come quel 28 ottobre di 88 anni fa, lo scorso 10 dicembre 2017 il treno è ritornato trionfale, salutato e festeggiato tra due ali di folla.
La battaglia è stata vinta, grazie soprattutto ai Comitati dei Pendolari, in primis quello dell'Alto Friuli, agli studenti e alle tante Associazioni che hanno sempre  tenuto alta l'attenzione e accesa la fiammella della speranza.
Tante le iniziative organizzate per chiedere la riattivazione della linea, come quella di Claudio e Giuliano, due ragazzi di Roma, (bizzarro ma vero!), che in 5 giorni si sono fatti tutta la tratta a piedi. Nell'autunno del 2012 la "Staffetta Treni-taglia ridacci il nostro treno", percorre l'intera linea sensibilizzando l'opinione pubblica e le Istituzioni, scense in piazza a sostegno della loro ferrovia.
Proprio i Sindaci e ben 14 Consigli Comunali nel 2012 hanno approvato tutti all'unanimità un Ordine del Giorno a firma del sottoscritto chiedendo alla Regione e a RFI la riattivazione della ferrovia sia per il servizio dei pendolari che turistico, confermato poi nel "Protocollo di Pinzano" del febbraio 2016 sottoscritto con la Regione FVG.
E poi, nel marzo 2016, quando le speranze erano quasi morte, qualcuno, andando fino in Sicilia, ha bussato alla porta della Fondazione FS che ha aperto, interessandosi alla Pedemontana e stanziando 17 milioni di euro per rimetterla in funzione.
Così mentre si consumavano localmente battagliette fra chi rivoleva il treno e chi invece denunciava uno spreco di denaro pubblico e magari al posto della ferrovia voleva trasformare i binari in pista ciclabile (ma c'è già, e corre parallela!), l'hanno spuntata gli amici del treno, determinati e fermamente convinti che la ferrovia sia una possibilità per sviluppare economia sul territorio, sofferente a causa della crisi.
Sono certo che il dottor Zanardini sarebbe fiero di quello che abbiamo fatto, seguendo inconsciamente le sue orme, dove come 100 anni prima, anche questa volta è stato determinante il supporto della stampa e delle Istituzioni locali.
La riapertura della linea non rappresenta "un'operazione nostalgia", come da taluno etichettata, in quanto il recupero dell'infrastruttura costituisce un investimento per il Territorio, che torna così a disporre di un servizio pubblico. 
La Pedemontana è la diventata la prima ferrovia d'Italia a poter essere utilizzata sia per il trasporto passeggeri che per il servizio dei treni turistici.
Ci sono infatti ancora gli studenti delle scuole di Sacile e Maniago, gli universitari, i pendolari che per lavoro si spostano nel vicino Veneto, ma oggi ci sono soprattutto i turisti.
Si perchè è proprio sulla vocazione turistica del territorio, ancora poco sfruttata, che si sta puntando per giustificare la seconda vita della Pedemontana, inserita dalla Legge 128/2017 nell'elenco delle diciotto ferrovie turistiche d'Italia, nonché compresa tra le otto linee del progetto nazionale "Binari senza tempo" della Fondazione FS.
In una regione che sul turismo sta investendo tanto, ad oggi la scommessa sembra dar ragione a quei testardi che non hanno mai mollato e creduto sempre sulle potenzialità di questo straordinario Territorio, visto che gran parte dei treni storici organizzati da Fondazione FS e Regione FVG hanno fatto registrare il sold out. Biglietti venduti in poche ore, con passeggeri che giungono dal Veneto, dalla Lombardia, dal Piemonte e dall'Austria, attratti dalla varietà dell'offerta di un programma di qualità ma soprattutto da un territorio di straordinaria bellezza.
C'è molto lavoro da fare ancora, dal recupero delle stazioni ad alcune migliorie infrastrutturali ai passaggi a livello, alcuni dei quali dovranno essere eliminati, fio a strutturare un'adeguata e moderna offerta turistica mediante l'avvio di importanti partnership con gli operatori privati. Le basi e le condizioni ci sono, le idee e i progetti sono ben chiari.
Una ferrovia che d'emigrazione è diventata un'attrattiva turistica nazionale, che nel suo primo anno ha già fatto viaggiare 3000 turisti, non può che far vedere con ottimismo il futuro di questa gloriosa linea.
Buon compleanno Pedemontana del Friuli !

Andrea Palese

giovedì 25 ottobre 2018

Venerdì 26 ottobre pericolo sciopero dei treni

E' stato indetto uno sciopero nazionale di 24 ore dalle sigle sindacali USI, CUB, SGB, SIAL Cobas per tutte le categorie di lavoratori. 
Lo sciopero riguarderà sia i mezzi di trasporto nazionali che quelli del trasporto pubblico locale, ma anche la scuola e tutte le altre categorie di lavoratori pubblici e privati. 
Lo sciopero dei dipendenti delle ferrovie inizierà alle ore 21 di giovedì 25 ottobre per terminare 24 ore dopo, alle 21 di venerdì 26 ottobre e riguarderà i dipendenti di Trenitalia, Italo e Trenord.
Come previsto dalla legge, venerdì 26 ottobre viaggeranno tutti i treni garantiti che rientrano nella fascia di garanzia (dalle 6 alle 9 e dalle 18 alle 21). 

giovedì 18 ottobre 2018

Continua il successo per i treni storici del FVG. Si sta già pensando il programma del 2019

Presentazione Barcolana Express
Dopo il grande successo dello scorso week-end quando il Friuli Venezia Giulia è stata la “Capitale d’Italia dei treni storici” con ben due convogli dedicati rispettivamente alla Barcolana e alle Mele Antiche, proseguono gli appuntamenti con i treni turistici della Fondazione FS.
Domenica 21 ottobre sarà la volta del treno dedicato a Pier Paolo Pasolini – “Viers Pordenon e il mont” - A Casarsa sulle tracce friulane del poeta. Partenza da Trieste alle 8.20, con fermate a Monfalcone (8.49), Gorizia (9.09), Cormons (9.21), Udine (9.40) e arrivo a Casarsa alle 10.05, dove è previsto un ricco programma di visite ai luoghi pasoliniani.
Domenica 28 ottobre sarà ancora Trieste il punto di partenza del treno a vapore, dedicato alla kermesse della Zucca di Venzone. Alle 8.30 i passeggeri saliranno a bordo di eleganti carrozze Centoporte “anni 30”, trainate dalla vaporiera 728.022, facendo poi tappa a Monfalcone (9.06), Gorizia (9.51), Cormons (10.06), Udine (10.46) e arrivando alle 11.36 nel Borgo più bello d’Italia 2017.
I biglietti sono già disponibili in prevendita su tutti i canali Trenitalia (biglietterie, self service e sito web).  
Programma treni storici 2018 
Il programma dei treni storici 2018 si concluderà poi con tre appuntamenti dedicati alla ferrovia Sacile-Gemona; linea inserita dalla Fondazione FS nel progetto nazionale “Binari senza Tempo” e riconosciuta come ferrovia turistica dalla Legge n. 128/2017.
I tre appuntamenti saranno rispettivamente dedicati al Treno della Grande Guerra, da Udine a Pinzano al Tagliamento (4 novembre), al Treno degli Alpini, da Sacile a Gemona (11 novembre) e al Treno dei Mercatini di Natale, da Gemona a Sacile (8 dicembre).
Proprio quest'ultimo chiuderà il programma dell’anno che prevede ben 20 treni storici, realizzati grazie al contributo della Regione FVG.
Ben 16 di questi treni sono stati dedicati alla ferrovia turistica Pedemontana del Friuli, la quale in pochi mesi, ha saputo mettersi in luce a livello nazionale per la varietà e qualità delle offerte proposte che spesso hanno fatto registrare il sold out nelle presenze.
Un vero successo, merito di un “prodotto” accattivante che piace alla gente e frutto di un gran lavoro del territorio che si è mobilitato per presentare un’offerta turistica di qualità, mettendo in vetrina le sue bellezze ed eccellenze.
Il progetto dei treni turistici è coordinato dalla Direzione Centrale Infrastrutture della Regione FVG unitamente ad un Team di Amministratori del Territorio e a varie Associazioni locali.
Esprime soddisfazione Andrea Palese, uno dei coordinatori del Team: “puntiamo a chiudere l’anno in bellezza con il sold out degli ultimi treni visto il grande interesse e gradimento dimostrato dal pubblico”.
Palese, consigliere comunale a Gemona e promotore della prima ora del progetto della Pedemontana è già proteso al prossimo anno: “il 2018 è stato un anno sperimentale nel corso del quale abbiamo toccato con mano il gradimento del pubblico, quali sono i bacini d’utenza effettivi e potenziali (Veneto e Austria su tutti), verificando sul campo cosa ha funzionato e cosa no, individuando i correttivi da apportare”.
Ma se con il territorio la collaborazione è stata buona – continua Palese – “si deve migliorare il feeling con FS, Trenitalia e RFI in particolare”. Troppi infatti gli “intoppi burocratici” a detta dell’amministratore gemonese, basti pensare all’impossibilità di svolgere la promozione nelle stazioni dove non è stato possibile affiggere le locandine ufficiali marchiate con i loghi istituzioni, compreso quello della Fondazione FS. “Se da un lato il grande successo di presenze ci gratifica, siamo consci che il sistema legato alla promozione e alla vendita dei biglietti da parte di Trenitalia va migliorato” conclude Palese.
Sul web, oltre al sito istituzionale della Fondazione FS è stata attivata una pagina fb “La ferrovia turistica Sacile-Gemona - La Pedemontana del Friuli”, dove vengono pubblicate tutte le informazioni sui treni storici in FVG. Gli eventi sono poi veicolati anche sulla rete di PromoTurismo FVG e dagli Uffici territoriali IAT.
Oltre a Palese, il Team dei Treni Storici FVG è formato da Deborah Del Basso di Montagna Leader, Matteo Redolfi, consigliere comunale di Aviano e Alessandro Puhali dell’Associazione Stazione Museo ferroviario di Campo Marzio.

lunedì 15 ottobre 2018

Flop di Trenitalia alla Barcolana

La Barcolana numero 50 passerà alla storia come quella dei record, un’edizione impeccabile in tutto, tranne per i treni.
E’ stato infatti un flop il servizio dei treni speciali messo a disposizione dalla Direzione FVG di Trenitalia.
Nonostante la previsione di 40 treni straordinari nel weekend, tra Portogruaro, Sacile, Udine e Trieste, con circa 18mila in più di posti a sedere (seimila solo il giorno di domenica), la situazione ieri nelle stazioni di Gorizia, Monfalcone e Trieste è stata molto critica.
Centinaia erano infatti le persone assiepate sui marciapiedi nelle stazioni e nonostante il numero di treni l’offerta è stata scadente, soprattutto a causa della composizione dei convogli, che non riuscivano a garantire un numero di posti adeguati alla domanda dell’utenza.
Decine e decine di persone, tanti con biglietto in mano, sono rimaste a piedi, visto che i treni erano già strapieni e all’arrivo nelle stazioni intermedie, non hanno nemmeno aperto le porte. I fortunati invece che sono riusciti a salire a bordo hanno viaggiato stretti come sardine.
La situazione di disagio si è registrata sin dalle prime ore della giornata, che poi si è aggravata nel tardo pomeriggio. “Scene da terzo mondo o da girone dantesco!" lo sfogo di tanti passeggeri che si domandavano pure "dove sono i servizi tanto pubblicizzati? La Barcolana si fa una volta l'anno e ancora non si riesce a fornire un servizio decente"
Persino il treno storico a vapore delle Barcolana Express è stato preso d’assalto a Trieste dalla gente, alla disperata ricerca di un convoglio per il ritorno: almeno 50 persone hanno infatti cercato di salire a bordo del treno d'epoca già completamente esaurito.
Sicuramente un brutto biglietto da visita anche per la Regione FVG, committente del servizio.
Sotto accusa le composizioni dei treni utilizzati: i Caf con i loro 300 posti a sedere sono risultati del tutto inadeguati, come pure alcune composizioni in doppia dei Minuetto. Una mancanza assoluta di programmazione da parte della Direzione Regionale FVG.
Ci domandiamo come mai difronte ad un evento di carattere internazionale, come la Barcolana, con giornate di meteo favorevole, nessuno della Direzione FVG Trenitalia ha pensato di prevedere composizioni di treni idonee, sfruttando ad esempio i Vivalto della "consorella" Direzione Veneto?
Una figuraccia, una delle tante purtroppo per una Direzione che in condizioni normali è capace di far registrare ottime prestazioni, ma alla prima difficoltà va in sofferenza dimostrando scarsa capacità di reazione.
Un peccato visto che la Regione da tempo sta promuovendo - anche con tariffe promozionali - i treni speciali in occasione delle maggiori kermesse. C’è molto da fare ancora … ma soprattutto servono persone all'altezza del ruolo in grado da pianificare e programmare eventi che non possono essere lasciati al caso o in base alla buona volontà del personale viaggiante.  

giovedì 11 ottobre 2018

Domani a Trieste presentazione nuovi treni regionali Pop e Rock di Trenitalia

Domani, venerdì 12 ottobre alle ore 12.00 in piazza Unità d’Italia a Trieste, si terrà l’inaugurazione del Roadshow#lamusicastacambiando” di Trenitalia, con la presentazione dei modelli in scala 1:1 dei nuovi treni regionali POP e ROCK destinati a rivoluzionare il modo di viaggiare del trasporto locale del nostro Paese.
Il Rock (treno ad alta capacità a due piani costruito a Pistoia da Hitachi Rail Italy) è composto da 5 carrozze, lungo 136 metri e largo 2,8 e ha una capacità complessiva di 656 passeggeri. Può raggiungere una velocità di 160 Km/h, con una accelerazione superiore a 1 m/s². Caratterizzato da ampi spazi a disposizione dei passeggeri, consente prestazioni uniche sul mercato in termini di peso a passeggero, capacità di trasporto per unità di lunghezza, consumi a passeggero chilometro (-30% rispetto ai più recenti veicoli circolanti in Italia).

Il Pop è invece un treno a media capacità costruito a Savigliano da Alstom e fa parte della famiglia Coradia Stream. Viaggerà a una velocità massima di 160 km orari, avrà un’accelerazione superiore del 20% rispetto alla generazione precedente e trasporterà oltre 300 posti a sedere nella versione 4 casse e oltre 200 nella versione a 3 casse. Il treno offre un servizio di informazione e intrattenimento audio video con numerosi display LCD e una rete Wi-Fi. Sono stati inseriti monitor più grandi per fornire informazioni ai passeggeri sugli aggiornamenti del traffico in tempo reale, sulle condizioni meteorologiche e sulle attrazioni turistiche locali. La sicurezza dei passeggeri è garantita da un sistema di telecamere digitali di videosorveglianza.

Questi treni sono il frutto dell’ultima commessa nazionale di Trenitalia per la costruzione di circa 450 nuovi treni destinati ad implementare e migliorare la flotta del trasporto regionale.
I treni saranno consegnati nelle varie Regioni d’Italia a partire dalla primavera del 2019.
I primi convogli hanno già raggiunto Velim (Repubblica Ceca) dove sono in corso le prove di omologazione.
Il Rock in prova a Velim
Per l’acquisto dei treni Pop, Rock e dei nuovi convogli diesel e fare così fronte alle richieste delle Regioni che hanno sottoscritto o sottoscriveranno i contratti di servizio, Trenitalia ha previsto un maxi investimento di oltre 5 miliardi di euro che consentirà, entro il 2023, un rinnovo del 75% della flotta regionale di Trenitalia in Italia e la riduzione dell’età media dei treni da 19,7 (2016) a 10,9 anni.
Alla presentazione di Trieste saranno presenti il Presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, il Sindaco di Trieste, Roberto Dipiazza, l’Amministratore Delegato di Ferrovie dello Stato Italiane, Gianfranco Battisti e l’Amministratore Delegato di Trenitalia, Orazio Iacono.
Sarà presente anche il nostro Comitato Pendolari, invitato per l'occasione da Trenitalia in rappresentanza dell'utenza friulana. Sarà l'occasione per continuare il confronto e la collaborazione con le Istituzioni e Trenitalia.  

martedì 9 ottobre 2018

Domenica il FVG sarà la “Capitale d’Italia” dei treni storici in occasione della Barcolana e delle Mele Antiche

Dopo il grande successo del Treno dei Sapori d’Autunno della scorsa settimana, che ha fatto tappa in Pedemontana alla Sagra della Cipolla Rossa di Cavasso Nuovo e a Pinzano al Tagliamento, proseguono gli appuntamenti con i treni storici in regione e in particolare lungo la Sacile-Gemona, linea turistica inserita dalla Fondazione FS nel progetto “Binari senza Tempo” che in pochi mesi, ha saputo mettersi in luce a livello nazionale per la varietà e qualità delle offerte proposte che spesso hanno fatto registrare il sold out.
Domenica 14 ottobre il Friuli Venezia Giulia diventerà la “capitale d’Italia dei treni turistici", con ben due convogli d’epoca che partiranno da Udine, uno in direzione di Trieste in occasione della 50° edizione della Barcolana, mentre l’altro raggiungerà Meduno, nel cuore della Pedemontana per la tradizionale Fiera delle Mele Antiche.
BARCOLANA EXPRESS: lo splendido treno a vapore della Barcolana Express partirà dal capoluogo friulano alle ore 7.26 con fermate a Cormons (7.53), Gorizia (8.50), Sagrado (9.04), Monfalcone (9.39), Miramare (10.05) e arrivo a Trieste alla 10.20. I biglietti sono già in prevendita su tutta la rete Trenitalia (biglietterie, self service e sito web).
MELE ANTICHE: alle 8.50 partirà il secondo treno turistico alla volta di Meduno. Come spiegato dai coordinatori del Team dei Treni Storici FVG, si tratterà di una “chicca ferroviaria”, visto che per l’occasione verrà utilizzato uno storico complesso ALn668, nota come la tradizionale littorina “Anni 70 e 80”.
Il treno vintage si fermerà a Casarsa della Delizia (9.11), Pordenone (9.22), Sacile (9.33), Montereale Valcellina (10.16) e arriverà a Meduno alle 11.00, stazione strategica per il servizio turistico, interessata dal “progetto Roncadin” volto a realizzare un interessante progetto di turismo industriale.
Molto ricco è il programma turistico messo a punto dal Territorio, che permetterà ai passeggeri di conoscere ed “esplorare” le bellezze di due paesi della Pedemontana pordenonese.
A Meduno si potrà visitare la Mostra Itinerante delle Mele Antiche, giunta quest’anno alla sua 16^ edizione e pranzare alle 12.30 presso lo stand della ProLoco che per l'occasione proporrà un menù a base di mele al prezzo di € 10,00 (primo, secondo e acqua). Per prenotazioni promeduno@gmail.com entro giovedì 11.
Alle 14.30 la littorina ripartirà alla volta di Montereale Valcellina, con arrivo alle 15.00. Qui grazie alla collaborazione del Gruppo FAI Giovani di Pordenone, sarà possibile visitare, a fronte di un contributo, alcuni dei “Beni Aperti” in occasione della Giornata FAI d’Autunno, scegliendo fra la Centrale A. Pitter di Malnisio (45 minuti), l’Oratorio di San Floriano (30 minuti) e la Pieve di San Rocco (30 minuti).
Le visite possono essere realizzate solo su prenotazione, scrivendo a pordenone@faigiovani.fondoambiente.it.
Ai viaggiatori rimarrà poi il tempo per visitare un'altra chiesetta, raggiungere in autonomia il Castello oppure passeggiare per Montereale in autonomia. Il treno ripartirà da Montereale alle 17.25 con arrivo previsto a Udine alle 19.00.
Per tutta la giornata, saranno garantite navette gratuite grazie alla collaborazione con ATAP Pordenone per iv ari spostamenti. Informazioni presso il Museo dell’Arte Fabbrile e delle Coltellerie di Maniago (tel. 0427 709063 e-mail coricama@maniago.it) – Pagina Facebook: Ferrovia Turistica Sacile-Gemona - La Pedemontana del Friuli
I biglietti saranno in vendita da sabato 13 ottobre in tutti i canali di vendita Trenitalia, sito www.trenitalia.com, biglietterie, self service e agenzie di viaggio abilitate e direttamente a bordo treno domenica senza l’applicazione di sopraprezzo.